CLAUDIO FILIPPINI
tra WYNTON MARSALIS e STEFANO BOLLANI
Claudio Filippini, pianista pescarese ormai consacrato nella scena jazz contemporanea, si esibirà in agosto in due concerti esclusivi al fianco di due giganti della musica come Wynton Marsalis e Stefano Bollani.
Il 6 agosto sarà ad Andria al fianco di Marsalis, trombettista di fama mondiale, per un concerto in memoria di Daniela D'Ercole, cantante andrianese recentemente scomparsa in un incidente a New York; il 9 invece è stato invitato a Bolzano da Stefano Bollani ad esibirsi con lui sul palco di Bollani & Friends, evento inserito all'interno del Festival Busoni.
Due appuntamenti chiave per Filippini che arrivano, non a caso, in un momento molto particolare della sua carriera artistica. Forte di uno stile personalissimo e di un pianismo eccelso, ricco di estro, fantasia e intimità, Filippini ha costruito la sua carriera con passione e devozione, ottenendo risultati e riconoscimenti internazionali.
Maturata ormai l'etichetta di giovane promessa, grazie anche ai due dischi editi per la Cam Jazz (il primo nel 2011 The enchanted garden, contenente il brano Fliyng Horses, e il secondo Through the journey, registrato e pubblicato quest'anno assieme al trombettista Fulvio Sigurtà), Claudio Filippini si è imposto brevemente tra i pianisti italiani più acclamati e richiesti.
Impegnato oggi nella promozione del disco in duo con Fulvio Sigurtà e in numerosi concerti estivi al fianco di Mario Biondi e Fabrizio Bosso, Filippini ha inciso già un altro album con il contrabbassista svedese Palle Danielsson e il batterista finlandese Olavi Louhivuori che uscirà, sempre per la Cam Jazz, all'inizio del 2013.
Già nel 2001, Stefano Bollani aveva già individuato le potenzialità dell'allora diciannovenne Filippini. Ascoltandolo per caso durante un concerto ad Atessa, aveva dichiarato: ha subito sorpreso tutti i presenti per la maturità e l'intelligenza musicale. Solitamente - continua Bollani - quella è un'età in cui, non solo in musica ma nella vita, ci si trova a imitare stili e modelli preesistenti, miti personali o di una intera generazione di musicisti. Claudio suona già come Claudio. L'augurio è che continui a rincorrere se stesso e che non si raggiunga mai".
Anche il "Maestro" Enrico Pierannunzi ha speso parole di elogio nei suoi confronti: le improvvisazioni di Claudio ci rivelano un linguaggio di bellezza, generando musica di una tale densità e intensità… Bravo!
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