Cerca nel blog

sabato 20 febbraio 2016

Cioccolato di Modica, un consistente gruppo di produttori dice “no” alla svendita



Nota di rettifica relativa al comunicato “Cioccolato di Modica, un consistente gruppo di produttori dice no alla svendita”

Modica (RG),  20 febbraio 2016 - A seguito del comunicato stampa diramato il 30 gennaio scorso dal titolo “Cioccolato di Modica, un consistente gruppo di produttori dice no alla svendita” ed emesso a nome e per conto dei rappresentanti delle aziende Antica Dolceria Bonajuto, Casa don Puglisi, CioKarrua, Ciomod, Cosaruci, Delizie d'autore, Dolceria primavera, Il Modicano, L'arte del Cio. to. ca., Quetzal, Sfizi golosi e Spinnagghi, il presidente del Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica, Salvatore Peluso, ci ha fatto pervenire una richiesta di rettifica relativa alla parte in cui si scriveva che il Consorzio di tutela del Cioccolato di Modica era scomparso dall'elenco di quelli incaricati dal Ministero delle Politiche Agricole ai sensi dell'articolo 14 della legge 526/99, aggiornato al gennaio 2016. Il presidente Peluso ci ha fatto rilevare che “il Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica non è stato cancellato dall’elenco ministeriale, per la ragione di non esservi stato mai iscritto”.

Nello scusarci per avere fornito una informazione non precisa e comunque carente rispetto a quelle date in precedenza, invitiamo le testate giornalistiche che avessero pubblicato la notizia a rettificarla, con risalto a analogo a quello riservato al brano giornalistico cui la rettifica si riferisce. E mettendo in rilievo le altre informazioni che riguardano cioccolato, promozione e comunicazione relative alle dodici aziende firmatarie, rilevanti per il comparto del cioccolato Modicano e che di tale Consorzio non fanno parte.

“Da tale rettifica - dichiarano i rappresentanti delle dodici aziende - che rappresenta un falso problema, traiamo lo spunto per precisare un dato di non poco conto, secondo cui di fatto il Consorzio non è ad oggi presente nell'elenco dei soggetti deputati all'IGP presso il Ministero delle Politiche Agricole, proprio perché l'IGP non l'ha ancora ottenuto. E questo nonostante il direttore del Consorzio avesse dichiarato nell'aprile 2015, in un'intervista apparsa su una nota rivista di life style, che l'IGP era già stato ottenuto (riportiamo la frase virgolettata: “Il cioccolato di Modica ha ottenuto anni fa la denominazione IGP (Indicazione geografica protetta) grazie al fatto che si è potuto dimostrare il suo forte legame con il territorio”).

E’ evidente che tale circostanza determina la mancanza di una legislazione conosciuta pubblicamente che apporti la giusta garanzia sulla qualità del cioccolato di Modica, in merito alla sua definizione e alle modalità di verifica sullo stesso, nonostante fin dal 2010 si sia sostenuto che “solo il Consorzio garantisce la qualità superiore del cioccolato di Modica” (frase pubblicata nel periodico del Consorzio stesso) e ancora nel novembre 2015, in vari messaggi Twitter da CioccolatoModicaExpò e CioccolatodiModica si sia scritto che è il Consorzio che dà la garanzia “di qualità e gusto al cioccolato di Modica”.

Tale forma di comunicazione non fondata su alcun sistema di regole pubblicamente riconosciute, tocca negativamente la realtà di aziende locali, con una reputazione nazionale e internazionale, non associate al Consorzio.

La realtà dei fatti, invero, è che Il Consorzio CTCM si è costituito, e questo in maniera anomala, ancora prima di avere delle norme e una certificazione in base alle quali tutelare il prodotto (di solito i Consorzi di tutela, come definiti dall’art. 2602 del Codice Civile e dall’art. 14 legge 526/1999, nascono dopo che l’IGP è stata ottenuta, non prima) prova ne è che negli anni, più volte sono comparsi sulla stampa annunci sull’imminenza dell’ottenimento dello stesso, senza che poi si facessero concreti passi avanti.

Precisiamo, inoltre, che non è semplice vedere trasparenza nella vita di un Consorzio il cui l’ultimo bilancio depositato risulta quello del 2013 (da visura presso la Camera di Commercio di Ragusa svolta il 10 gennaio 2016), la cui situazione alla stessa data è di inattività e il cui elenco dei soci data al 2003 (registrando solo i fondatori) e include quindi un’azienda che si è formalmente dimessa da un decennio (2006: Bonajuto) e altre che non esercitano più (Bonomo e Di Grandi, mentre Antonio Pitino non ha più partecipato in alcun modo dal 2007).

In conclusione la modalità di comunicazione, qui brevemente esemplificata, più della notizia della cancellazione dagli elenchi del Ministero, ha ingenerato negli anni estrema confusione e qualche danno per alcune realtà produttive del cioccolato modicano.

Ribadiamo che prima di sentire il Consorzio come un organismo al quale poter aderire, siamo pronti ad accogliere una comunicazione più trasparente e rispondente al vero da parte dello stesso e intendiamo intraprendere comunque un percorso collettivo, aperto, oltre che alle nostre aziende, anche a qualsiasi altro produttore di cioccolato di Modica interessato, che mostri concretamente cosa intendiamo per promozione e tutela del cioccolato di Modica”.
--
INpress ufficio stampa 
di Giovanni Criscione
giornalista pubblicista iscritto all'Odg Sicilia


 ######

Modica (RG), 30 gennaio 2016 - Il cioccolato di Modica è un'eccellenza da valorizzare e non può essere svenduta. Ad affermarlo in maniera netta e recisa sono dodici produttori che nei giorni scorsi si sono riuniti per dire “no” alla vendita sottocosto della tavoletta modicana da parte di alcune grandi catene di supermercati e fare chiarezza sulla vicenda.

I rappresentanti di Antica Dolceria Bonajuto, Casa don Puglisi, CioKarrua, Ciomod, Cosaruci, Delizie d'autore, Dolceria primavera, Il Modicano, L'arte del Cio.to.ca., Quetzal, Sfizi golosi e Spinnagghi - aziende autorevoli che rappresentano per numero di addetti e volume d'affari una fetta assai consistente del comparto cioccolatiero modicano - ritengono che la vendita della barretta artigianale nei supermercati a un prezzo più basso (tra il 25% e il 50% in meno) di quello praticato nelle dolcerie e pasticcerie di Modica e nelle rivendite di tutta Italia non aiuti la tutela né la valorizzazione di un prodotto di eccellenza, candidato al riconoscimento IGP.

La guerra dei prezzi potrebbe innescare una pericolosa corsa al ribasso, spingendo alcuni produttori a utilizzare ingredienti meno costosi, abbassare la qualità del prodotto o adottare metodi di lavorazione industriale, in barba alle caratteristiche originali della barretta che si intende tutelare.

La “svendita” della barretta, infatti, rischia di arrecare un grave danno economico e d'immagine a un comparto, come quello cioccolatiero, che nell'arco di due decenni si è costruito una solida reputazione basata sull'originalità e peculiarità dei metodi di lavorazione artigianale, sulla qualità integrale degli ingredienti e del prodotto finale, nonché sul fatto di rappresentare una specialità unica al mondo che ha resistito alla globalizzazione economica e all'omologazione culturale. Svilire il prezzo della barretta significa non solo togliere pregio al Cioccolato di Modica ma svalutare anche quella reputazione, grazie alla quale la città della Contea ha goduto negli ultimi vent'anni di notevoli flussi turistici e importanti ricadute economiche in vari settori collaterali. Reazioni negative sono state registrate anche dai rivenditori della barretta modicana, sparsi in tutta Italia, che hanno visto vanificato di colpo il loro assiduo lavoro di promozione.

Nell'evidenziare la contraddizione insanabile tra i propositi di tutela e la svendita a basso costo della barretta, le dodici aziende hanno chiamato in causa il Consorzio di tutela del Cioccolato di Modica, responsabile non solo di aver minimizzato in un comunicato la gravità della circostanza ma addirittura di aver avallato l'operazione, “firmata” da produttori che occupano posizioni di vertice all'interno di quell'organismo. E che, pertanto, più di altri dovrebbero avere a cuore la tutela e la valorizzazione del prodotto modicano di eccellenza.

Ad essere sotto accusa è la strategia complessiva del Consorzio di tutela del Cioccolato negli ultimi tempi, ritenuta a dir poco disastrosa. Numerosi gli esempi. In occasione del ChocoModica 2015, il Consorzio ha presentato un kit “fai da te” per preparare in casa il cioccolato di Modica: un incredibile autogol per un organismo preposto alla tutela contro sofisticazioni, imitazioni e produzioni contraffatte. Anche sul fronte del riconoscimento IGP tutto tace. Sulla certificazione europea non si registrano significativi passi in avanti. Semmai qualche passo indietro, visto che il Consorzio di tutela del Cioccolato di Modica è scomparso dall’elenco di quelli incaricati dal Ministero delle Politiche Agricole ai sensi dell’articolo 14 della legge 526/99, aggiornato al gennaio 2016.

Si ritiene dunque che la strada imboccata dal Consorzio per tutelare e promuovere il Cioccolato di Modica sia sbagliata. Bisogna puntare piuttosto, come alcune aziende hanno già fatto, sulla innovazione di prodotto (es. cioccolato biologico), sull'innalzamento della qualità, sul marketing e sull'immagine. Questa la vera politica di valorizzazione.

Le dodici aziende produttrici chiedono a gran voce alle istituzioni, al Consorzio e alla Camera di Commercio un risveglio di responsabilità collettiva, un cambio di passo nelle politiche di tutela e commercializzazione della barretta modicana e, sopratutto, una maggiore e più attenta concertazione nella definizione degli obiettivi condivisi.

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *