SCUOLA: TAGLI SINISTRI IN TOSCANA
I tagli sono tagli e non fanno meno male se l'Assessore è di sinistra, anzi! Perché da chi strepita incessantemente contro i tagli del Governo centrale, i cittadini si aspetterebbero almeno un po' di coerenza, e invece no. Ancora peggio se la motivazione non è quella consueta dei buchi di bilancio, ma meramente ideologica.
Capita in Toscana, dove lo staff dell'Assessore Stella Targetti sul finire del
Lo stesso Assessorato si è premurato di fare ricorso alla Corte Costituzionale contro quella medesima legge (che infatti poi è stata abrogata) e già a dicembre il Ministero aveva fatto marcia indietro accettando che non si facessero comprensivi se sussistevano motivi geografici od organizzativi e se la media regionale 'numero di alunni/istituti' era soddisfatta.
Regioni più prudenti (o forse solo meno ideologicamente connotate) hanno operato tagli con misura, rinviando al prossimo anno ulteriori determinazioni. In Toscana no: caso unico in Italia, abbiamo avuto addirittura 16 tagli più del dovuto, con una grossa penalizzazione per la scuola toscana.
Adesso
In modo significativo la sentenza della Corte Costituzionale, che doveva uscire il 18 aprile, è stata posticipata fino al 7 giugno, un giorno dopo l'uscita dei trasferimenti per infanzia e primaria. Non importa che un sindacato a Grosseto abbia fatto ricorso, non importa che lo stesso sindacato chieda di congelare tutto per un anno, trasformando i trasferimenti interprovinciali in assegnazioni provvisorie. L'importante è andare avanti con quella che è né più né meno un'aprioristica presa di posizione.
Poco importa che l'organico del personale non docente penalizzi le scuole troppo grandi, con troppi alunni e troppi plessi, con conseguenti tagli al numero dei bidelli e quindi alla pulizia e alla sorveglianza. A Firenze si sono dovuti addirittura muovere i sindacati per spiegare a un sindaco che creare un mostro da 2000 alunni significava perdere 10 bidelli.
"Per assurdo non questo è il problema principale dichiara Rita Manzani Di Goro, presidente di AGe Toscana- e non lo è neppure la sorveglianza, anche se la sicurezza dei nostri figli ovviamente ci è cara. Il fatto è che proprio chi si erge a paladino della scuola pubblica contribuisce quotidianamente alla sua distruzione. Ci sono casi di comprensivi fatti per togliere la patata bollente dalle mani di chi non la sa gestire; di sicuro un trasferimento sarebbe stato un evento assai meno traumatico per quelle scuole. La volontà politica è chiara, siamo evidentemente noi cittadini a non voler capire".
Non interessa che ci siano scuole materne sorvegliate fino alle 10,30 dal cuoco del Comune; che esistano scuole di tre piani con due bambini diabetici e numerosi portatori di handicap ma un solo bidello di turno, tanto i figli non solo loro. W l'ideologia! W i tagli!
Info: agetoscana@age.it 328 8424375 http://www.agetoscana.it - www.facebook.com/agetoscana
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