E’ ormai noto che la cessione del quinto è una delle forme di prestito personale più prediletta visto che viene concessa anche a pensionati o a cattivi pagatori, ed allo stesso tempo da notevole sicurezza nella restituzione delle rate.
E’ risaputo che le rate della cessione del quinto vengono detratte direttamente dalla busta paga del richiedente e non superano 1/5 dello stipendio, questo garantisce puntualità e precisione nel pagamento.
Ma in un periodo di crisi com’è questo cosa succede se un contraente di cessione del quinto va in cassa integrazione?
La cassa integrazione implica un riduzione del salario del richiedente ecco perché sebbene molte aziende decidano di continuare ad erogare il prestito, questo avviene dopo un’ulteriore serie di accertamenti che prendono in analisi fattori come il tfr, informazioni sull’azienda dov’è dipendente il richiedente, anzianità di servizio etc.
E’ bene sapere che nel caso si verificasse un improvviso caso di cassa integrazione, la rata mensile della cessione resta invariata, a meno che non ci sia un riduzione drastica del salario percepito che va al di sotto del 50%, in questo caso è possibile richiedere ed ottenere la sospensione della rata.
E’ possibile invece richiedere una riduzione della rata anche in casi diversi dalla cassa integrazione purchè lo stipendio o salario gravato di cessione subisca una riduzione superiore ad 1/3.
Nel caso appena citato è possibile rinegoziare i termini della rata mensile e restituire la differenza con relativi interessi mediante relativa estensione della ritenuta mensile.
altro: http://ilcorrieredelweb.blogspot.com/2011/03/mutui-conosciamoli-meglio.html
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