Nonostante la conferma della deflazione su base annua (-0,1% rispetto a marzo 2014), su base mensile i dati evidenziano un lieve recupero dei prezzi al conusmo delle famiglie italiane che crescono dello 0,1%. Lo ha dichiarato il Presidente nazionale della Cia Dino Scanavino commentando i dati defintivi dell'Istat sui prezzi al consumo dell'ultimo mese (marzo 2015).
A contribuire all'attenuazione del calo annuo dei prezzi è stata anche la crescita dei listini della verdura fresca, aumentati di 12,6 punti percentuali pèrincipalmente per effetto delle avveristà climatiche che hanno colpito le produzioni vegetali invernali. Nello stesso comparto, invece, la frutta fresca ha visto decrescere il suo prezzo su base annua nell'ultimo mese (+1,1% da +1,2% di febbraio).
Da segnalare, in termini d crescita tendenziale dei prezzi, anche il +3,5% fatto registrare dell'olio d'oliva. Una dinamica al rialzo -spiega Scanavino- che si riflette in generale sul carrello della spesa degli italiani che, nonostante la sostanziale stabilità rispetto al mese scorso (-0,1%), continua a crescere su base annua (+1%), sostenuto proprio dall'incremento del 2,3% degli alimentari non lavorati.
La ripresa dei consumi alimentari di inizio anno, con le vendite al dettaglio aumentate di tre punti percentuali, che accompagna la dinamica dei prezzi può fare intuire all'orizzonte un timido segnale di ripresa. Ma tale tendenza -conclude il Presidente della Cia- deve trovare conferme anche all'interno del settore agricolo. I redditi, dopo un 2014 difficile, sono ancora in sofferenza e i prezzi all'origine sono spesso insuffucienti a remunerare la crescita dei costi produttivi e, più in genrale, gli sforzi quotidiani sostenuti dalle aziende.
Una situazione resa ancor più difficile da un mercato sempre più volatile che richiede con urgenza nuovi è più efficaci strumenti per gestire l'incertezza e per far si che gli imprendori agricoli possano guardare al futuro con rinnovato ottimismo.
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