Napoli Santamaria Pietrasanta. Presentata a Napoli la mostra “Museo della Follia”, curata da Vittorio Sgarbi allestita alla Basilica di Santamaria Maggiore alla Pietrasanta in Via Tribunali fino al 27 maggio del prossimo anno.
La mostra si articola in diverse sezioni: il percorso apre con i dipinti e le sculture di grandi maestri della storia dell’arte internazionale come Francisco Goya, Francis Bacon, Adolfo Wildt e nazionale – come Telemaco Signorini, Fausto Pirandello, Antonio Ligabue – la cui mente, attraversata dal turbamento, ha dato forma ad un’arte allucinata e visionaria. Prosegue poi con gli Stereoscopi: supporti magici attraverso i quali il visitatore è trasportato in un'altra dimensione, precisamente nell’ex ospedale psichiatrico di Mombello, luogo dove ha trascorso diversi anni della sua vita l'artista Gino Sandri, al quale è dedicata questa sezione, e le cui opere si alternano in un corridoio di emozioni.
Tra le novità ci sono due imponenti sculture che portano la firma di Cesare Inzerillo. La prima, omaggio alla città di Napoli e alla sua tradizione scaramantica, è un Corno Reale di oltre 3 metri; l’altra è un colossale Apribocca – realizzato su modello del vero presente in mostra – posto sul celebre dipinto L’adolescente di Silvestro Lega.
Assume dimensioni colossali anche la Griglia – la celebre installazione del Museo della Follia nella quale sono mostrati i ritratti recuperati dalle cartelle cliniche di alcuni pazienti di ex manicomi – che si estende su quattro pareti, arrivando ad una superficie complessiva di oltre 80 metri quadrati.
In questa edizione partenopea, la vera gran novità, da cui ha origine il sottotitolo, è l’ingresso del mondo del calcio nel mondo dell’arte: il Museo della Follia include qui, tra le vite di pittori, scultori e poeti, la presenza di Diego Armando Maradona. Spiega Sgarbi: “Non esiste un capolavoro indiscusso come non esiste un genio indiscusso. Fino a Caravaggio la vita di artisti anche immensi come Leonardo o Michelangelo è inferiore all'opera. Con lui la vita diventa arte. Come in Maradona.
Presentazione alla stampa, alla quale hanno partecipato anche prestatori d’opera, collezionisti e sponsor, nella cripta della Basilica appena aperta e restaurata. Un parterre di relatori eccellenti che hanno preceduto il curatore, quali come Monsignor Vincenzo de Gregorio rettore della chiesa, il magistrato Nicola Graziano, lo psicologo Raffaele Morelli, il direttore del museo Madre Andrea Viliani e da direttrice dell’ospedale Santobono Pausillipon Annamaria Minicucci al quale Diego Armando Maradona ha ceduto in beneficenza il cachet ricevuto per l’utilizzo del suo nome.
Tutti d’accordo nel sostenere che la follia è fonte di talento e, in ogni modo, di non omologazione, che non per questo deve essere alienata.
La mostra itinerante – a cura di Vittorio Sgarbi, realizzata da Cesare Inzerillo, Giovanni Lettini, Stefano Morelli e Sara Pallavicini - si snoda in un percorso eterogeneo di oltre 200 opere tra dipinti, fotografie, sculture, oggetti e istallazioni multimediali sul tema della follia.
Il Museo della Follia è un progetto di Contemplazioni S.r.l., promosso dall’Associazione culturale Radicinnoviamoci, da Fenice Company Ideas e da Ticket 24.
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