Spunti di discussione sull'impiego del fotovoltaico nelle città e nel paesaggio
In Italia, entro il 2011, sono stati installati circa 12GW[1] di fotovoltaico (dati GSE, 30 novembre 2011) di cui circa 5GW su edifici i restanti 7GW su terreno, per una superficie stimabile tra i 10 ed i 20 ettari. Numeri che raccontano di una grande domanda di "superfici" per il fotovoltaico.
Questa domanda avviene in un paese ricchissimo di beni archeologici, culturali e paesaggistici, che presenta la più alta concentrazione del mondo di siti riconosciuti dall'UNESCO come patrimonio mondiale dell'umanità (per un totale di 47 siti).
A fronte di questo patrimonio preesistente, costituita anche paesaggi culturali costruiti e non, l'Italia è arrivata ad essere il secondo paese in Europa per potenza fotovoltaica installata, preceduta solo dalla Germania.
In questo contesto, le diverse esigenze connesse al fotovoltaico e alle realtà preesistenti si fronteggiano: l'impiego delle rinnovabili, e del fotovoltaico in particolare, è necessario per un'evoluzione sostenibile del pianeta, ma d'altro canto si pongono spesso in contrasto con il bisogno di conservare il patrimonio culturale del paese.
I tempi sono maturi per un confronto che miri a riconciliare queste due posizioni che vedono da un lato il mondo della cultura e dall'altro quello dell'innovazione e della produzione energetica, verso una visione sistemica in cui l'energia possa entrare nel dominio del progetto.
Ricercatori, professionisti e operatori di imprese del settore fotovoltaico, insieme a rappresentanti delle soprintendenze responsabili della tutela delle città e del paesaggio hanno partecipato oggi al workshop Fotovoltaico e preesistente, nel corso di ENERGY MED, che si tiene a NAPOLI,
con lo scopo di proporre nuovi spunti di discussione sull'impiego del fotovoltaico nelle città e nel paesaggio.
A fronte degli obiettivi energetici definiti per i prossimi anni, è necessario aprire un tavolo di discussione tra le problematiche connesse all'impiego del fotovoltaico nel nostro territorio e le possibili soluzioni che salvaguardino la realtà culturale e paesaggistica preesistente, anche nella direzione di una nuova idea di paesaggio "disegnato" che includa i sistemi di autoproduzione energetica.
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