Cisco supporta il ‘Connected World’ in un passaggio all’IPv6 senza traumi
La società annuncia nuove soluzioni per aiutare i responsabili IT a risolvere le principali preoccupazioni circa il passaggio all’IPv6
Milano, 1 giugno 2011 – Cisco, che per 25 anni è stata fondamentale nello sviluppo del Protocollo Internet, e che è stato il primo vendor di networking a impegnarsi per la 24-ore di “test drive” globale della prossima versione del protocollo IP prevista per l’8 giugno, ha annunciato oggi nuovi prodotti e servizi per semplificare alle aziende enterprise il passaggio da IPv4 a IPv6.
La strategia che sottostà alla nuova offerta è avvalorata dai risultati di un nuovo studio Cisco che rivela le preoccupazioni dei professionisti IT riguardo alla sicurezza, all’implementazione e alla gestione dell’IPv6 e il loro intento di ricercare al di fuori competenze per supportare la trasformazione.
Quando la riserva di indirizzi IPv4 si è prosciugata all'inizio di quest'anno, la transizione verso l’IPv6 si confermò come l'unica possibilità per garantire la continuità del business a lungo termine. La necessità adesso è quella di unificare IPv4 e IPv6 attraverso reti, software e applicazioni.
Per affrontare le sfide eccezionali che tutto ciò comporta, Cisco ha un ampio portafoglio di switch, router e dispositivi di sicurezza che hanno superato entrambe le prove internazionali sull’IPv6 (si veda il logo “IPv6-ready”), oltre al test del governo statunitense (la compliance “USGv6”).
L’intero portafoglio è stato messo alla prova all'inizio di questo mese, quando Cisco, tra i principali fornitori di networking per la rete della fiera Interop, ha collaborato con numerosi fornitori per rendere InteropNet la prima rete di un’esposizione in grado di girare end-to-end su IPv4 e IPv6 contemporaneamente, fornendo dati, voce e video a più di 15.000 partecipanti e 400 espositori.
In evidenza:
Cisco sta rafforzando la propria leadership nell’IPv6 grazie a nuove soluzioni che consentono ai clienti di semplificare e accelerare la transizione dal’IPv4 al nuovo protocollo.
Supporto USGv6-compliant, specificamente per l’IPsec v2, per le reti private virtuali su IPv6 su piattaforme router Cisco ISR G2 questa funzionalità consente il passaggio a un ambiente IP dual-stack, completando l’attuale suite Cisco di router ISR compatibili con l’IPv6.
Supporto Stateful NAT64 per le piattaforme router Cisco ASR 1000 Series IPv6 permette ai dispositivi di accedere ai server IPv4. Grazie alla funzione NAT64 attivata, i server IPv4-only e la rete rimangono completamente invariati.
Funzionalità LISP (Location/ID Separation Protocol), disponibili per le piattaforme routing e switching Cisco, semplifica le implementazioni IPv6, automatizzando la creazione e la modifica di tunnel IPv6 su IPv4 per una rapida configurazione dual-stack.
Cisco Network Service Optimization aiuta i clienti a gestire la salute della rete e a predisporre le loro reti per le nuove tecnologie e nuove modalità di business. Questo servizio è ora dotato di capacità evolute di analisi che forniscono una visione grafica della diagnostica all’interno della rete, nonché una nuova funzione di assessment della ottimizzazione IPv6 dei dispositivi, che consente di automatizzare l'adozione dell'IPv6. Insieme, questi servizi intelligenti supportano i clienti nell’ottimizzare la rete e nel mantenerla in salute durante e dopo la transizione da IPv4 a IPv6.
First Hop Security o offre un accesso IPv6 con funzionalità di security immediato per dual-stack in una struttura di campus ed è disponibile già oggi attraverso il portafoglio prodotti Cisco.
Principali risultati della survey
Queste nuove soluzioni si presentano sul mercato nel momento in cui molte organizzazioni sono nel bel mezzo della pianificazione del passaggio all’IPv6. Alla fine di aprile, Cisco ha intervistato 101 professionisti IT senior negli Stati Uniti. Alcuni dei principali risultati di queste interviste ci dicono che:
La maggior parte dei responsabili IT (78%) ha dichiarato che la propria organizzazione ha fatto o sta facendo il passaggio all’IPv6.
La maggior parte di chi sta effettuando il passaggio all’IPv6 (94%) ha iniziato negli ultimi due anni, mentre chi non aveva ancora iniziato ha detto che prevede di attendere almeno nove mesi dal momento dell’intervista prima di cominciare.
Oltre la metà (55%) ha cercato o intende chiedere l’assistenza di consulenti esterni durante la transizione.
Più della metà (54%) considera questo un passaggio cruciale per la propria organizzazione, e circa i tre quarti (73%) si sono dimostrati preoccupati di non riuscire a coglierne i benefici.
Mentre la possibilità di continuare a interagire su Internet pubblico è la principale spinta alla transizione (50%), un numero significativo di intervistati ha dichiarato di essere motivato da un desiderio di mettere in rete i dispositivi degli utenti o dal fatto di considerare l’IPv6 come un elemento di differenziazione competitiva (18%).
Quasi tutti gli intervistati (92%) hanno confermato che il proprio team di sicurezza è coinvolto nel passaggio all’IPv6.
Le principali preoccupazioni di questo momento di passaggio includono le vulnerabilità (60%), l’adozione (50%) e la capacità di manutenere (53%) le tecnologie utilizzate per la transizione.
La maggior parte (56%) ritiene che la responsabilità per la transizione sia da distribuire equamente tra service provider e impresa.
L’IPv6 è molto considerato tra il management ed è una priorità all'interno della maggior parte delle organizzazioni IT; il 63% indica che un comitato esecutivo sta supervisionando le attività.
Dichiarazioni
- Mark Townsley, distinguished engineer, Cisco
"L’IPv4 ci ha servito molto bene negli ultimi 30 anni. Il trasferimento a una nuova versione non sarà facile, ma è essenziale per la continua crescita di Internet. L'approccio Cisco è quello di assistere i clienti attraverso tre fasi: Preservare, Preparare, Conseguire. I clienti devono essere in grado di preservare i propri investimenti effettuando controlli sui sistemi esistenti e utilizzando tecnologie di transizione, se è il caso; preparare una fase di adozione congiunta di IPv6 e IPv4 in modo strategico; e alla fine conseguire il passaggio a un Internet completamente IPv6. Ciò consentirà loro di continuare a progettare reti più grandi, più efficienti e che permettono l'innovazione per il proprio business ".
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