SUMMIT DI NAGOYA
WWF : "LA NATURA HA UN VALORE
SVELATI I "NUMERI" TOCCA ORA AI GOVERNI TENERNE CONTO'
Un importante documento è stato presentato oggi nel corso dei lavori della 10°COP (Conferenza delle Parti) della Convenzione sulla Diversità Biologica che si sta svolgendo a Nagoya – Giappone.
Sono stati resi noti i risultati della più ampia ed autorevole analisi mai realizzata, sull'economia della biodiversità e degli ecosistemi , (TEEB The Economics of Ecosystems and Biodiversity - www.teebweb.org) nel documento finale riassuntivo dal titolo "Mainstreaming the Economics of Nature".
Il WWF, presente al Summit di Nagoya con una propria delegazione internazionale, sottolinea come il TEEB rappresenti lo sforzo più imponente sinora avviato per fare il punto delle attuali conoscenze e degli sviluppi futuri dell'analisi economica dei sistemi naturali presenti sul nostro pianeta.
"Il lavoro del TEEB costituisce, senza dubbio, il più grande ed autorevole sforzo internazionale di messa a sistema di tutti dati e le conoscenze che abbiamo acquisito sino ad ora sul valore della biodiversità e degli ecosistemi per l'economia umana – ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia - il suo obiettivo è quello di contribuire a fornire un quadro chiaro ed operativo per il mondo delle istituzioni, della politica e dell'economia, per il mondo delle imprese e per tutti gli attori della società civile, di come considerare, valutare e integrare il valore complessivo dei sistemi naturali nell'economia umana. Ci auguriamo che i Governi, e soprattutto i Ministri che dalla prossima settimana saranno presenti al Summit di Nagoya, tengano conto di questi dati e possano contribuire ad attuare un reale cambiamento di rotta nella difesa della biodiversità a cominciare dalla contabilità ecologica che deve affiancare quella economica".
Nel TEEB alcuni esempi di come la natura sia alla base delle attività umane: le autorità locali di Canberra, in Australia, hanno piantato 400.000 alberi per regolare il microclima, ridurre l'inquinamento e migliorare la qualità dell'aria a livello urbano, riducendo i costi energetici derivanti dal condizionamento dell'aria e dei meccanismi economici di sequestro del carbonio. I benefici prodotti vengono calcolati tra i 20 ed i 67 milioni di dollari per il periodo 2008-2012. Anche le barriere coralline non sono soltanto paradisi da esplorare: sebbene coprano solo l'1.2% delle aree marine le barriere costituiscono l'ambiente ideale per un totale di specie che viene calcolato da 1 a 3 milioni, incluso più di un quarto di tutte le specie di pesci marini. Circa 30 milioni di persone nelle comunità costiere ed insulari sono totalmente dipendenti dalle risorse di base che derivano dalle barriere coralline (vedi scheda allegata).
"Il TEEB ci documenta chiaramente come il capitale naturale costituisca la base delle nostre economie – ha continuato Bologna - L'invisibilità del valore della biodiversità nella considerazione economica ha purtroppo, sino ad oggi, incoraggiato l'uso inefficiente e distruttivo dei sistemi naturali e della biodiversità che non sono stati debitamente 'tenuti in conto'". La biodiversità in tutte le sue dimensioni, la qualità, quantità e diversità degli ecosistemi, delle specie e dei patrimoni genetici, necessita di essere preservata non solo per ragioni sociali, etiche o religiose ma anche per i benefici economici che essa provvede alle attuali e future generazioni. E' fondamentale che le nostre società riconoscano, misurino e gestiscano in maniera responsabile il capitale naturale di questo straordinario pianeta".
Roma, 20 ottobre 2010



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