Cerca nel blog
sabato 23 marzo 2013
Risparmiatori. La lezione di Cipro
Firenze, 20 marzo 2013. Facciamo un ragionamento "terra-terra", quello -per chi non e' rinchiuso in qualche fortino, fosse anche virtuale- che ascoltiamo tutti i giorni quando andiamo a prendere un caffe' al bar o lungo gli scaffali di un supermercato o le bancarelle di un mercato, o tra le mamme e i babbi e i nonni che portano i bimbi a scuola; i luoghi, cioe', in cui tutti ci incontriamo indipendentemente dal nostro circolo e dalle nostre idee.
Cipro deve un sacco di soldi alla Germania e non solo. La Ue e' disposta a darle una mano, ma vuole vedere la buona volonta' del Governo per far fronte alla restituzione, per cui suggerisce un prelievo diretto dai depositi bancari, prelievo che -mentre scriviamo- sembra essere deciso nella misura del 6 e qualcosa % per chi ha depositi tra 20 e 100 mila euro (esentati quelli sotto i 20 mila) e quasi del 10% per chi va oltre i 100 mila. Le banche chiudono per evitare che tra transazioni e prelievi, le loro casseforti vengano prosciugate.
Tutti in coro -economisti di apparato, media sempre di apparato, e annessi e connessi- ci dicono che il "caso Cipro" e' anomalo (anche perche' molti capitali sono li' attratti per gli scarsi controlli e i bassi costi... quindi sarebbero soldi "cattivi") e una cosa del genere non potra' mai verificarsi nei nostri contesti economici (dove -presumiamo a rigor di logica conseguenziale- che i soldi siano "buoni").
Un fatto italiano e' pero' presente nella mente di molti.
Nel 1992 -grazie ad un decreto legge del governo guidato da Giuliano Amato- nella notte fra il 9 e il 10 luglio, a tutti i depositi bancari fu prelevato il 6 per mille. I mercati si accanivano contro la lira, l'eta' pensionabile era stata aumentata, fu introdotta la minimun tax e i ticket sanitari, nonche' la tassa sul medico di famiglia e l'imposta straordinaria sugli immobili (3 per mille della rendita catastale rivalutata, che da straordinaria divenne stabile col nome di Ici). Lo Stato incasso' 11.500 miliardi di lire e si calmo' la tempesta dei mercati contro la lira.
Nel presunto Stato di Diritto in cui viviamo, cio' che conta e' la norma, la sua applicazione e il suo rispetto. Quindi, nel 1992 fu stabilito il principio che lo Stato -pur in assenza di comportamenti delittuosi da parte dei risparmiatori- poteva mettere le mani nelle tasche degli italiani (i conti in banca sono le tasche degli italiani, tant'e' che se non li abbiamo, non possiamo fare nulla, fra un po' neanche la paghetta ai nostri figli). Principio che -indipendentemente che si usi per il 6 per mille o il 6 per cento- e' quello che e': il contrario di come si contribuisce fiscalmente alla nostra comunita', sia con le imposte dirette che quelle indirette, cioe' col nostro gesto responsabile di dare rispetto a cio' che diciamo di avere. Quello che -a nostro avviso- fa la differenza tra uno Stato autoritario e uno democratico.
Quindi il principio c'e' anche in Italia come oggi anche a Cipro.
Facile il parallelo tra il 1992 e il 2013, anche perche' l'Italia e' nel mirino dell'Ue (per colpe proprie e dei propri governi del malaffare, per carita', comunque nel mirino).
Per concludere ricordiamo un ragionamento che, da quando esistono le democrazie e le sospensioni delle stesse, viene frequentemente fatto: quando un dittatore sospende o cancella la democrazia, lo fa sempre -dice lui- nell'interesse del proprio popolo. Ma quanto durano poi questi Paesi dove e' stata sospesa la democrazia? E -aggiungiamo noi- quanto potrebbe durare una democrazia incompiuta come la nostra dove "il colpo di Stato" fosse fatto dallo stesso Stato? E non e' la nostra situazione odierna figlia anche di quel 1992 che costo' al "golpista Stato" una crescita gigantesca della sfiducia degli italiani nelle istituzioni, fiducia che si traduce -essenzialmente- con la "reazione" dell'evasione fiscale ovunque?
Per carita', ci sembra che stanotte non sia in programma nessun prelievo dai nostri depositi bancari, ma il principio e' stato affermato nel nostro ordinamento, mentre un giorno si' e l'altro pure dai capi dell'Ue ci dicono di fare questo e quell'altro, e noi non siamo molto scattanti....
...honni soit qui mal y pense *
* "Sia vituperato chi ne pensa male" -motto del nobile ordine britannico della Giarrettiera
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
URL: http://www.aduc.it
Ufficio stampa: Tel.055290606 - Email: ufficiostampa@aduc.it
--
Redazione del CorrieredelWeb.it
Disclaimer
Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.
Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.
Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.
Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).
Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.
L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.
Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.
Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.
Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.
Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.
Nessun commento:
Posta un commento