Il bagno è un ambiente che nel corso dei secoli ho subìto
radicali trasformazioni, rispecchiando le concezioni e i modi di vivere delle
diverse epoche.
Questo piccolo storia potrò esserè utile per rivelarci usi e
costumi dei nostri antenati e anche qualche aneddoto curioso.
Quando Telemaco viene ricevuto alla corte di Nestore viene
subito condotto nel bagno dalla bella Policaste lo più giovane delle figlie del
vecchio re di Pylos.
Lo storia poi ci dice che gli antichi egizi imponevano ai
loro sacerdoti l'obbligo di lavarsi tre volte al giorno e che Mosè si servì
della suo autorità per imporre ai credenti l'uso del bagno come pratica
religiosa
Da questi pochi esempi, ma si potrebbe continuare, è
evidente come sia il mito che la pratica religiosa servissero o instillare
nell'uomo l'amore per l'acqua, che evidentemente non amava istintivamente.
Sempre restando alla storia sappiamo che già gli Assiri
possedevano canali, acquedotti e bagni pubblici di cui si sono trovate
testimonianze grandiose, così come le colonie ellenistiche dell' Asia minore
risultavano già servite da perfezionati impianti sanitari.
Le maggiori testimonianze giunte a noi sono comunque quelle
delle famose Terme romane.
Già nei primi esempi, come nelle terme Stabiane di Pompei sono riconoscibili i
caratteri distributivi di questo tipico edificio destinato a diventare uno dei
complessi più caratteristici e grandiosi dell' architettura romana. Lo
spogliatoio, frigidarium, tepidarium, calidarium e il laconicum (bagno o vapore).
I romani dunque furono grondi amatori e consumatori d'acqua, ma ciò che in
origine era un piacere virile oltre che un dovere sociale si trasformò nel
tempo, dapprima nell'ostentazione di ricchezze sempre più esagerate. Basti
pensare che anche i materiali che venivano utilizzati per la realizzazione dei
bagno erano molto ricercati, come ad esempio diverse pietre lavorate come
il porfido,
utilizzata dai romani (all’epoca quello proveniente dall’Egitto) sia nelle
opere per l’edilizia ma anche in campo artistico. Poi con l'abolizione dello divisione
tra i sessi durante la decadenza, i bagno di trasformarono in qualcosa di
sempre più simile all'orgia, che con il bagno non c'entra per niente. Fu
Caligola, imperatore, a introdurre nelle terme feste che degeneravano in orge e
fu durante uno di queste feste che Caracalla fece uccidere, a tavola,
Simmonicus Serenus ed altri partigiani di suo fratello Geta.
Ha dunque ragione Marziale, cronista cinico, ma arguto, a
mettere i bagni tra i luoghi più malfamati del suo tempo. Se ciò era vero per
le classi ricche, le cose andavano un po' diversamente per il popolo. A porte
che certamente non tutte le case erano munite di bagno e che anche quando
questo c'era, ero modesto, chi aveva una qualsiasi attività non avevo certo il
tempo di andare alle terme o di fare sette o anche otto bugni al giorno, come
ci racconto Orazio quando elenca i tre grondi piaceri del romano (patrizio):
dormire, mangiare e fare il bagno.
Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contrarla.
Agli eccessi che provocarono il decadimento delle terme e che il nascente
cristianesimo combatteva aspramente, seguì l'eccesso opposto di considerare
peccaminoso lo stesso bagno con conseguente decadimento dell'igiene.
Si arrivò al punto che le regole di diversi ordini religiosi imponevano ai
frati o monaci l'obbligo di prendere il bagno alla vigilia delle grandi feste,
ed è una evidente dimostrazione di quanto in quei tempi, l'abitudine del bagno
fosse scomparsa.
Non solo l'Europa non si lavò più, ma non si seppero nemmeno
più costruire servizi igienici con adeguati impanti idrici.
La sola persona che in Europa abbia sollecitato l'invenzione
di un vaso con scarico ad acqua corrente pare sia stata Elisabetta
d'Inghilterra e per lei John Harington, ispirandosi a un modello italiano
rimasto sconosciuto, installò il primo WC della storia nel palazzo di Richmond
nel 1597. Ma la cosa nonostante li successo attribuitogli dalla regina, non
ebbe seguito.
In epoca barocca incominciano a comparire, nelle case più
importanti, alcune sale da bagno a vasca fissa.
Verso lo metà del Settecento alcune vasche sono corredate da
serbatoi d'acqua e fornello per scaldarla, ma la vera rivoluzione quanto o
igiene del locale bagno è l'invenzione dell'orologiaio inglese Cunnings che nel
1775 realizzò il primo vaso a valvola, reso pubblico tre anni dopo, brevettato
e subito installato in migliaia di esemplari.
Si migliorano così notevolmente le condizioni igieniche,
torna l'uso di lavarsi e intorno all'Ottocento cadono le ultime riserve verso
l'acqua. Nei palazzi le camere da bagno tornano a diventare fastose, anche se
non proprio come quelle dei patrizi romani.
Si dovrà però arrivare fino al secondo Ottocento con la
diffusione della ghisa e con l'installazione di tubazioni per l'acqua corrente
anche ai piani superiori delle case, perché il bagno diventi apparecchiatura
fissa e munito di rubinetteria La prima vasca in ghisa viene presentata
all'Esposizione Universale di Londra nel 1851. Nel 1898 a Torino, Esposizione
Internazionale, compaiono le prime vasche in ghisa verniciate o gran fuoco poi
si arriverò alla ghisa smaltata.
Dopo di allora il commino del bagno è rapido. Negli anni
trenta il movimento razionalista studierà la situazione organica dei servizi,
la loro funzione nel complesso dell'architettura d'interni, accentrando i
servizi in una parte dell'abitazione e rendendo essenziale il loro 'decoro'.
Si arriva così ad uno stanza da bagno veramente funzionale e modernamente
concepita
Quando verso gli anni '50 esploderanno i revivals, anche il
bagno troverò mille astuzie per impreziosirsi, raffinarsi nei particolari,
perdere quell'anonimato che gli aveva dato l'eccesso di razionalismo.
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