Pesce in tavola abbatte l'inflazione con prezzi in calo dell'1,1% a settembre
Stop al pesce fresco a tavola per l'avvio del fermo pesca, con il blocco delle attività della flotta da pesca italiana dal mar Tirreno allo Ionio, lungo tutta la costa da Imperia a Brindisi.
A darne notizia è Coldiretti Impresapesca nel sottolineare che il provvedimento scatta dal primo ottobre con l'obiettivo di garantire il ripopolamento dei pesci nel mare. Il 2013 è stato segnato da un calo in valore del 12 per cento dei consumi di pesce nonostante i prezzi al consumo – sottolinea la Coldiretti - siano addirittura calati dell'1,1 per cento rispetto allo scorso anno per il l pesce fresco di mare di pescata secondo i dati Istat sull'inflazione a settembre.
Con il fermo pesca aumenta anche il rischio – denuncia Impresapesca Coldiretti - di ritrovarsi nel piatto per grigliate e fritture, soprattutto al ristorante, prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco Made in Italy proveniente dalle altre zone dove non è in atto il fermo pesca, dagli allevamenti nazionali o dalla seppur limitata produzione locale dovuta alle barche delle piccola pesca che possono ugualmente operare.
Per questo Impresapesca Coldiretti chiede che venga resa obbligatoria l'indicazione nelle etichette e nei cartelli della provenienza e non solo della zona di pesca Fao. Il calo dei consumi ha messo a dura prova la flotta di pescherecci italiana che negli ultimi 30 anni ha già perso il 35 per cento delle imbarcazioni e 18.000 posti di lavoro.
Per valorizzare il pesce pescato e allevato nel nostro Paese mediante la creazione di una filiera ittica tutta italiana che tuteli la qualità e l'identità nazionale del prodotto Coldiretti Impresa Pesca ha avviato iniziative pilota per la vendita diretta del pesce presso la rete di Campagna Amica.
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