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sabato 14 maggio 2005

COREPLA: il riciclo della plastica in Italia

Bottiglie d’acqua minerale, di bibite, latte e bevande in genere, flaconi di prodotti per il lavaggio di biancheria e stoviglie, nonché di prodotti per la pulizia della casa e di sapone liquido, contenitori di prodotti per l’igiene della persona, vaschette per alimenti (anche il polistirolo!), Sacchetti della spesa, pellicole…. Sono solo una piccola lista degli imballaggi di plastica che stanno sommergendo le nostre ormai ultra piene discariche. Per risolvere questo problema e organizzare la raccolta dei rifiuti di imballaggi in plastica garantendone il recupero e l’avvio a riciclo, con il Decreto Legislativo 22/97 (c.d. Decreto Ronchi) è stato istituito il COREPLA, Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica,. Il Consorzio conta ad oggi circa 2.300 imprese consorziate appartenenti alle seguenti categorie: aziende produttrici di materie plastiche, imprese trasformatrici di imballaggi in plastica, industrie utilizzatrici ed autoproduttrici di imballaggi, società che svolgono attività di riciclo delle materie plastiche.
Con il contributo di COREPLA, nel corso del 2004 “il sistema plastica” ha recuperato più di un milione di tonnellate di rifiuti di imballaggi in plastica post-consumo recuperando così preziose risorse in termini di materia ed energia. La raccolta differenziata urbana è stata incrementata e la quantità totale è di 358 mila tonnellate.
Sul fronte del recupero energetico, nonostante l’aumento rispetto al risultato del 2003, per carenza impiantistiche l’Italia non si allinea alla media raggiunta nel resto d’Europa anche se il recupero del gap rispetto alle altre nazioni inizia a mostrarsi.
Dopo il primo quinquennio di attività, COREPLA è giunto ad una fase più matura grazie al riscontro ed alla risposta positiva da parte di 56 milioni di Cittadini, dei circa 6.800 Comuni convenzionati e di tutte le Aziende (i cui sforzi sono volti alla prevenzione ossia a ridurre l’impiego di materia prima nella produzione di imballaggi senza incidere sulla performance del prodotto). Oggi il Consorzio mira a migliorare il livello qualitativo del Sistema con la dovuta attenzione alle compatibilità economiche, ambientali e sociali. Di particolare importanza è l’informazione al cittadino, che deve separare i diversi rifiuti solidi urbani. È bene sapere, allora che occorre innanzitutto separare gli imballaggi di plastica da tutti gli altri oggetti, poi, prima di conferirli nell’apposito contenitore predisposto dal proprio Comune, bisogna assicurarsi sia che gli imballaggi selezionati non contengano eccessivi residui di prodotto, sia che gli stessi siano stati ridotti volumetricamente al minimo. In questo modo dai materiali recuperati si può ottenere un infinito numero di nuovi oggetti. Ad esempio riciclando gli imballaggi in PET si possono creare imbottiture, maglioni, “pile”, moquette, interni per auto, blister oppure nuovi imballaggi. Il PVC riciclato viene utilizzato soprattutto nel settore edile per la produzione di tubi, scarichi per l’acqua piovana, raccordi e passacavi. Il PE riciclato viene reimpiegato per la realizzazione di nuovi contenitori per detergenti oppure tappi, film per sacchi della spazzatura, pellicole per imballaggi, casalinghi e manufatti per l’industria. I diversi polimeri, possono essere lavorati insieme, dando forma a profilati di plastica riciclata “eterogenea”. Così si possono realizzare sedie e panchine, parchi giochi, recinzioni, cartellonistica stradale, arredi urbani e contenitori per rifiuti. Tutti gli imballaggi in plastica vengono comunque recuperati: ciò che non può essere riciclato meccanicamente viene avviato al recupero energetico per ricavarne elettricità e potere calorifico. Ecco, infine, alcuni esempi concreti: per tenere accesa una lampadina da 60 Watt per un’ora e mezza è sufficiente termovalorizzare un flacone in PE da 50 gr. circa; per confezionare una felpa in tessuto pile si può utilizzare filato ottenuto dal riciclo di 15 bottiglie in PET, mentre con 20 è possibile realizzare un plaid; 2 vaschette in PP (circa 50 gr.) hanno lo stesso potere calorifico di circa 42 grammi di gas metano; ma questi sono solo alcuni dei casi in cui la plastica riciclata può essere utilizzata come materia prima seconda. Per continuare a scoprire tutti i vantaggi che, grazie a COREPLA, i rifiuti di imballaggi in plastica possono offrirci, è necessario l’impegno di tutti, Cittadini ma soprattutto Istituzioni.

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