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lunedì 23 settembre 2013

SCUOLA. Sostegno: numeri pazzi al Miur sulla distribuzione dei nuovi posti

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Evidenti disparità tra Regioni nell'assegnazione dei posti nell'immediato (4.447) e nel futuro (26.684 complessivamente). Per l'a.s. 2013/2014, sotto l'aliquota del 75% rispetto ai 90.032 posti attivati complessivamente nell'a.s. 2006-2007, il NORD, parte del CENTRO e SICILIA. A partire dall'a.s. 2015-2016, sotto la nuova aliquota del 100% soprattutto SUD e ISOLE (SICILIA e SARDEGNA) che saranno privati di 2.361 insegnanti di sostegno in organico di diritto a fronte di un aumento in alcune regioni del CENTRO (+ 1.369) e del NORD (+ 1.185).

Se si confronta la tabella relativa all'organico regionale attivato nell'a.s. 2006/2007 con quella relativa all'organico di diritto dell'a. s. 2013/2014 e alla quota del 75% rideterminata dal D.L. 104/13, risultano penalizzate oggi Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Molise e Sicilia. Si sarebbero dovuti attivare 6.170 posti soltanto in queste Regioni rispetto ai 4.447 distribuiti su tutto il territorio nazionale, anche in Regioni in cui l'attuale organico di diritto è superiore al 75% previsto dalla norma. Ma complessivamente, entro il 2015/2016, avranno meno posti Sardegna, Sicilia, Puglia, Campania, Basilicata, Molise, Friuli Venezia Giulia e Liguria.

La tabella del Ministero non dovrebbe fare una piega: preso atto che l'organico oggi attivato complessivamente è di 63.348 unità, pari al 70% di quello complessivamente attivato nel 2006/2007 (90.032 unità), che deve essere disposto un aumento del 5% da quest'anno scolastico, propone l'assunzione immediata di 4.447 unità e programma le altre 22.237 (25%) fino al 2015/2016 con lo stesso criterio. Ma se si confronta l'organico di diritto e di fatto attivato nelle singole Regioni nel 2006/2007 e nel 2013/2014 si scopre che in questi sei anni non si è proceduto ad assumere in ruolo nel territorio regionale proporzionalmente ai criteri nazionali (aliquota 70%) fissati dal legislatore, per cui la situazione di partenza degli organici regionali appare squilibrata e falsata rispetto agli obiettivi di legge.

Anief ha, pertanto, elaborato una nuova tabella dove risultano Regioni con organici stabilizzati superiori al 75% prima delle nuove assunzioni programmate (Campania con + 1.129) e Regioni con organici nettamente inferiori anche dopo le nuove assunzioni (Lombardia -1.191). Logica avrebbe voluto che il MIUR, preso atto della disuguaglianza interregionale, avesse richiesto subito al MEF l'immissione subito in ruolo di 6.170 docenti di sostegno soltanto in alcune Regioni, invece di programmare l'aumento progressivo del 30% gli organici, di cui il 5% quest'anno per 4.447 unità, in ogni Regione senza tener conto degli squilibri pregressi. Squilibri che, addirittura, aumenteranno quando le Regioni invece di avere nell'a.s. 2015/2016 lo stesso organico complessivamente attivato nell'a.s. 2006/2007, si ritroveranno non si sa perché un organico diverso.

Se si confrontano i dati programmatici delle assunzioni richieste dal Miur nel prossimo triennio si scopre che alla fine della giostra SUD e ISOLE saranno nuovamente penalizzate perché avranno meno insegnanti di quelli che dovrebbero avere: Sicilia - 881, Campania - 710, Puglia - 382, Sardegna - 259, Basilicata - 129. Uniche eccezioni al Nord, Liguria - 167, Friuli Venezia Giulia - 30, e al CENTRO il Molise con - 27. Saranno premiate, invece, Veneto + 518, Piemonte + 575, Lazio + 543, Emilia Romagna + 297, Abruzzo + 296, Marche + 133, Umbria + 100 e Lombardia + 92. Se non sono pazzi questi numeri…

E se avessimo dovuto tenere conto nella formazione degli organici anche dei relativi mutamenti avvenuti nelle iscrizioni degli alunni con handicap certificato nelle singole Regioni? Avremmo aggiunto numeri a numeri, ma avremmo dovuto abbandonare la calcolatrice.

Nel frattempo, l'Anief continua a lottare per far riconoscere tutte le ore e i posti in deroga negati. Coinvolgi le famiglie, richiedi il patrocinio gratuito, scrivi a sostegno@anief.net.

Per approfondimenti:

Sostegno: non un'ora di meno!

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