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mercoledì 29 marzo 2006
Il celebre Arco di Traiano a Benevento ora entra nei musei
Docenti universitari e ricercatori del centro DIAPReM e del laboratorio NubLab dell’Università di Ferrara, utilizzando speciali Laser Scanner per immagini tridimensionali di Konica Minolta, hanno effettuato il rilevamento in digitale delle sculture e del fregio superiore dell’antico arco romano, lungo 45 metri e collocato a oltre 10 metri di altezza dal suolo, per realizzarne un calco identico da esporre nelle sale dei musei. In questo modo, i turisti potranno ammirare molto più agevolmente il lungo e prezioso altorilievo, mentre studiosi ed esperti possono analizzarne le caratteristiche nei minimi dettagli
Le tecnologie e i Laser Scanner in 3D di Konica Minolta sono stati utilizzati da docenti universitari e ricercatori del centro DIAPReM e del laboratorio NubLab dell’Università di Ferrara per un progetto innovativo dedicato all’Arco di Traiano a Benevento, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni archeologici per le province di Benevento, Salerno e Avellino.
L’antico Arco romano riporta nella parte alta del monumento, ad oltre 10 metri dal suolo, e lungo tutto il suo perimetro di 45 metri, un prezioso fregio alto circa 60 centimetri che racconta le vicende e le battaglie dell’imperatore Traiano. A causa dell’altezza a cui si trova la scultura originale, risultava impossibile osservarla bene nei particolari, coglierne distintamente tratti e contorni, seguirne l’intera trama che si dispiega tutto attorno al monumento.
Con i Laser Scanner di Konica Minolta è stata quindi ‘fotografata’ la striscia dell’altorilievo, ottenendone un’immagine digitale tridimensionale, precisa al decimo di millimetro, per poi realizzarne copie identiche, ma in gesso (e in scale diverse), che ora fanno parte del patrimonio espositivo del futuro Museo della Città di Benevento, che la Soprintendenza per i Beni archeologici per le province di Benevento, Salerno e Avellino sta allestendo nelle sale e negli spazi dell’ex-convento di San Felice.
Nelle strutture del nuovo Museo della Città, che dovrebbe aprire al pubblico nel corso del 2007, una sala sarà appositamente dedicata all’Arco di Traiano, e vi verranno esposti i calchi del fregio realizzati utilizzando le tecnologie digitali Konica Minolta. In questo modo i visitatori del museo potranno ammirare agevolmente il famoso monumento.
L’Arco di Traiano a Benevento fu eretto nel 114 d.C. per celebrare la nuova via Appia che porta a Brindisi, voluta dall’imperatore, e contiene nel suo apparato scultoreo una ricchezza di decorazioni e iconografie che lo rendono una delle più straordinarie vestigia romane. Architetti come Giuliano da Sangallo e Sebastiano Serlio nel Rinascimento, incisori come Pierre Jacques Gaultier, fino a Carlo Vanvitelli, Giuseppe Piermarini e Giovanni Battista Piranesi e Giovan Camillo Rossi si sono confrontati con il disegno della morfologia architettonica e con la riproduzione dei vasti pannelli e dei fregi. Pertanto, L’Arco di Traiano è uno dei luoghi ‘aurei’ della storia antica e costituisce anche un segno importante nello sviluppo della città di Benevento. La potenza espressiva del rivestimento in marmo di Carrara, che ricopre la struttura di blocchi di calcare locale, evoca le vittorie e la biografia dell’imperatore, dalle guerre con i Daci fino alle vicende romane. Grande valore riveste, poi, il piccolo fregio che chiude l’ordine principale corinzio: rappresenta il corteo trionfale dell’imperatore di ritorno a Roma vittorioso.
“Attraverso l’uso dei Laser Scanner tridimensionali è possibile ‘fotografare’ una qualsiasi opera d’arte” spiega Renato Figini, Instrument Systems manager di Konica Minolta Business Solutions Italia, “dalle statue ai bassorilievi, dalle sculture a intere superfici di un Arco romano o di un Battistero rinascimentale. In questo modo se ne ricavano copie tridimensionali in formato digitale, copie perfette, identiche all’originale in ogni dettaglio e precise al decimo di millimetro, che possono poi essere ammirate o studiate sullo schermo di un computer, all’interno di un laboratorio universitario ma anche nel salotto di casa o da qualunque postazione multimediale. Non solo. Da queste scansioni digitali tridimensionali si possono poi realizzare delle perfette copie in gesso dell’opera d’arte, come è stato fatto nel caso del fregio scultoreo ad altorilievo che corre tutto attorno alla parte alta dell’Arco di Traiano a Benevento”.
Il progetto di studio e recupero in formato digitale tridimensionale è il frutto di una Convenzione tra la Soprintendenza Archeologica per le Province di Benevento, Salerno e Avellino e il Consorzio Ferrara Ricerche – DIAPReM (Centro Dipartimentale per lo Sviluppo di Procedure Automatiche Integrate per il Restauro dei Monumenti dell’Università degli Studi di Ferrara).
Ne parla l’architetto Marcello Balzani, professore associato al Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, direttore del DIAPReM e in particolare responsabile del Laboratorio di rilievo, modellazione e prototipazione 3D del DIAPReM: “Abbiamo eseguito un rilievo 3D ad alta definizione dei caratteri morfologico-dimensionali dell’Arco – racconta – tramite più scansioni, utilizzando una tecnologia e una metodologia innovative. La scansione è stata infatti effettuata, con l’ausilio di un braccio mobile motorizzato, con il laser scanner 3D di Konica-Minolta, modello Vivid-910, uno ultraportatile a lama di luce rossa, funzionante a triangolazione ottica , capace di un campionamento che, per ogni singola rilevazione, può variare in una superficie compresa da 11x9 centimetri a 120x90 centimetri. Il laser scanner rileva la superficie da ‘fotografare’ scomponendola in migliaia o milioni di punti in 3D, che poi vanno a ricomporre con precisione microscopica la sagoma originaria dell’oggetto. Il rilievo è stato molto impegnativo, per tutto l’apparato scultoreo abbiamo lavorato 40 ore consecutive con squadre che si alternavano giorno e notte”.
L’arco di Traiano viene inserito dai longobardi nelle cinte murarie della città e diventa porta, (la ‘Porta Aurea’). Restaurato da Papa Urbano VIII solo nel 1856, sotto Pio IX, si procede a liberarlo dal contorno murato. Dopo l’Unità d’Italia (tra il 1890 ed il 1894) si compiono alcune operazioni di trasformazione radicale: demolizione del soprattico in mattoni e costruzione del manto di copertura in lastroni marmorei. Solo durante il Ventennio fascista si fa la ‘monumentalizzazione’ dell’arco attraverso un’operazione di isolamento che abbatte i resti medioevali e disegna la piazza-slargo e la circonvallazione viaria. Oggi, lungo la circonvallazione di Benevento, l’Arco si trova in un importante luogo urbano che è stato anche oggetto di un concorso di idee per la sua riqualificazione.
L’Arco, sottoposto all’aggressione degli agenti inquinanti di una città moderna, è stato sottoposto negli ultimi decenni a molti interventi di restauro da parte della Soprintendenza ai Monumenti della Campania, in accordo con la Soprintendenza per i Beni archeologici per le province di Benevento, Salerno, e Avellino. Dopo gli ultimi interventi di consolidamento, pulitura e restauro, è stato necessario compiere questo rilievo dettagliato che permettesse “da un lato di costituire una banca dati aggiornata sullo stato morfologico attuale, da utilizzare anche come riferimento per successivi confronti e monitoraggi” sottolinea il professor Balzani, “dall’altro di costituire la base per realizzare modelli, descrizioni e documentazioni per l’allestimento di sale espositive sulla storia dell’Arco e dei suoi lavori di restauro. Se si parte dalla constatazione che l’Arco di Traiano possiede una notevole valenza e dimensione scultorea, si può comprendere l’utilità di raggiungere un elevato livello di dettaglio, fino ad acquisire dati delle singole parti con grande accuratezza”.
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