Un basso impatto ambientale del processo produttivo, la fabbricazione di pasta a Km 0, la scelta di utilizzare solo ed esclusivamente grano duro italiano e quindi di collaborare intensamente con gli agricoltori locali, sono tutti fattori che mettono in moto circoli virtuosi, sia economici sia sociali. I terreni agricoli coltivati secondo parametri bio o, comunque, sostenibili per l’ambiente, il rispetto per i principi organolettici e i valori qualitativi che rendono unica la pasta italiana nel mondo, l’opportunità di conoscere tutto questo grazie a visite didattiche nei pastifici, significano, in una parola, cultura.
La cultura del mangiar sano nel rispetto dell’ambiente, la cultura di una produzione industriale sì, ma attenta al territorio in cui opera e a chi ci vive, la cultura della tecnologia applicata all’agricoltura e all’alimentazione per ottenere i prodotti migliori, qualitativamente garantiti non soltanto per la loro “bontà” bensì per tutta la storia e i processi che l’hanno resa possibile e, spesso, unica.
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