Dal ritorno in cucina degli avanzi ad una maggiore attenzione alla data di scadenza, ma anche la richiesta della doggy bag al ristorante e la spesa a chilometri zero che, tagliando le intermediazioni, consente di acquistare prodotti piu' freschi che durano di piu'.
Sono queste le strategie messe in atto da sei italiani su dieci che hanno diminuito o annullato gli sprechi alimentari, secondo una indagine Coldiretti/Ixe' alla vigilia della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco, che si celebra il 5 febbraio.
Un problema che riguarda in Italia l'interna filiera dove gli sprechi alimentari - sottolinea la Coldiretti - ammontano in valore a 13 miliardi che sono persi per il 54 per cento al consumo, per il 21 per cento nella ristorazione, per il 15 per cento nella distribuzione commerciale e per l'8 per cento nell'agricoltura e per il 2 per cento nella trasformazione.
Un tema di rilevanza mondiale ed europea tanto che è stato posto tra gli obiettivi del semestre di presidenza olandese dell'Unione Europea sotto il pressing dei diversi Paesi. Se in Italia con il progetto Sprecozero ci si è posti l`obiettivo di recuperare 1 milione di tonnellate di cibo nel 2016, il Parlamento francese ha approvato definitivamente il 3 febbraio una serie di misure contro lo spreco di cibo.
I supermercati con una superficie superiore ai 400 metri quadrati - spiega la Coldiretti - sono obbligati a donare il cibo invenduto a organizzazioni caritatevoli con l'introduzione di multe fino a 75mila euro, ma anche la detenzione. La normativa prevede una gerarchia di azioni da mettere in campo per evitare lo spreco, dalla prevenzione con campagne educative nelle scuola al consumo umano, dall'utilizzo a fini energetici a quello per gli animali.
Il provvedimento – conclude la Coldiretti - è stato approvato dopo che con il nuovo anno è scattato l'obbligo per i grandi ristoranti francesi di rendere disponibile a fine pasto ai loro clienti la doggy bag, un box dove riporre gli avanzi del pasto da riportare a casa.
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