VIVERE CON UN "PACEMAKER" NEL CERVELLO
Il 20 e 21 settembre a Varsavia un workshop internazionale sulla stimolazione celebrale profonda per malattie psichiatriche e neurologiche coordinato dalla Sissa di Trieste
Trieste, 17 settembre 2010 - All'età di soli 36 anni Lucilla Bossi, allora ballerina alla Scala di Milano, scoprì i primi sintomi del Parkinson. I tremori hanno tormentato Lucilla per più di un decennio, finché non è stato possibile attenuarli grazie alla stimolazione celebrale profonda (DBS), una tecnica chirurgica che prevede l'impianto di elettrodi di stimolazione nel cervello, controllati da uno strumento simile a un pacemaker. Ora Lucilla è una delle oltre 50 mila persone al mondo che si sono sottoposte alla DBS per alleviare i sintomi di malattie trattamento-resistenti. Ma quali sono le potenzialità, i limiti e i costi di tale tecnologia? Quali gli effetti su comportamento e personalità dei pazienti che la subiscono? La DBS cambia la definizione di essere umano?
Ne discuteranno il 20 e 21 settembre a Varsavia, in Polonia, pazienti, ricercatori, medici, sociologi, filosofi e giornalisti da tutta Europa in occasione del workshop brains in dialogue on deep brain stimulation, organizzato nell'ambito del progetto europeo bid-brains in dialogue coordinato dalla Sissa (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste.
L'utilizzo terapeutico della stimolazione celebrale profonda è in continuo aumento in diversi ambiti: Parkinson, distonia, dolore cronico, epilessia, disturbo ossessivo-compulsivo, Sindrome di Tourette e depressione. Il workshop consentirà di fare il punto sui benefici e i rischi della DBS e di discutere delle sfide etiche e sociali collegate al suo utilizzo.
Lucilla Bossi (ora presidente di Parkinson Italia) e Verona Butler (presidente di A.D.D.E.R., UK) apriranno i lavori del meeting raccontando la loro esperienza come pazienti DBS. Alcune tematiche affrontate: Mauro Porta (IRCCS Galeazzi e Policlinico San Marco, Italia) parlerà degli ultimi sviluppi nell'utilizzo della DBS per la Sindrome di Tourette; Thomas Schlaepfer (Università di Bonn, Germania) esporrà sull'uso della DBS nel trattamento dei disordini psichiatrici e della depressione; Maartje Schermer (Erasmus Medical Centre, Olanda) discuterà dei rischi di alterazione della personalità; Emma McIntosh (Università di Oxford, UK) parlerà dei costi della DBS per la sanità pubblica.
La due giorni si concluderà con la tavola rotonda aperta al pubblico Brain, machine and something in between, martedì 21 settembre alle 18:00 al Caffé Skwer (in polacco con traduzione consecutiva). Piotr Durka (Università di Varsavia, Polonia), Tomasz Mandat (CO-I, Polonia), Maartje Schermer (Erasmus MC, Olanda) e Marcin Rotkiewicz (Polityka Magazine, Polonia) porteranno la discussione sulla DBS tra il pubblico, allargandola alle interfaccia cervello-computer, quei sistemi che promettono di aiutare le persone disabili a controllare autonomamente computer, sedie a rotelle e protesi. L'evento si svolgerà nell'ambito del Festival della Scienza di Varsavia (www.festiwalnauki.edu.pl).
Informazioni e programma: www.neuromedia.eu
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