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venerdì 19 agosto 2011
Manovra di Governo, pensioni da difendere
Sono gli ultimi atti per la manovra di governo che nei prossimi giorni dovrà essere approvata dalle camere con eventuali correttivi. Tra gli altri l’opposizione ed alcuni partiti di governo puntano l’indice sulle pensioni che a dire di molti, devono essere preservate anche dal contributo di solidarietà che pone il suo limite iniziale a 90.000 euro. Sebbene tale contributo sia totalmente deducibile ai fini irpef ,si pone comunque l’indice sulla casta pensionistica del vitalizio d’oro che assorbe ogni anno gran parte del gettito nazionale delle casse di previdenza. Il pensionato più ricco in Italia prende 90.000 euro al mese. Molti di questi onorabili pensionati sono stati onorevoli in parlamento anche per un solo giorno. Il caro ex presidente del consiglio dei Ministri che ha dato indicazioni sul taglio delle pensioni di migliaia di italiani ,prende al mese 31.000 euro. Continuando la lista troviamo l’ex presidente della repubblica che oltre al vitalizio spettante come presidente della repubblica ha diritto ad una pensione di 4766.00 euro come ex magistrato, anche se il lavoro svolto in tale professione è di solo tre anni. Da non dimenticare le baby pensioni ,le pensioni ai mafiosi ,le doppie e triple e quadruple pensioni di vecchiaia. Mentre al povero cittadino vengono richiesti redditi di cumulo e vengono in tal senso eliminate le doppie pensioni , la casta riesce a mantenere i propri benefici ed i maniera del tutto legale. Ma la legge non è uguale per tutti?. Il monito da parte dell’Europa che tende ad aumentare l’età pensionistica distruggerà i giovani che attualmente non riusciranno mai ad avere una pensione di vecchiaia. Continuando con lo stillicidio delle casse pensionistiche italiane,dobbiamo ricordare che il dirigente della Banca D’Italia per diritto và a riposo a 44 anni con 18.000 euro al mese ,il commesso del Senato prende 8000 euro al mese ,alcuni falsi ciechi invece ritirano la pensione in motorino o in auto, alcune coltivatrici dirette vanno in pensione giurando di avere lavorato nella raccolta delle “olive quadrate”. Un corollario di benefici di cui nessuno parla perché creerebbero sicuramente uno scandalo. Perché allora si chiedono tanti sacrifici agli italiani? Esiste una vera democrazia? Si crede opportuno non rispondere a domande improponibili perché potremmo offendere la casta.
Di Maurizio Cirignotta
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