L'assenza di precipitazioni provoca la permanenza di impurità nell'aria con l'adozione di misure di salvaguardia nelle grandi città ma - sottolinea la Coldiretti - sta provocando anche una preoccupazione generalizzata nelle campagne sulla situazione dei principali bacini idrici e dei terreni anche perché sta mancando la neve che rappresenta una importante scorta per le riserve idriche. Nelle montagne è allarme per la stagione sciistica che stenta a partire ma nelle campagne c'è preoccupazione per la mancanza di acqua necessaria - precisa la Coldiretti - per ristabilire le risorse idriche indispensabili nella fase di crescita delle coltivazioni.
Se - continua la Coldiretti - la siccita' ha addirittura innalzato il rischio di incendi nelle zone boschive dell'Alto Adige con erba e arbusti rinsecchiti nella zona nord-orientale della Sardegna - precisa la Coldiretti - lo stato di criticità e stato rilevato dal sistema di monitoraggio delle riserve idriche nei serbatoi artificiali con il passaggio dalla fase di preallerta a quello di allerta. Rappresentativo della realtà anomala di questi mesi è il livello del fiume Po che è piu' basso di quasi 2 metri rispetto allo stesso periodo dello scorso anno al Ponte della Becca dove il livello idrometrico del piu' grande fiume italiano è addirittura come quello di questa estate. Una situazione preoccupante per un bacino dove si produce - conclude la Coldiretti - il 35 per cento della produzione agricola che è fortemente dipendente dalla disponibilità di acqua ma che è anche sintomatica delle difficoltà in cui si trova buona parte dell'Italia.
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