"paradisi artificiali"
"Chi mette la felicità individuale al posto di Dio non può trovare la gioia"
CITTA' DEL VATICANO, 16/12/07 - La droga, come ogni altro paradiso
artificiale, allontana dalla vera felicità. L'Angelus della terza
domenica di Avvento tocca stamani, tra le altre cose, il tema della
droga. Benedetto XVI usa parole nette: fare "della felicità un idolo",
come fa chi si rifugia nei paradisi artificiali della droga, allontana
definitivamente dalla "vera gioia", che invece è in chi ama gli altri
come insegna il messaggio evangelico. In guardia contro le false
seduzioni, quindi, e dai falsi pericoli del perseguimento di una
felicità fine a se stessa.
"La gioia entra nel cuore di chi si pone al servizio dei piccoli e dei
poveri - ha detto ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro -. In chi ama
così, Dio prende dimora, e l'anima è nella gioia". "Se invece si fa
della felicità un idolo - ha aggiunto -, si sbaglia strada ed è
veramente difficile trovare la gioia di cui parla Gesù. E' questa,
purtroppo - ha concluso Benedetto XVI -, la proposta delle culture che
pongono la felicità individuale al posto di Dio, mentalità che trova
un suo effetto emblematico nella ricerca del piacere ad ogni costo,
nel diffondersi dell'uso di droghe come fuga, come rifugio in paradisi
artificiali, che si rivelano poi del tutto illusori".
Il Pontefice poi, davanti a una piazza San Pietro piena di sole,
albero di Natale e presepe giganti, si è soffermato sul senso e sul
significato del Natale. Gesù "ci è vicino perchè ha sposato, per così
dire, la nostra umanità. Ha preso su di sè la nostra condizione - ha
spiegato - scegliendo di essere in tutto come noi, tranne che nel
peccato, per farci diventare come lui". E la gioia cristiana
"scaturisce da questa certezza".
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