NORCIA - Dura reazione a Norcia, sia al palazzo comunale che tra tutti gli operatori economici della città, alla normativa recentemente approvata dalla Regione Umbria (legge n. 26 del 7/12/'05) e già pubblicata relativa alle 'Disposizioni in materia di commercio in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.114'. A mandare su tutte le furie i nursini è stato, nello specifico, l'articolo 27 che, al comma 6 bis, obbliga gli esercizi commerciali di tutto il territorio regionale alla chiusura nei giorni del 1 e 6 gennaio, 25 aprile, 1 maggio, domenica e lunedì di Pasqua, 25 e 26 dicembre. Sul piede di guerra è lo stesso vice sindaco e assessore al commercio del Comune di Norcia Alberto Canali che, accogliendo e condividendo le proteste sollevate dai commercianti del territorio, annuncia battaglia a difesa dell'economia locale. 'Questa recente normativa regionale, che contrasta chiaramente con la logica del libero mercato, andando pesantemente ad incidere sul volano del turismo, di cui tutta regione si vanta a livello nazionale e non solo - afferma - è una vera mazzata per la nostra città, che mina e rischia di paralizzare lo sviluppo di tutto il settore commerciale ed economico. Norcia - fa notare - è probabilmente l'unica città in Umbria che, coniugando perfettamente le risorse turistiche a quelle dell'economia, non ultime quelle legate alla sua invidiabile gastronomia, risentirà maggiormente di questo provvedimento, vero e proprio fulmine a ciel sereno che preoccupa seriamente non solo i commercianti ma anche i ristoratori e gli albergatori. Chi infatti vorrà più venire a Norcia negli otto giorni di festa più significativi dell'anno sapendo di trovare non più una città vitale come è stata fino ad oggi ma una città blindata a tutti gli effetti?'. Dello stesso parere si dichiarano gli esercenti economici per i quali 'la fama turistica ed economica di Norcia trova la sua massima espressione soprattutto nei giorni di festività, giorni in cui l'ammontare degli incassi è notevole e ripaga i momenti di magra che invece si registrano in altri periodi morti dell'anno'. 'Faremo il possibile e quanto di nostra competenza - annuncia il vice sindaco Canali - per tentare di rivedere questa normativa fortemente vincolante, chiedendo alla stessa presidente della Giunta Regionale di concedere una deroga ai Comuni turistici dell'Umbria in modo da rimettere alla libera determinazione dei singoli operatori economici la decisione di chiudere o aprire al pubblico i loro esercizi nei giorni di festa e quindi, in quei giorni, di gestire gli orari in maniera autonoma, in accordo con le associazioni di categoria locali'.
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lunedì 16 gennaio 2006
UMBRIA: Legge regionale n. 26 del 7/12/'05, 'un fulmine a ciel sereno per l'economia dei Comuni turistici'
NORCIA - Dura reazione a Norcia, sia al palazzo comunale che tra tutti gli operatori economici della città, alla normativa recentemente approvata dalla Regione Umbria (legge n. 26 del 7/12/'05) e già pubblicata relativa alle 'Disposizioni in materia di commercio in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.114'. A mandare su tutte le furie i nursini è stato, nello specifico, l'articolo 27 che, al comma 6 bis, obbliga gli esercizi commerciali di tutto il territorio regionale alla chiusura nei giorni del 1 e 6 gennaio, 25 aprile, 1 maggio, domenica e lunedì di Pasqua, 25 e 26 dicembre. Sul piede di guerra è lo stesso vice sindaco e assessore al commercio del Comune di Norcia Alberto Canali che, accogliendo e condividendo le proteste sollevate dai commercianti del territorio, annuncia battaglia a difesa dell'economia locale. 'Questa recente normativa regionale, che contrasta chiaramente con la logica del libero mercato, andando pesantemente ad incidere sul volano del turismo, di cui tutta regione si vanta a livello nazionale e non solo - afferma - è una vera mazzata per la nostra città, che mina e rischia di paralizzare lo sviluppo di tutto il settore commerciale ed economico. Norcia - fa notare - è probabilmente l'unica città in Umbria che, coniugando perfettamente le risorse turistiche a quelle dell'economia, non ultime quelle legate alla sua invidiabile gastronomia, risentirà maggiormente di questo provvedimento, vero e proprio fulmine a ciel sereno che preoccupa seriamente non solo i commercianti ma anche i ristoratori e gli albergatori. Chi infatti vorrà più venire a Norcia negli otto giorni di festa più significativi dell'anno sapendo di trovare non più una città vitale come è stata fino ad oggi ma una città blindata a tutti gli effetti?'. Dello stesso parere si dichiarano gli esercenti economici per i quali 'la fama turistica ed economica di Norcia trova la sua massima espressione soprattutto nei giorni di festività, giorni in cui l'ammontare degli incassi è notevole e ripaga i momenti di magra che invece si registrano in altri periodi morti dell'anno'. 'Faremo il possibile e quanto di nostra competenza - annuncia il vice sindaco Canali - per tentare di rivedere questa normativa fortemente vincolante, chiedendo alla stessa presidente della Giunta Regionale di concedere una deroga ai Comuni turistici dell'Umbria in modo da rimettere alla libera determinazione dei singoli operatori economici la decisione di chiudere o aprire al pubblico i loro esercizi nei giorni di festa e quindi, in quei giorni, di gestire gli orari in maniera autonoma, in accordo con le associazioni di categoria locali'.
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