Le offerte di lavoro oggi si trovano prevalentemente su Internet. I settimanali di annunci sono surclassati dai siti specializzati che aggiornano le inserzioni ogni minuto. Le aziende pubblicano i posti vacanti sui loro siti e spesso propongono il primo colloquio di selezione via Skype. Persino le società di lavoro interinale richiedono di compilare dei form ancora prima di un incontro faccia a faccia. Chi non è in grado di utilizzare il web per cercare lavoro è tagliato fuori dal mercato della domanda e dell'offerta.
Da qui nasce il progetto europeo Mireia, finalizzato a migliorare le competenze digitali delle persone in cerca di lavoro e a misurare i risultati dei casi di studio selezionati. Tra questi, accanto a tre iniziative in corso in Polonia, Spagna e Irlanda, Mireia ha selezionato per l’Italia il progetto “Pane, Internet e Lavoro”, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e affidato per la sua attuazione a Ismo con Simki, che già stanno curando lo svolgimento della più generale attività di alfabetizzazione digitale “Pane e Internet”, attualmente in corso nelle nove province emiliano-romagnole.
Nell’ambito del progetto “Pane, Internet e Lavoro” sono stati organizzati 14 corsi, incentrati sull'utilizzo delle risorse della rete per la ricerca di un'occupazione: 4 in collaborazione con lo Sportello Lavoro del Comune di Bologna, 9 con i Centri per l'impiego della Provincia di Parma e 2 a Riccione con la Provincia di Rimini, per un totale di 205 iscritti. La verifica è stata fatta su 148 persone – attraverso interviste telefoniche – mettendo a confronto le risposte con quelle di un gruppo di controllo non coinvolto nell'esperimento.
I risultati sono stati lusinghieri, tanto che le pubbliche amministrazioni hanno chiesto di proseguire e incrementare le lezioni. Chi ha seguito il percorso formativo ottiene il doppio di offerte via email rispetto al gruppo di controllo e risponde agli annunci online quattro volte di più. “Pane, Internet e Lavoro” stimola inoltre le ricerche sui siti specializzati, le risposte ad annunci online e le proposte via mail. Inoltre si è anche verificato “l'effetto spallata”: metà dei partecipanti hanno dichiarato di aver aiutato altri colleghi disoccupati a fare altrettanto. Questa sperimentazione dimostra che la formazione cambia i comportamenti di ricerca di lavoro e spinge ad aprirsi a più opportunità, facendo meno ricorso, per esempio, alle raccomandazioni dei conoscenti. Un altro dato interessante è che i risultati ottenuti migliorano nel tempo: chi ha frequentato “Pane, Internet e Lavoro” mostra un maggior grado di attivazione nella ricerca di un'occupazione a 3 settimane dalla fine del corso.
Marco Briolini, partner ISMO e responsabile del progetto “Pane e Internet”, spiega: “Si tratta di un intervento che va in direzione di una maggiore equità del mercato del lavoro perché oggi sia la pubblicazione di annunci sia la vera e propria intermediazione passano attraverso la rete. Non avere competenze digitali è un grave deficit che limita molto le probabilità di successo. Uno studio presentato nel 2005 riportava che solo il 18% degli intervistati disoccupati usava Internet, dovremmo arrivare al 100%”.
Il progetto “Pane e Internet” è nato nel 2008 al fine di contrastare i rischi di divario digitale e accrescere la fruizione online dei servizi pubblici; è rivolto quindi soprattutto alle fasce di popolazione più lontane dalla tecnologia per età o condizione sociale. Un camper, allestito come un’aula d’informatica su ruote, gira per le piazze dell’Emilia-Romagna invitando i cittadini a provare di persona come navigare in Internet, inviare una mail, come pagare bollette online, ecc. I corsi veri e propri si svolgono poi presso scuole, biblioteche, centri sociali e prevedono 20 ore di lezione suddivise in dieci incontri.
Concepito nell’ambito del Piano telematico dell’Emilia-Romagna (PITER), il progetto ha alfabetizzato 2.700 persone tra il 2009 e il 2010; da settembre 2011 a settembre 2013 i cittadini che hanno partecipato ai corsi sono stati circa 8300, e a questi si aggiungono oltre 4.500 cittadini, sempre a settembre 2013, in lista d’attesa.
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