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lunedì 11 febbraio 2013

LA TELA DEL RAGNO - recensione




  1. LA TELA DEL RAGNO di Agatha Christie

al Teatro Carcano di Milano dal 6 al 17 febbraio

Nell’abitazione di campagna di Harry e Clarissa Hailsham-Brown sono ospiti tre amici di famiglia. Harry, alto funzionario del Ministero degli Esteri, comunica alla moglie che la loro casa sarà sede di colloqui politici molto importanti e riservati. Mentre lui è fuori Clarissa riceve la visita di Oliver, un poco di buono che ha appena sposato Miranda, la dissoluta ex-moglie di Harry. Oliver insiste perché la figliastra Philippa vada a vivere con la madre, ma Clarissa non è d’accordo. Poco dopo l’uscita di scena di Oliver, Clarissa torna in soggiorno e si imbatte... nel suo cadavere. Harry tornerà a breve coi suoi nuovi ospiti di particolare riguardo e la donna decide di chiedere aiuto ai tre amici per far sparire il corpo. Ma proprio quando è finalmente riuscita a convincerli e si accingono a portarlo fuori, suonano alla porta: è la polizia, avvertita da una misteriosa telefonata anonima. Inizia così una serie di interrogatori, durante i quali i vari personaggi affastellano bugie e semi-verità, mentono e si contraddicono, mentre l'investigatore li incalza mettendoli sempre più in difficoltà.
Agatha Christie scrisse diverse opere per il teatro, per lo più adattamenti da suoi romanzi e racconti, ma nessuna aveva raggiunto l'enorme, planetario successo del celeberrimo TRAPPOLA PER TOPI, messo in scena per la prima volta nel 1952; l'anno dopo la famosa attrice Margaret Lockwood (molti la ricorderanno protagonista di LA SIGNORA SCOMPARE di Hitchcock a fianco di Michael Redgrave) le chiese una commedia dove potesse interpretare una parte diversa dalle solite di cattiva ragazza a cui il pubblico era abituato. La Christie accettò e durante le prove del drammatico, tesissimo TESTIMONE D'ACCUSA scrisse questo lieve e divertente LA TELA DEL RAGNO (il titolo fa riferimento ad un detto di Walter Scott: “Quale ragnatela imbrogliata noi tessiamo quando lungi dalla verità andiamo”), che debuttò nel 1954, anno in cui ricevette il Grand-Master Award of the Mystery Writers of America. Il testo contiene tutte le componenti tradizionali del romanzo poliziesco: c'è un cadavere, per una volta di un “cattivo”; una casa con un inquilino precedente forse assassinato; in biblioteca una nicchia dietro a uno scaffale a meccanismo girevole e una scrivania con cassetti nascosti; personaggi con molti segreti da nascondere; e infine una donna affascinante e intelligente, che riesce con naturalezza a mentire e a manipolare sia i suoi ospiti-complici sia un poliziotto non proprio brillantissimo.
Eppure non è soltanto un giallo: questa commedia è stata palesemente scritta con molto divertimento e una forte auto-ironia, è manifesta la volontà della Christie di prendersi gioco dei meccanismi classici del genere poliziesco che le aveva dato tanta notorietà. E invece il pubblico della prima e i critici dei giornali dell'epoca furono non poco sconcertati dalla commistione fra una storia di omicidio e la commedia di genere, soprattutto per la nonchalance con cui si trattava il problema dello “smaltimento” di un cadavere. Negli anni '50 erano già usciti in Gran Bretagna molti film polizieschi a dir poco crudi e mancavano solo pochi anni al capolavoro morboso e malato L'OCCHIO CHE UCCIDE (1960) di Michael Powell, ma evidentemente il pubblico cinematografico era pronto ad accogliere con naturalezza novità ed eccessi che il più compunto e tradizionalista pubblico teatrale non era disposto ad accettare. Per fortuna i critici conservatori riuscirono solo a stimolare la curiosità degli spettatori, e la prima serie di rappresentazioni raggiunse la ragguardevole cifra di 774 esauritissime repliche, per non parlare delle innumerevoli successive riprese.
La compagnia romana Attori&Tecnici, fondata nel 1977 da Attilio Corsini, è diventata famosa in tutta Italia dal 1983, con la messa in scena dell'allora sconosciuto, inglesissimo RUMORI FUORI SCENA di Michael Frayn, uno spettacolo che sta festeggiando i 30 anni ed è ancora vivo e pimpante: alcuni degli attori che facevano parte della prima versione sono ancora in scena, orgogliosamente, dopo quasi diecimila repliche. L'anno scorso portarono in scena con successo TRAPPOLA PER TOPI e siccome squadra che vince non si cambia, utilizzano anche qui una bella e moderna traduzione di Edoardo Erba. Il regista, anche attore, Stefano Messina ha scelto per LA TELA DEL RAGNO un registro molto veloce, ad evidenziare la componente comica, a tratti al limite del farsesco, di situazioni e personaggi. Nella bella ed elegante scena fissa (ma con quante porte!) di Alessandro Chiti si muove con naturalezza una splendida e affiatatissima compagnia, che senza mai perdere il ritmo ci trascina per oltre due ore in un vortice di totale divertimento.

Marina Pesavento






LA TELA DEL RAGNO di Agatha Christie
Traduzione Edoardo Erba
Con Viviana Toniolo, Annalisa Di Nola, Stefano Messina, Carlo Lizzani, Roberto Della Casa, Andrea Lolli, Claudia Crisafio, Elisa Di Eusanio, Sebastiano Colla, Luca Marianelli
Personaggi e interpreti sir Rowland Delahaye Carlo Lizzani; Hugo Birch Roberto Della Casa; Jeremy Warrender Stefano Messina; Clarissa Hailsham Brown Claudia Crisafio; Philippa Hailsham Brown Elisa Di Eusanio; Mildred Peak Viviana Toniolo; Frau Schulz Annalisa Di Nola; Oliver Costello/Harry Hailsham Sebastiano Colla; Ispettore Andrea Lolli; Agente Jones Luca Marianelli
Regia Stefano Messina
Scene Alessandro Chiti – Costumi Isabella Rizza
Musiche Pino Cangialosi – Luci Emiliano Baldini
Produzione Teatro Vittoria-Attori & Tecnici

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