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giovedì 16 aprile 2015

Accredia-Censis: con aziende certificate risparmio 4 miliardi di euro

ACCREDIA-CENSIS: diminuiscono del 27% i controlli delle PA sul lavoro e dell'11% il numero degli ispettori, ma aumentano le irregolarità e i lavoratori in nero riscontrati.

Spending review e minori competenze tecniche a disposizione limitano l'azione preventiva delle PA, ma la certificazione volontaria aiuta.

4 miliardi di euro la stima dei minori costi sociali in Italia, se tutte le aziende adottassero la certificazione volontaria dei processi per la sicurezza.


I controlli sul lavoro diminuiscono ma quando arrivano sono efficaci grazie anche ad una politica più attenta e mirata.

Secondo il Rapporto "La certificazione come strumento di semplificazione amministrativa", presentato oggi a Roma da Federico Grazioli, Presidente di Accredia, l'ente unico italiano di accreditamento, e da Giuseppe De Rita, Presidente del Censis, negli ultimi 5 anni i controlli sul lavoro da parte delle Pubbliche Amministrazioni (Ministero del Lavoro, Inps, Inail, nuclei speciali dei Carabinieri) si sono ridotti del 27% e il numero degli ispettori preposti dell'11%.

In particolare, le imprese ispezionate sono passate dalle oltre 300.000 del 2009 a poco più di 220.000 nel 2014 e il personale preposto alle attività ispettive è sceso, nello stesso periodo, da circa 4.000 a 3.440 unità.

La spending review e l'indebolimento delle competenze tecniche disponibili hanno reso quindi sempre più difficile per le Pubbliche Amministrazioni svolgere un'azione preventiva di controllo efficiente. E anche in un ambito dove è forte la sensibilità sociale, come quello della sicurezza sui luoghi di lavoro, le PA sono riuscite a controllare in un anno meno del 7% delle imprese attive e impiegherebbero più di 15 anni se volessero estendere i controlli su tutte le realtà aziendali.

Tuttavia, nonostante il calo, i controlli effettualti sono rimasti incisivi: anche nel 2014 quasi due aziende su tre tra quelle visitate si sono rivelate irregolari, con un numero di lavoratori in nero che ha superato il 40% degli occupati totali. Nel solo 2014 sono stati recuperati 1,5 miliardi tra contributi e premi versati (cento milioni in più rispetto al 2013) a fronte di 142.132 aziende irregolari individuate (oltre 152mila nel 2013).

E questo anche grazie all'adozione da parte delle PA di una strategia di intervento mirata non tanto a realizzare un incremento numerico delle ispezioni, quanto a concentrare le verifiche sulla base di una specifica programmazione che ha portato ad attenuare la vigilanza sulle realtà produttive certificate.

In base alle stime elaborate da Accredia-Censis, se tutte le aziende italiane fossero certificate con un sistema di gestione per la sicurezza sui luoghi di lavoro Ohsas 18001, si registrerebbero 80.000 incidenti in meno all'anno, con un risparmio in termini di costi sociali pari ad almeno 4 miliardi di euro. Di questi, circa 1,1 miliardi di euro riguarderebbero il settore delle costruzioni, 410 milioni quello tessile, 300 la metallurgia e 270 i trasporti.

Dalla ricognizione effettuata da Accredia-Censis sono almeno 16 le strutture amministrative che sovraintendono alle ispezioni sulle imprese, ciascuna delle quali con competenze multiple e spesso operanti contemporaneamente sugli stessi aspetti senza un reale coordinamento e unitarietà interpretativa.

In base a stime 2013, per rispondere alle verifiche il sistema produttivo ha pagato un prezzo di 369 milioni l'anno e per seguire un accertamento del fisco una media azienda ha impiegato circa 16 ore.

Secondo le organizzazioni imprenditoriali interpellate da Accredia-Censis, anche in considerazione del numero esiguo di imprese che le PA riescono a controllare, con oneri comunque elevati anche per la macchina pubblica, sarebbe dunque auspicabile orientare le ispezioni secondo criteri oggettivi di valutazione del rischio potenziale legati anche al possesso di certificazioni volontarie.

Un'azienda ottiene infatti la certificazione del proprio sistema di gestione, solo se riesce a dimostrare un impegno teso al rispetto delle prescrizioni connesse alla legislazione vigente nello specifico settore in cui opera, qualunque esso sia, venendo poi controllata, almeno una volta l'anno, da ispettori dell'organismo che opera sotto accreditamento.

"Le aziende che decidono di autodisciplinarsi sciegliendo la strada della certificazione volontaria sono più controllate e mediamente più affidabili visto che aderiscono ad un sistema che le porta a verificare i propri processi produttivi più volte", ha dichiarato Federico Grazioli, Presidente di Accredia. "Per questo motivo potrebbero essere premiate con un percorso semplificato, nei procedimenti autorizzativi, e con una minore frequenza delle ispezioni, contribuendo a ridurre i costi dei controlli da parte delle Pubbliche Amministrazioni e a rendere ancor più efficaci gli strumenti di semplificazione già avviati dal legislatore", ha conlcuso Grazioli.

Accredia è l'Ente unico nazionale di accreditamento designato dal Governo italiano. Il suo compito è attestare la competenza, l'imparzialità e l'indipendenza dei laboratori ed organismi che verificano la conformità di prodotti, servizi e professionisti agli standard normativi di riferimento, facilitandone la circolazione a livello internazionale.

Accredia è un'associazione privata senza scopo di lucro che opera sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico e svolge un'attività di interesse pubblico, a garanzia delle istituzioni, delle imprese e dei consumatori.

Nel 2014 sono stati 1.572 gli organismi ed i laboratori sotto accreditamento, di cui 291 organismi di certificazione, ispezione e verifica, 1.111 laboratori di prova e 170 laboratori di taratura. In particolare, sono stati certificati sotto accreditamento i sistemi di gestione di oltre 87.000 aziende e di circa 141.000 siti produttivi, oltre che 100.000 prodotti e servizi e più di 145.000 figure professionali, mentre i laboratori accreditati hanno analizzato 5 milioni di prodotti, di cui 3,5 milioni in ambito alimentare. Il fatturato degli organismi di certificazione e ispezione accreditati nel 2013 ha superato i 344 milioni di Euro, in crescita del 12% rispetto al 2012.

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