Evento clou si annuncia il concerto corale e strumentale in onore di San Marun, con la partecipazione del coro Santa Rafqa proveniente dal Libano, una delle più importanti formazioni del mondo arabo, composta da 55 elementi.
L'esibizione, che avrà luogo giovedì 11 febbraio 2016, dalle ore 21, presso la Basilica di Santa Maria sopra Minerva (piazza della Minerva 42), si dividerà in due parti: nella prima sarà eseguita musica sacra maronita con canti in siriaco e in arabo, nella seconda saranno protagoniste le musiche orientali e di diverse tradizioni. Durante il concerto sarà fornito il programma dettagliato, con la descrizione completa dei brani in esecuzione.
Il concerto sarà preceduto, martedì 9 febbraio dalle ore 19, da una festa liturgica presso la Chiesa Nazionale del Libano in via Aurora 6 (zona via Veneto) e presso il Pontificio Collegio Maronita in via di Porta Pinciana 18, limitrofo alla chiesa. La messa sarà presieduta da monsignor Francois Eid, procuratore patriarcale a Roma. Seguirà un momento conviviale, con l'accoglienza e la venerazione delle reliquie del santo.
I festeggiamenti si concluderanno con una cena di beneficenza presso il Grand Hotel Parco dei Principi in via Frescobaldi 5 (Villa Borghese) dalle ore 20, con piatti della cucina libanese. I biglietti dovranno essere acquistati entro il 10 febbraio.
Gli eventi sono promossi dalla Parrocchia Maronita di Roma unitamente al suo cappellano corepiscopo Tony Gebran e sotto il patrocinio di sua eccellenza reverendissima Monsignor Francois Eid, procuratore patriarcale maronita a Roma.
I Maroniti sono presenti a Roma sin dal XVI secolo e dall'Ottocento hanno progettato la costruzione di una chiesa i cui lavori hanno avuto inizio alla fine del XIX secolo. Nel rione Ludovisi fu eretto un ospizio per i pellegrini poveri e una chiesa dedicata a San Marun, il monaco siriano morto nel V secolo, oggi patrono della comunità.
I lavori, cominciati nel 1886, sono stati condotti a termine nel 1890 su progetto dell'architetto Andrea Busiri Vici (1818-1911), mentre l'ospizio venne realizzato dal figlio Carlo (1856-1925). La messa, ogni domentica alle ore 11, è particolarmente suggestiva in quanto officiata in più lingue, dall'arabo all'aramaico, con numerosi e affascinanti canti. L'interno a una sola navata, è stato restaurato nel 1936. La chiesa è sempre arricchita di fiori e la comunità è particolarmente attiva.
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