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lunedì 27 febbraio 2006
Glen Beaton interviene su Pennedigitali
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E' un tema davvero interessante quello lanciato da Penne Digitali.
RispondiEliminaNella nosstra vita frenetica iper-accelerata grazie ai progressi della tecnologia (pensate come potrebbe essere la vita oggi senza elettricità, mezzi di trasporto e mezzi di comunicazione..) siamo tutti diventati iper-produttivi.
E' aumentato il numero delle cose che facciamo nel nostro tempo a disposizione, ma non la quantità e la qualità del nostro tempo libero (in primis dal lavoro).
Così quando inelluttabile ci colpisce il dramma di un lutto, tutto si ferma immediatamente, poi si viene presi - nel tramortio di sntimenti dilaniati - dalle mille cose da fare per rito funebre e tutte le procedure che conseguono l'ufficializzazione burocratica della scomparsa della persona a noi cara.
Il lutto resta qualcosa da vivere nella propria intimità. Non si ha quasi neanche il tempo per accettarlo. Tuttoci sembra così assurdo..
Ma qualcuno dice che "bisogna andare avanti"...
Il che prima ancora di un minimo di serenità (che solo il tempo ci aiuta a fingere di aver riacquisito) significa: bisognariprendere a vivere la routine della nostra vita quotidiana: il lavoro, le incombenze.
Chi lavora nel mondo della comunicazione spesso usa il termine "dead line" per indicare il tempo massimo oltre il quale non si può andare per consegnare il lavoro..
Poi i grandi mali ci impongono una riflessione sul vero significato della linea della morte.
Le ceneri dei nostri defunti. Abbiamo saputo che questa era la volontà di mia zia Anna: essere cremata.
In Italia - o almeno a Roma - la cremazione non avviene il giorno del funerale. C'è una lista d'attesa. L'Ama - sì, l'azienda municipalizzata che nasce per il servizio della raccolta dei rifiuti urbani ha anche questo compito - può cremare mi sembra 40/50 corpi al giorno..
Dopo una settimana o due dal rito funebre, si assiste alla visione di centinaia di casse ammasate in container, stile supermercato, e quindi si intravede la fornace.
Ancora un'ora e ti viene data un urna calda. In Italia è vietata la dispersione delle ceneri. L'urna te la puoi tenere a casa, o puoi tumularla.
Nel caso della nostra famiglia abbiamo pensato di tumulare l'urna nel loculo della madre di mia zia, mia nonna.
E' stata una scelta di affetto... anche perchè, a parte i costi tecnici superiori a quelli per fare una lapide nuova, l'Ama, o il Comune di Roma ha imposto una tassa/un prezzo/un costo (non lo so.. in quei momenti è l'ultima cosa che pensi) molto superiore che se avessimo preso un loculo nuovo.
Incredibile ma vero.
Andrea Pietrarota