Questo il messaggio emerso dall'incontro istituzionale "La vaccinazione del paziente oncologico. Nuove opportunità per la sanità pubblica", promosso dalle Società Scientifiche SIMIT – Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, SITI – Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, AIOM - Associazione Italiana di Oncologia Medica, con la partecipazione della Federazione delle Associazioni di Volontariato in oncologia FAVO, organizzato da Aristea con il contributo non condizionante di GSK presso il Ministero della Salute. Come è emerso dalla campagna vaccinale contro il Covid-19, i soggetti con diagnosi di neoplasia necessitano di un percorso specifico, a partire proprio dalla quarta dose contro il SARS-CoV-2. Il discorso è però più ampio e include anche altre vaccinazioni, visto che proprio questi soggetti sono quelli maggiormente a rischio di malattie infettive e di outcome seri di patologia con gravi conseguenze.
UN NUOVO RUOLO DELL'OSPEDALE NEL FAVORIRE LE VACCINAZIONI - La vaccinazione del soggetto adulto in generale e del soggetto fragile nello specifico rappresenta una criticità. La causa è la difficoltà di intercettare una vasta fascia di popolazione, nonostante spesso sia quella maggiormente a rischio. "Una possibilità finora sottoutilizzata è quella della vaccinazione in ospedale – evidenzia il Prof. Paolo Castiglia, Membro Core Board Vaccini SItI – Contestualmente alla terapia per la dimissione del paziente, sarebbe opportuno offrire le vaccinazioni in base alla categoria di rischio. La vaccinazione anti Covid ci ha fatto capire l'importanza del ruolo dell'ospedale, visto che tutti i soggetti fragili afferiscono prima o poi alle strutture specialistiche ospedaliere: pazienti oncologici, con malattie reumatologiche, politrasfusi, trapiantati di midollo, HIV positivi, diabetici, cardiopatici, dializzati, broncopneumopatici. Complessivamente, in Italia, la presenza di pazienti fragili con immunocompromissione è stimata tra l'1 e il 2%. Per questi soggetti servono modelli ad hoc di offerta delle vaccinazioni, disegnate per ciascuna tipologia di paziente. Ogni categoria ha una specificità: un trapiantato di midollo, ad esempio, ha perso la sua memoria immunologica e deve ripetere tutte le vaccinazioni. Il vaccino contro l'herpes zoster interessa soprattutto i pazienti reumatologici, broncopneumopatici, diabetici, oncoematologici, HIV positivi. Questi ultimi sono particolarmente interessati anche dalla vaccinazione contro il papilloma virus. La vaccinazione contro l'influenza è raccomandata per tutti i fragili e per gli over 65. Proprio queste specificità costituiscono un'ulteriore argomentazione alla dotazione dell'ospedale di questo servizio, in virtù dell'approccio multidisciplinare che la struttura ospedaliera può offrire, in ambiente protetto, con la continua collaborazione tra diversi specialisti".
IL RUOLO DELL'ONCOLOGO E LA PREVENZIONE ANCHE NEL FOLLOW UP – L'importanza di garantire le vaccinazioni al malato oncologico, sia nella fase di trattamento acuto, che in quella di follow up per le persone guarite è stata sottolineata anche dall'Associazione Pazienti FAVO. "L'epidemia da Covid-19 ha rappresentato uno tsunami per i malati di cancro. I vaccini, soprattutto per i malati di cancro, sono un salvavita, a cominciare dalla stessa influenza. La Associazioni dei malati sono fortemente impegnate a sostenere l'inderogabile necessità di assicurare ai malati di cancro la prevenzione secondaria e terziaria, troppo spesso trascurate, anche al fine di ridurre il carico delle malattie neoplastiche per la sostenibilità del SSN – ha evidenziato il Prof. Francesco De Lorenzo, Presidente FAVO – Per la somministrazione dei vaccini riteniamo che debba essere sempre il medico oncologo a farsene carico, sia nella fase acuta del trattamento farmacologico che nel follow up; le Reti oncologiche devono assicurare la presa in carico complessiva del malato di cancro attraverso il collegamento ospedale territorio e il pieno funzionamento del fascicolo elettronico. La vaccinazione è fondamentale anche per i giovani adulti malati di cancro e per le persone libere da malattia e guarite nella fase di follow up, considerato che molto spesso permane lo stato di fragilità. Le associazioni del volontariato oncologico inoltre svolgono un ruolo di centrale rilevanza partecipando attivamente in collaborazione con le istituzioni alle campagne informative ed anche direttamente con i malati di cancro e i loro caregiver nella convinzione che attraverso la conoscenza del valore delle vaccinazione come salva vita vengono direttamente responsabilizzati".
L'INCONTRO ISTITUZIONALE: RIMETTERE IL PAZIENTE AL CENTRO – L'incontro istituzionale "La vaccinazione del paziente oncologico. Nuove opportunità per la sanità pubblica" si è tenuto il 28 aprile presso l'Auditorium "Cosimo Piccinno" del Ministero della Salute. L'iniziativa si è svolta nella settimana 24-30 aprile, in cui si celebrano la Settimana mondiale dell'immunizzazione (World Immunization Week 2022) promossa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e la Settimana europea dell'immunizzazione (European Immunization Week), giunta quest'anno alla diciassettesima edizione, sostenuta da partner nazionali e internazionali, tra cui il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). Sono intervenuti il Prof. Claudio Mastroianni, Presidente SIMIT; Sen. Prof. Pierpaolo Sileri, Sottosegretario al Ministero della Salute; Prof. Giovanni Rezza, Direttore Generale Prevenzione Ministero della Salute; Sen. Annamaria Parente, Presidente 12a Commissione Sanità Senato; Sen. Paola Binetti, Membro 12a Commissione Sanità Senato; On. Mara Lapia, Membro XII Commissione Affari Sociali Camera Deputati; Dott. Alessio D'Amato, Assessore Sanità Regione Lazio; Prof. Francesco De Lorenzo, Presidente FAVO; Prof. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT; Prof. Saverio Cinieri, Presidente AIOM; Prof. Paolo Castiglia, Membro Core Board Vaccini SITI; conclusioni del Dott. Francesco Paolo Maraglino, Direzione Generale Prevenzione Sanitaria Ministero della Salute. A moderare il giornalista scientifico Daniel Della Seta.
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