Interessante la presentazione dei dolci natalizi ai piedi del grandioso mausoleo di Ladislao di Durazzo, uno degli esempi più rappresentativo del gotico napoletano, nel complesso di San Giovanni a Carbonara, nel centro antico di Napoli a poca distanza da Porta Capuana.
Promotore dell’iniziativa Renato Rocco, direttore del magazine La buona tavola, in sinergia con l’Azienda Riggi di Caltanisetta che produce i grani antichi siciliani, farina macinata a pietra naturale per la preparazione di dolci & pane e il titolare della pasticceria, il Capriccio Raffaele Capparelli che ha spiegato la preparazione e presentato la sua produzione in previsione delle feste natalizie.
Al briefing presente lo scrittore Amedeo Colella, con brio e dati storici ha raccontato al folto uditorio il “peccato di gola” nei conventi e monasteri campani. Una ricca mappa con precisa descrizione dei luoghi religiosi dove importanti famiglie – ha detto Colella - si rivolgevano per allietare i banchetti di fidanzamenti, matrimoni, feste di laurea e in prossimità del Natale, le suore, spesso di clausura, si deliziavano a preparare, struffoli nel Convento di Croce di Lucca; le monachine nel Convento delle Trentatrè; i susamielli nel convento di Donnaregina; il celestino nel convento dei Pellegrini; Sanguinaccio, mustacciuoli, raffaiuoli, zeppole di san Giuseppe nel Monastero di Santa Chiara; roccocò di pasta reale nel convento della Maddalena; susamielli-sapienza nel convento di Santa Maria della Sapienza.
Un elenco completo – ha detto Colella – è difficile da redigere, ma è certo che molti dolci e liquori, trasferiti a maestri pasticcieri, sono nati in queste comunità che avevano a disposizione, giardini tempo e fantasia.
E’ seguita la visita guidata alla chiesa dedicata a San Giovanni a Carbonara, nella zona del Carbonaius, all'epoca scarica di rifiuti. L’interno, come accennato, è dominato dal Mausoleo di Ladislao, alle spalle dell’altare maggiore.
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