Ma il sistema non aveva previsto proprio tutto. Da due anni, gli investigatori della sezione reati contro la pubblica amministrazione della squadra mobile di Palermo indagano con la Procura sulla tangentopoli alla Motorizzazione civile. I sospetti sono nati dopo la denuncia del titolare di unagenzia di disbrigo pratiche, stanco di sottostare al ricatto della mazzetta. Le telecamere piazzate allinterno degli uffici di due funzionari hanno svelato il sistema. Così, questa notte, è scattato un blitz con 51 arresti: in dieci sono finiti in carcere; 41 sono invece ai domiciliari. Oltre ai due funzionari sono coinvolti i titolari di alcune agenzie di disbrigo pratiche automobilistiche e i titolari di scuole guida che hanno sede in città e provincia. Tutti sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla falsità ideologica. Le indagini, coordinate dal sostituto Amelia Luise e dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci, hanno seguito in diretta il pagamento delle tangenti. I soldi erano lasciati in un cassetto della scrivania del funzionario infedele. Oppure, venivano sistemati direttamente dentro la cartella della pratica. O in un pacchetto di sigarette. Nel maggio 2009, la polizia aveva già arrestato per corruzione uno dei due funzionari indagati, Antonino Nobile, e anche il titolare dellautoscuola Start di Partinico, Pietro Catalano. Le manette erano scattate dopo lennesimo pagamento di cento euro documentato da una telecamera nascosta. Quella volta, il funzionario aveva aggiustato una pratica di revisione, segnando una data diversa da quella reale. Nel suo ufficio, i poliziotti trovarono una cartella con 3.900 euro, in banconote da 50 e 100 euro.
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