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domenica 30 novembre 2008

A.Ge.: Bambini e Farmaci - Gli atti del convegno alle scuole

A.GE.: BAMBINI E FARMACI

GLI ATTI DEL CONVEGNO ALLE SCUOLE


Bambini, malattia, cure e farmaci declinati a 360 gradi da un gruppo di medici della ASL 1 di Massa e Carrara e da una farmacista esperta in automedicazione.


Gli atti del convegno "Farmaci, dall'uso all'abuso" sono stati inviati a tutte le scuole toscane e alle duecento Associazioni A.Ge. in Italia perché, come dice la presidente dell'A.Ge. Massa Patrizia Menchini "gli esiti di questo convegno sono ricchi di contenuti e di indicazioni utili per tutti noi genitori". Ecco alcuni degli aspetti toccati dai relatori:

"La malattia non è questione di somministrazione di farmaci –ha detto il dottor Antonio De Angeli, psicologo- Il disagio di un bambino non è mai semplicemente un problema di origine organica. Il bambino è un soggetto attivo e partecipe anche quando è ammalato, nella scelta della cura, nella somministrazione di un farmaco. La relazione interpersonale stabilisce un rapporto attraverso un contenuto, una forma: nella malattia la relazione è molto più importante delle azioni intraprese, del farmaco somministrato, delle prescrizioni impartite e rispettate …".


Né si poteva trascurare il fatto che nella Regione Toscana l'uso dei farmaci antidepressivi è più alto della media nazionale, da cui il preoccupante monito lanciato dalla dott.ssa Elena Bianchini, neuropsichiatra infantile, che ha chiamato in causa scuola e famiglia: "In Europa si stima che il 10% dei bambini soffra di disturbi neuropsichiatrici, di cui le sindromi depressive rappresentano la quinta causa di malattia e, attraverso il suicidio, la terza causa di morte in età adolescenziale. In Italia la percentuale sembra attestarsi sul 9%; i dati disponibili dimostrano che l'uso di psicofarmaci riguarda circa 30.000 ragazzi, in gran parte adolescenti".


Gli aspetto psicologici nel trattamento farmacologico sono stati trattati dalla psicologa dott.ssa Fiammetta Mozzoni: "I dati delle ricerche suggeriscono che almeno il 50% dei pazienti ad un certo punto rifiuta i farmaci nel corso della terapia. Ci sono studi che indicano che tra il 25% e il 94% dei pazienti in terapia ambulatoriale in realtà non assume i farmaci come è stato loro prescritto. L'alleanza terapeutica rappresenta perciò una parte importante del processo di prescrizione del farmaco. Gli approcci terapeutici integrati mostrano una percentuale di successo maggiore nel determinare il successo della cura".


Grande interesse ha suscitato la relazione della dott.ssa Alessandra Di Marzio, farmacista, che ha trattato delle opportunità e dei rischi dei farmaci da automedicazione con una efficace presentazione sui che sintomi curano, come si utilizzano, in cosa differiscono dai farmaci veri e propri, i rischi che possono presentare, le esenzioni fiscali. Da sottolineare in particolare il suggerimento di tenere ciascuno aggiornata una scheda dei farmaci assunti, in modo da avere disponibile il proprio quadro clinico in caso di emergenza.


A conclusione è intervenuto il dott. Vittorio Garra, responsabile U.O. Farmaceutica Territoriale, che ha ammonito: "Il progressivo invecchiamento della popolazione ─ con attesa di vita che, nei prossimi decenni, potrebbe raggiungere i 120 anni e il contemporaneo e parallelo accrescersi delle patologie cronico-degerative determineranno un tale aggravio della spesa pubblica per cui è fortemente a rischio la sussistenza stessa dell'intero Sistema sanitario. Cominciamo dunque a ridurre gli sprechi là dove esistono".


Dal convegno anche alcune richieste: agli enti locali, perché regolino i tempi delle città in modo accogliente per chi deve prendersi cura dei propri figli; alle ASL, perché investano nell'informazione dei cittadini; alle scuole perché collaborino più strettamente con i genitori, ad esempio iniziando con il diffondere il materiale inviato.


Gli atti del convegno sono disponibili sul sito associativo www.agetoscana.it

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