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martedì 26 ottobre 2010

REPORT AMAZZONIA: IN 10 ANNI SCOPERTA UNA NUOVA SPECIE OGNI 3 GIORNI



 

 Summit di Nagoya 

WWF: "REPORT AMAZZONIA:

IN 10 ANNI SCOPERTA UNA NUOVA SPECIE OGNI 3 GIORNI"

L'appello del WWF ai Governi perché diventi area prioritaria di tutela

   Nel pieno della Conferenza sulla Biodiversità che si sta svolgendo a Nagoya – Giappone – il WWF ha diffuso oggi in una conferenza stampa l'ultimo report "AMAZZONIA VIVA" che mette in luce la straordinaria ricchezza di specie di quest'area e evidenzia le minacce che ancora incombono.

 Il Report illustra l'enorme biodiversità con 1200 specie nuove scoperte e descritte in appena 10 anni, tra il 1999 e il 2009: praticamente una nuova specie ogni tre giorni (e stiamo parlando solo di animali vertebrati – mammiferi, uccelli, rettili, anfibi  e pesci e di piante tralasciando le migliaia di specie scoperte di invertebrati). Questo dato conferma che l'Amazzonia è uno dei luoghi della Terra dove si riscontra la maggiore diversità e dunque un patrimonio inestimabile di cui tutti noi  inconsapevolmente beneficiamo: malgrado la maggior parte della regione sia ancora al riparo da disturbi le minacce stanno aumentando velocemente. Durante gli ultimi 50 anni l'uomo ha causato la distruzione di almeno il 17% della foresta pluviale amazzonica, un'area più vasta del Venezuela e pari a due volte la Spagna. Una delle principali cause di questa trasformazione è rappresentata dalla rapida espansione dei mercati regionali e globali della carne, della soia e dei biocombustibili, che fanno aumentare la domanda di terreni. Si stima che l'80 % delle aree deforestate dell'Amazzonia siano destinate a pascoli per il bestiame. Inoltre, i modelli di sviluppo non sostenibili, la rapida crescita economica regionale e il crescente fabbisogno energetico stanno esercitando un forte impatto sull'Amazzonia.

    L'Amazzonia è una risorsa 'vitale' che va preservata proprio nell'interesse delle popolazioni locali: solo in Brasile sono oltre 30 milioni le persone che dipendono dalle risorse e dai servizi offerti dagli ecosistemi di quest'area. Una gestione responsabile dell'Amazzonia è dunque un fattore cruciale, in quanto garantirebbe servizi ambientali alla popolazione anche al di là dei confini dell'Amazzonia e non ultimo per via del ruolo che questa area svolge nell'ambito della battaglia contro i cambiamenti climatici globali.

   Per il WWF è importante garantire lo sviluppo delle strategie di conservazione a livello regionale,  promuovendo la gestione sostenibile delle risorse naturali e uno sviluppo ben pianificato delle infrastrutture, che si tradurranno poi in sviluppo economico, tenendo in considerazione, tra gli altri elementi, anche gli impatti sociali e ambientali.  E' questo il senso dell'appello lanciato ai delegati dei 193 paesi presenti a Nagoya ai quali è stata fatta una richiesta: inserire l'Amazzonia nella mappa mondiale dei luoghi prioritari per la conservazione e costruire un forte sostegno pubblico attorno alle iniziative di conservazione su grande scala in Amazzonia. Per le nazioni amazzoniche, una parte della soluzione per la protezione delle specie e degli habitat amazzonici è attualmente oggetto di valutazione da parte dei governi che si stanno incontrando proprio durante il Summit di Nagoya: un approccio transnazionale finalizzato a creare, nella regione amazzonica, un sistema di aree protette completo ed efficacemente gestito. 

 

  Scorrendo il Report del WWF si spalanca un vero caleidoscopio di forme e colori:  637 piante, 257 pesci, 216 anfibi, 55 rettili e 39 mammiferi, tra cui 6 nuove scimmie compresa la Mico acariensis scoperta nel 2000.  Ve ne sono di straordinarie come la nuova specie di Anaconda, prima nuova specie di anaconda identificata dal 1936 che si aggiunge alle altre tre gia' note alla scienza, nella provincia boliviana dell'Amazzonia lunga ben 4 metri, il delfino rosa boliviano del Rio delle amazzoni, nuova specie scoperta grazie alle ricerche genetiche, sull'orlo dell'estinzione, la nuova specie di pesce gatto cieco dal colore rosso brillante che vive nelle acque sotterranee, e poi diversi pappagalli e altre specie di uccelli. Ma i veri dominatori sono gli invertebrati (principalmente i ragni), che da soli rappresentano il 90% degli animali presenti, con 50.000 specie diverse in appena 2,5 km quadrati di foresta tropicale.

Il Report elenca il numero di specie descritte in ciascun paese dove il record di scoperte è diviso tra Brasile, Perù e Ecuador. Viene anche illustrato il ruolo determinante dell'Amazzonia nell'ambito della regolazione del clima globale: le sue foreste immagazzinano, infatti, un'enorme quantità di carbonio  e in caso di gestione inadeguata c'è un enorme rischio potenziale di alterazione del clima a livello globale. L'Amazzonia contiene 90-140 miliardi di tonnellate di carbonio, ed il rilascio anche solo di una porzione di questo quantitativo accelererebbe in modo significativo il processo di riscaldamento globale. Attualmente la riconversione dei terreni e la deforestazione in Amazzonia comportano un rilascio che arriva a 0,5 miliardi di tonnellate di carbonio l'anno, senza includere le emissioni causate dagli incendi forestali. Grande importanza riveste anche lo scambio energetico generato dalla evapotraspirazione dalla superficie delle foglie, dato che l'area ospita la più estesa, densa e ininterrotta copertura di vegetazione presente sulla Terra. L'energia coinvolta in questo processo contribuisce alla regolazione del clima globale pompando acqua nell'atmosfera e fornendo energia al regime dei venti a livello globale. L'effetto di raffreddamento dato da questo particolare  "sistema di condizionamento d'aria globale" è cruciale per il sostegno della vita sulla Terra.

 

"Questo rapporto dimostra chiaramente l'incredibile diversità della vita in Amazzonia", ha dichiarato Francisco Ruiz, Responsabile dell'Iniziativa Living Amazon del WWF. E ci  ricorda , ha aggiunto Ruiz,, anche quanto dobbiamo ancora apprendere riguardo a questa regione unica e cosa potremmo perdere se non cambieremo il nostro modo di concepire lo sviluppo e promuovere la conservazione a livello regionale, garantendo così benefici economici, sociali e ambientali alle popolazioni di questa regione e della vasta zona soggetta all'influenza climatica dell'Amazzonia".

   Attraverso la sua Iniziativa Living Amazon, il WWF sta lavorando a un approccio complessivo finalizzato alla collaborazione con i governi, la società civile e il settore privato, per promuovere il processo di trasformazione necessario per dare vita a uno scenario alternativo che possa preservare più efficacemente la biodiversità dell'Amazzonia. L'obiettivo è una visione condivisa della conservazione e dello sviluppo che risulti ambientalmente, economicamente e socialmente sostenibile, la adeguata valutazione degli ecosistemi naturali in base ai beni ambientali che forniscono, la pianificazione della destinazione d'uso e dei diritti di proprietà della terra e delle risorse, l'implementazione delle migliori pratiche di gestione per l'agricoltura e l'allevamento e l'ottimizzazione della pianificazione delle infrastrutture energetiche e dei trasporti per ridurre al minimo gli impatti ambientali e l'impoverimento della diversità culturale.

 

Yolanda Kakabadse, Presidente del WWF-Internazionale, ha dichiarato : Molte delle scoperte di nuove specie sono avvenute nell'ambito della rete delle aree protette amazzoniche. Quest'anno, l'Anno della Biodiversità, ha aggiunto Kakabadse, rappresenta una eccellente opportunità per i Capi di Stato per contribuire a proteggere ancora di più la biodiversità amazzonica per garantire la sopravvivenza delle specie che vivono in queste aree e la continuità della fornitura dei beni e servizi ambientali dai quali tutti traiamo beneficio.

 

Roma, 26 ottobre 2010

Ufficio Stampa WWF Italia 06- 84497. 377-  02-83133233

www.wwf.it/stampa  

                                                                

Nota:

·                     Questo rapporto comprende nuove scoperte che sono state descritte su pubblicazioni scientifiche peer-reviewed. Le nuove specie sono state identificate dagli scienziati di numerose istituzioni aventi sede in tutto il mondo, compresi musei, università, enti governativi e organizzazioni non governative – Vd. Allegato al rapporto per l'elenco completo al seguente indirizzo (link)

·                     Il WWF è stato coinvolto in alcune delle nuove scoperte. Inoltre, il WWF ha assistito gli scienziati di altre strutture nell'ambito dell'organizzazione dei permessi di ricerca, della logistica, dell'individuazione delle aree di ricerca e anche in relazione all'organizzazione e alla raccolta dei fondi per finanziare le spedizioni scientifiche.

 

È possibile accedere alle fotografie delle specie, al B-Roll dell'Amazzonia e del delfino rosa e del rapporto su DivShare, presso:

http://www.divshare.com/folder/781479-8a6

 

Per i credit: Al momento di scaricare le fotografie troverete il nome di ciascuna specie sulla foto e separato da un segno "+" il nome del fotografo da indicare. Per il credit relativo al B-Roll si prega di indicare il WWF (negli USA e in Canada: World Wildlife Fund)

 

www.panda.org/cbd  per i materiali e i position paper del WWF

www.panda.org/cbd/media per le ultime notizie CBD e le risorse media

LEGGI IL DIARIO DI NAGOYA DEL WWF di Isabella Pratesi, responsabile del programma di conservazione del WWF Italia

 

 

SCHEDE DI APPROFONDIMENTO

Rapporto sulle specie amazzoniche 
 

  1. Come nasce questo rapporto

Questo rapporto è  stato commissionato dal WWF per documentare le specie scoperte tra il 1999 e il 2009 nel cosidetto bioma amazzonico. Questo rapporto si pone l'obiettivo di essere il più possibile completo nell'elencare le nuove piante e le nuove specie di vertebrati, tuttavia, per il gruppo di forme di vita più ampio della Terra, PER quello degli invertebrati sarebbe stato molto complesso elaborare appositi elenchi, pertanto il numero delle nuove specie qui illustrato è certamente sottostimato. 

  1. Cosa è il bioma amazzonico?

L'ambito geografico di attuazione dell'Iniziativa WWF Living Amazon è il bioma amazzonico, definito come l'area coperta prevalentemente da dense foreste umide tropicali con presenze relativamente minori di numerose altre tipologie di vegetazione come le savane, le foreste alluvionali, le praterie, le paludi, i boschi di bambù e le foreste di palme. Il bioma si estende su  6,70 milioni di km2 ed è condiviso da 8 stati (Brasile, Bolivia, Perù, Ecuador, Colombia, Venezuela, Guyana e Suriname), oltre ai territori d'oltremare della Guyana francese. Tuttavia, per caratterizzare in modo migliore la biodiversità e la diversità dei processi idrologici degli ambienti di acqua dolce amazzonici l'area di studio è stata ampliata oltre il bioma fino a comprendere gli spartiacque che a volte includono anche dei biomi adiacenti (foreste asciutte, cerrado e puna). 

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  1. Cosa illustra questo rapporto?

Tra il 1999 e il 2009 nel bioma amazzonico sono state scoperte almeno 1.200 nuove specie di piante e vertebrati. Le nuove specie comprendono 637 piante, 257 pesci, 216 anfibi, 55 rettili e 39 mammiferi. Inoltre, sono state scoperte migliaia di nuove specie di invertebrati. Considerato il loro numero, molto elevato, queste ultime scoperte non potranno essere descritte nel dettaglio in questo rapporto. 
 

  1. Chi ha compiuto queste nuove scoperte?

Le nuove specie sono state identificate da scienziati provenienti da numerose istituzioni aventi sedi in varie parti del mondo, compresi musei, università, enti pubblici e organizzazioni non governative. 

Il WWF è stato coinvolto in alcune delle nuove scoperte. Inoltre, il WWF ha assistito gli scienziati di altre strutture nell'ambito dell'organizzazione dei permessi di ricerca, della logistica, dell'individuazione delle aree di ricerca e anche in relazione all'organizzazione e alla raccolta dei fondi per il finanziamento delle spedizioni scientifiche. 

 

  1. Le specie descritte in questo rapporto sono state effettivamente scoperte? O si tratta semplicemente di varianti della medesima specie (come ad esempio nel caso del delfino boliviano)?

A parte il delfino boliviano, praticamente tutte le specie illustrate in questo rapporto sono 'scoperte nuove' nel senso classico, non essendo mai state incontrate in precedenza.  

Il delfino rosa del Rio delle Amazzoni fu ufficialmente classificato in ambito scientifico nel decennio successivo al 1830 con il nome scientifico di Inia geoffrensis. Nel 1977 per la prima volta si suggerì che il delfino fluviale boliviano poteva essere una specie distinta. Durante l'ultimo decennio, le ricerche genetiche hanno fornito ulteriori prove scientifiche che dimostrano che si tratterebbe di una specie distinta (Inia boliviensis), malgrado alcuni scienziati la ritengano ancora una sottospecie di Inia geoffrensis. Noto a livello locale con il nome di bufeo, il delfino fluviale boliviano è separato dai suoi vicini in Brasile da una serie di 18 rapide lungo un tratto di 400km del corso del fiume Madeira, tra la Bolivia e il Brasile, e questo potrebbe spiegare le differenze evoluzionistiche che sono state riscontrate nelle due specie.  

Diversamente dai delfini del Rio delle Amazzoni, i loro parenti boliviani hanno più denti, una testa più piccola e un corpo più piccolo ma più largo e arrotondato 

  1. Quante specie sono state scoperte in ciascun paese?

      Bolivia – 97

      Brasile – 280

      Colombia – 46

      Ecuador – 118

      Guyana Francese – 70

      Guyana – 79

      Perú – 191

      Suriname – 23

      Venezuela – 71 

Numerose specie – e in particolare piante e pesci – sono state descritte a livello regionale (ad esempio: Amazzonia Occidentale, Rio Negro, ecc.), piuttosto che a livello dei singoli stati. Le statistiche fornite si riferiscono esclusivamente alle specie descritte per un paese specifico o per alcuni paesi specifici. Pertanto, il numero effettivo delle specie scoperte in ciascun paese risulta probabilmente più alto rispetto ai dati totali indicati. 
 

  1. Per quali ragioni queste scoperte sono importanti per la gente, sia per le comunità più povere nelle aree remote dell'Amazzonia, sia per il resto della popolazione mondiale?

 

Il grande patrimonio di risorse naturali dell'Amazzonia garantisce una fonte di sopravvivenza a un grande numero di persone all'interno e al di fuori della regione. 

Comunità  locali:

L'Amazzonia ospita più di 30 milioni di persone che vivono in una vasta regione che è suddivisa in nove diversi sistemi politici nazionali. Circa il 9% della popolazione amazzonica (2,7 milioni di unità) è ancora composto da popolazione indigena, 350 diversi gruppi etnici, più di 60 dei quali sono ancora oggi prevalentemente isolati. 

Le popolazioni locali dell'Amazzonia dipendono spesso direttamente dall'ecosistema circostante per la loro sopravvivenza. In sostanza, un ecosistema più sano garantisce migliori condizioni di vita alle popolazioni locali. Pertanto, il degrado di tali ecosistemi (derivante dalle attività della popolazione stessa o da influssi esterni) contribuisce a ridurre la qualità della vita per gli abitanti. 

la popolazione di tutto il mondo:

una gestione responsabile dell'amazzonia è un fattore cruciale, in quanto garantirebbe servizi ambientali alla popolazione umana anche al di là dei confini dell'amazzonia, e non ultimo per via del ruolo che questa area svolge nell'ambito della battaglia contro i cambiamenti climatici globali. 

in questo senso, è nell'interesse di lungo periodo per le persone e le società di tutto il mondo mantenere un'amazzonia ecologicamente sana che possa a sua volta mantenere invariato il suo contributo ambientale e culturale alle popolazioni locali, ai paesi della regione e al pianeta. 

  1. Alcuni dati sull'Amazzonia

La regione amazzonica comprende il più  grande sistema di foreste pluviali e fiumi della Terra. L'area ospita più di 600 diverse tipologie di habitat terrestri e di acqua dolce, dalle paludi alle praterie, per arrivare fino alle foreste planiziali e di montagna, ed ospita ben il 10% delle specie conosciute sulla Terra, comprese specie di flora e fauna endemiche e a rischio. 

Il Rio delle Amazzoni è di gran lunga il fiume più grande del mondo in termini di volume d'acqua scaricato in mare. Appena due ore del suo flusso basterebbero a soddisfare le esigenze idriche di New York, con i suoi 7,5 milioni di abitanti, per un anno intero. 

La portata media di acqua dolce, pari a 219.000 m3/s, che il Rio delle Amazzoni scarica nell'Oceano, è superiore alla somma delle portate dei fiumi Congo, Gange, Orinoco, Yangtze, Parana/Plata, Mississippi e Mekong. 

Più di 30 milioni di persone che vivono in Amazzonia dipendono dalle risorse e dai servizi di quest'area – e anche molti milioni di persone che vivono molto lontano da qui, nel Nordamerica e addirittura in Europa, risentono dell'ampia area di influenza climatica dell'Amazzonia. 

Data l'enorme quantità di carbonio immagazzinato nelle foreste amazzoniche, in caso di gestione inadeguata vi è un enorme rischio potenziale di alterazione del clima a livello globale. L'Amazzonia contiene tra i 90 ed i 140 miliardi di tonnellate di carbonio, ed il rilascio anche solo di una porzione di questo quantitativo accelererebbe in modo significativo il processo di riscaldamento globale. Attualmente la riconversione dei terreni e la deforestazione in Amazzonia comportano un rilascio che arriva a 0,5 miliardi di tonnellate di carbonio l'anno, senza includere le emissioni aggiuntive causate dagli incendi forestali, e per questo l'Amazzonia svolge un ruolo determinante nell'ambito della regolazione del clima globale. 

L'Amazzonia riveste grande importanza per via dello scambio energetico generato dalla  evapotraspirazione dalla superficie delle foglie, perché l'area ospita la più estesa, densa e ininterrotta copertura di vegetazione presente sulla Terra. L'energia coinvolta in questo processo contribuisce alla regolazione del clima globale pompando acqua nell'atmosfera e fornendo energia al regime dei venti a livello globale. L'effetto di raffreddamento dato da questo "sistema di condizionamento d'aria globale" è cruciale per il sostegno della vita sulla Terra. 
 

  1. A tutt'oggi le minacce principali per l'Amazzonia comprendono:
  • Attività zootecniche non sostenibili
  • Agricoltura non sostenibile legata all'aumento della domanda di carne, soia e biocombustibili
  • Incremento delle infrastrutture – strade, vie d'acqua, linee elettriche e dighe
  • Attività minerarie
  • Nuovi insediamenti
  • Estrazione di petrolio e gas
  • Sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche
  • Commercio delle specie di fauna e flora selvatiche
  • Incendi, naturali e innescati dall'uomo
  • Cambiamenti climatici
  • Contaminazione delle acque da scarichi fognari, concimi e pesticidi per uso agricolo, idrocarburi ed effluenti minerari
  • Specie invasive

 
 

  1. Cosa sta facendo il WWF:

Per più  di 40 anni il WWF ha collaborato con tutti i paesi amazzonici (Bolivia, Brasile Colombia, Ecuador, Guyana Francese, Guyana, Perù, Suriname e Venezuela) a livello nazionale e regionale per creare le condizioni che potranno consentire la conservazione e lo sviluppo sostenibile dell'Amazzonia.  

Ad esempio, il WWF ha sostenuto l'istituzione di aree protette "simbolo" come il  Manu National Park peruviano nel 1973, il Pilon Lajas National Park boliviano nel 1976, l'Amazonian Park della Guyana francese nel 2007 e il Yaigoje-Apaporis National Park, in Colombia, nel 2009.  In Brasile, il WWF ha avuto un ruolo determinante nell'ambito dell'ideazione e della successiva attuazione del meccanismo governativo per la creazione di aree protette nell'Amazzonia Brasiliana: il programma Amazon Region Protected Areas (ARPA), varato nel 2002. Manu National Park, Guiana Amazonian Park, Jaú National Park, Mamirauá Sustainable Development Reserve e Montanhas do Tumucumaque National Park. 

Il WWF ha inoltre collaborato con i governi e le comunità  locali per garantire l'implementazione di pratiche sostenibili per la gestione delle rispettive risorse naturali, come ad esempio lo sviluppo di piani per la gestione delle risorse ittiche nelle Varzeas brasiliane, garantendo assistenza alle comunità indigene nella loro battaglia contro lo sfruttamento delle risorse petrolifere e l'inquinamento nelle zone umide amazzoniche del Perù settentrionale, della Bolivia e della Guyana, e aiutando il governo boliviano nell'implementazione di progetti comunitari nell'Area Protetta di Itenez, in Bolivia. 

Creando partnership con le grandi aziende e con le rispettive catene di fornitura, il WWF sta lavorando per influire sui cambiamenti dei processi di produzione, lavorazione e consumo delle materie prime alimentari fondamentali a livello globale, come la soia. Nel 2004, il WWF ha istituito la Tavola Rotonda sulla "Soia Responsabile"  (RTRS) con un gruppo di aziende e ONG aderenti. Questa tavola rotonda offre agli  stakeholder la possibilità di sviluppare congiuntamente soluzioni che conducano a processi di produzione responsabili per la soia e, nel giugno del 2010, l'RTRS ha approvato i principi e i criteri per la produzione responsabile della soia, pertanto sul mercato globale sarà possibile acquistare soia con certificazione RTRS a partire dall'inizio del 2011.  

A livello globale il WWF sta sviluppando una iniziativa analoga con il settore di produzione della carne bovina a livello globale, che sarà inaugurata in occasione della Conferenza Globale per la Produzione Sostenibile delle Carni di Manzo che si terrà a Denver il 1° novembre 2010. Il WWF, in collaborazione con McDonald's, Walmart, Cargill, JBS e Intervet Schering-Plough sta raccogliendo una vasta gamma di stakeholder a livello globale per garantire il massimo allineamento attorno alle questioni principali che riguardano il sistema di produzione della carne bovina. In questa fase iniziale, l'obiettivo è quello di creare un contesto unico nell'ambito del quale avviare un dialogo costruttivo finalizzato all'aumento della sostenibilità del settore attraverso l'esplorazione e la chiarificazione degli aspetti ambientali, economici e sociali legati alla creazione di un sistema sostenibile per la produzione delle carni di manzo. 

ACLUNE SPECIE 'SIMBOLO' DELLE NUOVE SCOPERTE 

    Tra le scoperte più  incredibili troviamo: 

    • La prima nuova specie di anaconda identificata dal 1936. Descritta nel 2002 nella provincia boliviana dell'Amazzonia nordorientale, e successivamente individuata anche nelle pianure alluvionali della provincia boliviana di Pando, l'Eunectes beniensis, lungo ben quattro metri, è stato inizialmente ritenuto il risultato di una ibridazione tra l'anaconda verde (Eunectes murinus) e l'anaconda gialla (Eunectes notaeus) , tuttavia, in seguito, è stato stabilito che si tratta di una specie a se stante.

 

    • Una delle specie più straordinarie, la Ranitomeya amazonica, una rana con una incredibile fiammata di colori sulla testa in contrasto con le zampette mimetiche che imitano i colori dell'acqua. Il principale habitat di questa rana si trova in prossimità della zona di Iquitos nella regione di Loreto, nel Perù, dove le pianure sono ricoperte dalla foresta umida primaria. La rana è stata avvistata anche nella Riserva Nazionale di Alpahuayo Mishana, nel Perù.

 

    • Una specie dell'ordine degli psittaciformi (Pyrilia aurantiocephala) – pappagalli, che presenta una sorprendente testa glabra e una livrea dalla colorazione stupefacente. La specie, conosciuta solo in poche zone del corso basso del fiume Madeira e del corso alto del fiume Tapajos, in Brasile, è stata inserita nell'elenco delle specie  'a rischio d'estinzione', per via della sua popolazione relativamente contenuta, che sta registrando un declino a causa della riduzione del suo habitat.

 

    • Il delfino del Rio delle Amazzoni fu ufficialmente riconosciuto come specie a se stante perla scienza nel decennio successivo al 1830, con il nome scientifico di Inia geoffrensis. Nel 2006, prove scientifiche hanno dimostrato l'esistenza di una specie distinta (Inia boliviensis) definito delfino della Bolivia, malgrado alcuni scienziati la ritengano ancora una sottospecie di Inia geoffrensis. Diversamente dai delfini del Rio delle Amazzoni, i loro parenti boliviani hanno più denti, una testa più piccola e un corpo più piccolo ma più largo e arrotondato.

 
 

    • Una nuova specie di pesce gatto cieco e dal colore rosso brillante che vive prevalentemente nelle acque sotterranee. Individuata nello Stato di Rondonia, in Brasile, il Phreatobius dracunculus ha iniziato a fare la sua comparsa dopo la costruzione di un pozzo nel villaggio di Rio Pardo, infatti i primi esemplari sono rimasti casualmente intrappolati nei secchi usati per estrarre l'acqua. Da allora, la specie è stata rinvenuta in altri 12 pozzi su un totale di 20 presenti nella regione.

 

A cura del WWF

 

Leggi anche:

IL MESE DELLA BIODIVERSITA' DEL WWF: www.wwf.it

 



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