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sabato 1 dicembre 2007

NASA: nel 2031 atterriamo su Marte

2031, l'uomo atterra su Marte Houston annuncia la missione

Il progetto: sette astronauti impegnati, staranno via due anni e mezzo E la Nasa ieri ha divulgato i dettagli dell'operazione: si parte nel 2028...



Inozierà nel 2028 la missione spaziale che porterà 7 astronauti su Marte. I dettagli della missione sono stati divulgati ieri dalla Nasa in un incontro del Lunar Exploration and Analysis Group tenutosi a Houston. Tra vent'anni, dunque, un razzo Ares V, che si sta mettendo a punto per riportare l'uomo sulla Luna nel 2018, partirà alla volta del pianeta rosso, seguito nel gennaio del 2029 da un altro carico simile: complessivamente, porteranno su Marte 400 tonnellate di materiale, compresa una vera e propria casa marziana dotata di un laboratorio e di un ambiente per la vita quotidiana degli astronauti.

Se il tutto arriverà integro a destinazione, nel febbraio del 2031 partiranno i sette astronauti, probabilmente quattro uomini e tre donne. Il viaggio richiederà dai 6 ai 7 mesi di tempo. Da quel momento inizierà una lunga permanenza che dovrebbe durare almeno 16 mesi, poi il ritorno a casa. La missione, dunque, terrà lontano dalla Terra i 7 astronauti per circa 30 mesi.

La nave spaziale per gli astronauti destinati a Marte verrà assemblata attorno alla Terra utilizzando 4 razzi Ares V, che, per dimensioni e potenza, ricordano il Saturno V, il razzo che servì agli astronauti delle missioni Apollo per raggiungere la Luna. All'interno della navicella gli astronauti faranno crescere in una serra frutta e verdura. Sarà un modo per tenerli impegnati durante il lungo viaggio. Per l'acqua e l'aria invece, si utilizzeranno sistemi per il loro riciclo, così da limitare la quantità da portare a bordo. Tutto semplice? "Non proprio. Ancora molto deve essere fatto per assicurare agli astronauti un viaggio sicuro", ha spiegato Bret Drake, del Robotic and Human Lunar Expeditions Strategic Roadmap Commitee.

Due sono ancora i punti deboli della missione. Il primo riguarda la protezione degli astronauti dalle radiazioni cosmiche cui saranno sottoposti durante il viaggio e la permanenza su Marte, il secondo è il problema psicologico. Gli astronauti dovranno vivere per mesi senza poter vedere la Terra, e mano a mano che si allontaneranno dal nostro pianeta le comunicazioni saranno sempre più difficili perché la distanza tra Marte e il nostro pianeta richiederà diversi minuti prima che possa giungere la voce degli astronauti.

Quindi in caso di emergenza non potranno fare affidamento sulla Terra, ma dovranno decidere per proprio conto. Gli astronauti, inoltre, sapranno che sarà quasi impossibile abortire la missione (come si fece ad esempio con Apollo 13) e ancor più difficile sarà immaginare una spedizione di soccorso nel caso qualcosa vada male.

Ma una volta sulla superficie rossa del pianeta gli astronauti avranno ben poco tempo per pensare a tutto ciò. Dopo una fase che servirà per dare vita alla base, che prevede la messa a punto di una serra e di una piccola centrale atomica da cui ottenere energia, gli astronauti inizieranno una serie di rilevamenti geologici e biologici per dare risposta alle mille domande che ancora oggi ci si pone su questo pianeta.

E da qui al 2031? Intanto i due rover, Spirit e Opportunity, stanno continuando le loro ricerche dopo quasi 4 anni dal loro atterraggio, alcune sonde in orbita attorno Marte lo stanno analizzando metodologicamente, e l'anno prossimo scenderà in prossimità del polo nord marziano la sonda Phoenix oggi in viaggio. Poi sarà la volta, nel 2009 e nel 2013, di potenti rover della Nasa e dell'Esa che saranno in grado di percorrere decine di chilometri. Quindi una missione riporterà sulla Terra campioni di rocce marziane. A quel punto, sarà la volta dell'uomo.



Origine: Repubblica

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