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venerdì 17 marzo 2006

Salvaguardia e gestione del patrimonio idrico in Friuli Venezia Giulia e in Veneto

Ha riscosso un notevole successo di pubblico il convegno “Ambiente: conoscerlo per proteggerlo”, organizzato dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS) nell’ambito del progetto CAMI (Caratterizzazione degli acquiferi tramite metodi innovativi), svoltosi ieri pomeriggio, mercoledì 15 marzo 2006, presso il Parco delle Fonti di Torrate di Chions (PN).
Alla vigilia del quarto Forum mondiale dell’acqua indetto dalle Nazioni Unite, il convegno ha riunito i ricercatori dell’OGS e delle Università di Ferrara e Trieste, i rappresentanti dell’Eurekos e dell’olandese Netherlands Organisation for Applied Scientific Research, i responsabili dell’Acquedotto Basso Livenza e dell’ARPA del FVG a discutere di tutela e gestione delle acque con le autorità regionali e gli amministratori locali.
I vari partners del CAMI infatti hanno presentato agli oltre centotrenta partecipanti, comprendenti operatori del settore, politici e singoli cittadini, le strumentazioni utilizzate, le modalità con cui sono state svolte le ricerche sul campo e i primi risultati raggiunti a un anno dall’inizio del progetto.
Ecografie radar del sottosuolo, termografie, rilevamenti sismici ed elettromagnetici, analisi chimiche e isotopiche sono alcune delle metodologie di prospezione utilizzate in modo integrato sull’area pedemontana a cavallo tra Friuli Venezia Giulia e Veneto prescelta come campione di studio, una zona in cui l'intensa attività agricola e il recente incremento dell'urbanizzazione rendono le falde acquifere particolarmente vulnerabili all'inquinamento. Tutti i dati idrogeologici raccolti e rielaborati saranno riuniti entro la fine del progetto, prevista per il 2008, in un unico database che permetterà una rapida consultazione dei risultati e del modello dell’acquifero da parte del pubblico e delle autorità competenti, anche via internet.
Come ha ricordato Iginio Marson, presidente dell’OGS, gli studi svolti dal CAMI, finanziati dall'Unione Europea nell’ambito del programma LIFE, permetteranno quindi di realizzare piani di gestione delle risorse idriche, di attuare misure specifiche per la loro protezione, di effettuare valutazioni di sostenibilità e di ottimizzare il loro sfruttamento nel lungo termine.
Tra i presenti al convegno, anche i sindaci di trenta comuni del Bacino del Tagliamento e del Bacino del Livenza che hanno seguito i lavori con grande interesse.
A chiusura dell’incontro, gli interventi dell’Assessore all’Ambiente della Regione Friuli Venezia Giulia, Gianfranco Moretton, e dell’Assessore all’Urbanistica della Provincia di Venezia, Enza Vio, hanno sottolineato l’importanza di progetti come il CAMI per la pianificazione territoriale e per un utilizzo corretto e lungimirante di un bene indispensabile e inestimabile quale l’acqua, l’oro bianco del nuovo millennio.









Monica Rio
Globo divulgazione scientifica
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