Il caffè Slavia, fondato nel 1881, è stato luogo d’incontro di attori, artisti e letterati come Kafka, Rilke, Smetana e Dvorak. Negli Anni Trenta prediletto dall’intellighenzia progressista e dei poeti del Devětsil (una avanguardia artistitica praghese); tra questi, Jaroslav Seifert (premio Nobel nel 1984) che ha raccontato dibattiti e appassionate, infinite polemiche e che nelle sue poesie ha celebrato Praga, l’eredità culturale del suo paese con stile colloquiale, humour e sensualità [...]
Tra gli avventori Apollinaire e Majakovskij e, durante gli anni del regime, tra gli intellettuali dell’opposizione, anche Václav Havel, futuro presidente. Chiuso nel 1991 grazie ad una petizione popolare fu ristrutturato e riportato al suo aspetto Art Déco degli anni 30 e quindi riaperto nel 1997. Le finestre sul lungofiume permettono di godere del magnifico panorama sul Castello e del Ponte Carlo. Alla parete il quadro di Viktor Oliva “Il bevitore d’assenzio” del 1901, dove un’allucinazione dovuta all’assenzio appare seduta al tavolino dell’avventore.



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