Nel 2008, ogni famiglia spenderà 1.000 Euro all'anno in più per effetto dei rincari annunciati: Rc auto, alimentari, energia, mutui , tasse locali e carburanti.
Circa 440 Euro sono dovuti ad aumenti di pane, pasta, latte, frutta, verdura e carne. Questi beni erano già aumentati nel 2006 e, come abbiamo dimostrato in precedenti articoli i rincari sono in larga parte immotivati e sono dovuti ad una inefficiente rete distributiva.
Infatti, si calcola che delle 467 Euro che ogni famiglia spende ogni mese per beni alimentari abbiamo che: 238 Euro vanno al commercio ed ai servizi (51%) , 140 Euro vanno all'industria alimentare (30%) e solo 89 Euro vanno alle imprese agricole (19%).
Questo significa che i prezzi dalla produzione al consumo ricevono un aumento del 400% .
Questa forbice sta a significare che è possibile ridurre i prezzi al consumo colpendo le diseconomie e remunerando adeguatamente i produttori; aumentano anche i mutui ed i servizi bancari.
In particolare, l'aumento dei servizi bancari è oltremodo immotivato perché esiste una legge che liberalizza il prezzo del servizio bancario ed i cittadini chiedono al governo il rispetto. Aumentano anche le tasse locali (+8,9%) Il gasolio è destinato a superare il prezzo della benzina verde.
Questo è quanto si preannuncia quindi è necessario formulare delle proposte capaci di difendere i salari e le pensioni ed il reddito dei cittadini.
In particolare si chiede al Governo ed agli Enti locali di :
· Far rispettare la legge votata dal Parlamento sulle liberalizzazioni dei servizi in particolare bancari;
· Controllare accuratamente i vari passaggi dei beni di 1^ necessità e colpire eventuali speculazioni ;
· Non aumentare i tributi locali evitando rincari che si preannunciano dell'8,9% e mantenere inalterato i servizi pubblici tagliando gli sprechi ed il superfluo. I sacrifici valgono per tutti e tutti sono chiamati a farli.
Definire a livello locale: Comuni, Provincie e Regioni protocolli d'intesa per interventi efficaci nella vendita dei beni di 1^ necessità chiamando a partecipare quelle aziende disponibili a definire autonomamente un prezzo massimo con il quale alcuni beni vengono ceduti.
Questo intervento è possibile farlo per alcuni beni quali : pane, pasta, latte, frutta, verdura e carne e con alcune Associazioni : Organizzazioni dei consumatori, Associazioni dei commercianti, Organizzazioni Sindacali ed imprenditoriali con un ruolo di coordinamento da parte delle Istizioni.
Si tratta di dare, in tempi brevi, una risposta a coloro i quali hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese e costruire un approccio diverso alla problematica del caro-vita.
Napoli,03/12/07
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rpirozzi@aeronautica.alenia.it < rpirozzi@aeronautica.alenia.it
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