Sostenuta da Fondo Pai, apre i
battenti Fico Eataly World, la Disneyland delle eccellenze italiane del
cibo. Il progetto è sviluppato con il Fondo Parchi Agroalimentari
Italiani decollato nel 2015 quando il presidente di Prelios era Massimo
Caputi
Il Fondo Parchi Agroalimentari
Italiani è decollato nel 2015, quando alla guida del Gruppo Prelios
c’era Massimo Caputi, manager molto attento ai mercati e
all’innovazione. Proprio il Fondo Pai ha consentito di aggregare energie
e fondi per sviluppare un progetto originale e coraggioso, tutto
italiano eppure di respiro mondiale, che oltre a dare una nuova identità
all’area CAAB, con 80.000 mq dedicati alla meravigliosa avventura del
cibo, dai campi alle stalle alla produzione, consolida la fama del Made
In Italy a tutti i livelli. Ma FICO oltre a sviluppare conoscenza,
cultura e turismo, garantisce numeri importanti sull’occupazione diretta
e nell’indotto: una scommessa molto importante per il Paese. Il
Progetto, entrato nella finalissima degli Awards Internazionali al Mipim
di Cannes, è diventato una realtà spettacolare. Massimo Caputi,
soddisfatto di vedere oggi il risultato di una operazione tanto ardita e
complessa, commenta a caldo “E’ stato subito un progetto vincente,
grazie anche allo straordinario team che lo gestisce, con la guida
dell’eccezionale Tiziana Primori”.
www.eatalyworld.it/it/
FICO EATALY WORLD IN SINTESI
Questa Cittadella del Cibo, il più grande parco a tema del mondo,
è insieme straordinaria vetrina commerciale per le eccellenze italiane
ma anche un formidabile momento di formazione e cultura enogastronomica.
Il tutto visitabile facilmente da tutti, con le bici a disposizione,
con autobus ibridi o con il trenino.
10 ettari dedicati - 2.000 cultivar diversi fra alberi, piante e verdure che crescono nei campi dedicati alla biodiversità italiana - 200 animali fra stalle e aria aperta, fra suini, bovini da latte e da carne, caprini, equini, oche, tacchini, faraone e conigli - 40
fabbriche contadine e laboratori dove vedere, toccare con mano,
sperimentare la trasformazione dalla materia prima al prodotto finale
(dai salami alla focaccia, dalla birra alla pasta ecc.) - 40 luoghi di ristoro di cui 16 ristoranti, poi bar e chioschi di cui alcuni proprio all’interno delle fabbriche o dei laboratori - 9.000 mq di mercato (un mercato davvero gigantesco) e tante botteghe gastronomiche in cui poter comprare o degustare - 30 eventi e 50
corsi al giorno, dal Food Fotography alla Produzione dell’Olio alla
Caccia al tartufo, da come fare la sfoglia o preparare un buon gelato a
scoprire i segreti di birre o caramelle e liquirizie….- 150 imprese fra brand famosi e artigiani.
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