Intervista a Elisabetta Mercaldo, Responsabile Dipartimento contrattualistica Fabi di Alessandro Carollo «Il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro dei bancari, sottoscritto lo scorso dicembre, si è rivelato strategico, per la categoria, anche per gestire l'emergenza Coronavirus: lo stress test è stato superato e siamo soddisfatti». Lo dice la responsabile del Dipartimento contrattualistica della Fabi, Elisabetta Mercaldo, spiegando che «il contratto ha consentito l'utilizzo di un quadro normativo di riferimento che più di altri ha garantito la massima tutela per la categoria e il mantenimento degli obiettivi di produttività». Domanda. Il Covid è stato banco di prova per la categoria e per il nuovo contratto. Risposta. È stato uno stress test, lo abbiamo superato e siamo soddisfatti. Tutti i settori, dall'industria ai servizi, sono stati interessati da crisi di tipo economico e con ripercussioni di natura sociale a danno dei lavoratori. Anche in un contesto quanto mai inusuale come quello che ancora stiamo vivendo, il contratto ha consentito l'utilizzo di un quadro normativo di riferimento che più di altri ha garantito la massima tutela per la categoria e il mantenimento degli obiettivi di produttività. Il rinnovo contrattuale ha fornito poi gli elementi essenziali per dare risposte concrete e risolutive alle problematiche rese necessarie dal lockdown e consentire l'adozione di regole e misure interne idonee al contesto di riferimento. Mi riferisco alle norme che riguardano, tra altro, lo smart working e i permessi. D. Come è stata gestita l'emergenza? R. Grazie alla contrattazione integrativa e decentrata e ad un efficace sistema di relazioni industriali, sono state ricercate le migliori strategie per una corretta gestione del personale e organizzazione dell'attività lavorativa nel pieno rispetto della salute e sicurezza dei lavoratori e andando incontro alle esigenze di varia natura. D. Prova superata a pieni voti? Grazie a chi? R. Se le banche sono uscite indenne anche dall'emergenza che stiamo ancora vivendo, lo devono soprattutto a coloro che hanno continuato a prestato il loro massimo impegno e professionalità, consentendo alle stesse di svolgere il ruolo di sostegno all'economia. Mi riferisco sia alle lavoratrici e ai lavoratori bancari sia a tutti i rappresentanti sindacali, a ogni livello. D. Siamo in una fase di passaggio, mentre si chiude la fase emergenziale e si intravede il ritorno alla normalità. Che c'è alle porte? R. A breve comincerà la fase in cui sarà importante vigilare affinché le misure e gli istituti adottati possano traghettare da una fase emergenziale ad una ordinaria, senza penalizzazioni per i lavoratori e le lavoratrici e senza consentire alcuna deroga alla contrattazione nazionale. Anche l'eventuale diffusione dell'utilizzo della flessibilità lavorativa con soluzioni di remote-working dovrà avvenire nel rispetto dei diritti e della dignità professionale del lavoratore – come ampiamente sancito nel nuovo contratto - e con sistemi di misurazione degli obiettivi e della produttività più che trasparenti. D. Dopo la crisi economica, dovrete affrontare i nuovi piani industriali. R. Quando saranno chiari gli effetti dell'attuale crisi economica sul costo del lavoro delle banche e saranno ridisegnati i piani industriali di tutti i gruppi bancari, ci attende il compito di salvaguardare il settore - come sempre è stato fatto - con le misure e gli strumenti a disposizione. D. Come si farà fronte alle esigenze di salvaguardia occupazionale con i cambiamenti del settore legati alle nuove tecnologie? R. L'occupazione nel settore va blindata e con la previsione della "cabina di regia" nel nuovo contratto nazionale si è dato anche il giusto slancio alla corretta gestione dei cambiamenti del settore imputabili all'utilizzo di nuove tecnologie e alla diffusione della digitalizzazione. D. In che modo pensa che si potrà gestire l'evoluzione e le trasformazioni? R. L'evoluzione andrà correttamente e costantemente gestita è non potrà fare a meno di soluzioni concrete a tutela dei lavoratori e lavoratrici che passeranno per la riqualificazione professionale e la salvaguardia dei posti di lavoro. D. Torniamo al contratto nazionale. Sono stati raggiunti tutti gli obiettivi? R. Sì, tutti. Dopo il contratto del 2015, occorreva intervenire su tre aspetti centrali, la cui mappatura era stata disegnata dalla piattaforma contrattuale: salario, tutele e occupazione. Partendo da queste premesse, è stata siglato un rinnovo con il quale, oltre ad un importante riconoscimento economico, sono stati sanciti nuovi ed importanti diritti per le lavoratrici e i lavoratori. D. Quali sono i punti fondamentali dell'ultimo rinnovo? R. La parola d'ordine è stata la conservazione della struttura politica e contrattuale degli inquadramenti, ma anche il rafforzamento delle tutele professionali e sociali. Maggiore attenzione è stata anche rivolta alle opportunità di conciliazione fra vita personale e vita lavorativa, inclusione e pari opportunità. |
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