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sabato 11 giugno 2022

Diario di guerra/1

SUL CAMPO

Oltre cento giorni trascorsi dall'inizio del conflitto. La guerra è cominciata con un primo tentativo di assedio a Kiev, dove ha avuto successo la controffensiva ucraina. Nelle stesse ore continuavano i bombardamenti su Mykolaiv, Odessa e Mariupol. Secondo le autorità, a Mariupol sarebbero morti ventimila civili e, a detta dell'intelligence ucraina, Mosca avrebbe perso quasi trentaduemila soldatiDopo il fallimento dell'offensiva su Kiev, la Russia è stata protagonista di una riorganizzazione che mirava al Donbass e ha ottenuto rilevanti successi tattici. Negli ultimi giorni si è inasprito l'attacco russo a Severodonetsk dove, secondo il premier ucraino Zelensky, sta avendo luogo la battaglia più difficile dall'inizio della guerra e si deciderà il destino dell'intero Donbass. Quasi la totalità della città è sotto il controllo russo, che ha bombardato persino un ospedale con un'enorme croce rossa tracciata sul tetto, e le forze ucraine si sono spostate nelle zone periferiche per evitare di venire bersagliatedall'artiglieria nemica. Quella del Donbass sta diventando una guerra d'artiglieria dove pesa la superiorità russa. Il vicedirettore dell'intelligence di Kiev afferma che per ogni pezzo d'artiglieria ucraino, la Russia possiede dieci se non quindici pezzi. Un assistente dZelensky ha stimato che muoiono tra i cento e i duecento soldati ucraini al giorno, con una media di cinquecento feriti. Mosca non èmai stata così vicina dal controllare l'intero Donbass ma potrebbe regnare su un cumulo di macerie come è accaduto per Mariupol, dove sono stati scambiati centosessanta corpi di soldati caduti di cui cinquanta appartenevano al Battaglione AzovEsiste una similitudine tra la città sul Mar d'Azov e Severodonetsk: come per le acciaierie Azovstal, nei sotterranei dell'impianto chimico Azot, bombardatodalle forze russeavrebbero trovato rifugio alcuni militari e ottocento civili, tra cui anche bambiniKiev denuncia che nei territori di Kherson, prima città a cadere in mano russa, quasi seicento persone sarebbero sottoposte a torture nelle cantine. Tra loro giornalisti, attivisti e combattenti che hanno appoggiato la causa ucraina.Zelensky accusa il governo russo di attuare deportazioni di massa. Sinora sarebbero un milione e settecentomila le persone deportate in Russia, tra cui duecentomila bambini dei quali alcuni affidati in adozione. Secondo il Ministro della Difesa russo e i filorussi del Donbass, Mosca controllerebbe il 97% della regione di Lugansk e il 70% di quella di Donetsk. Il leader ucraino chiede l'intervento di Pechino per influenzare la Russia a interrompere gli scontri, affermando che si è vicini a una Terza Guerra Mondiale. La Cina risponde asserendo che, però, le sanzioni non sono il modo corretto per risolvere la crisi.

 

LE ARMI

Il presidente statunitense Joe Biden ha annunciato che gli USA non invieranno a Kiev i sistemi missilistici a lungo raggio per evitare una pericolosa escalation nel caso in cui la Russia venisse colpita all'interno dei suoi confini. Ma l'Ucraina continua a chiedere armi e gli Stati Uniti hanno garantito l'invio di quattro lanciarazzi avanzati HIMARS a medio raggio. Mosca definisce in maniera negativa quest'ultimo pacchetto di aiuti militari promesso da Washington e il Ministro degli Esteri russo, Lavrov, ha affermato che questa decisione getta benzina sul fuoco e non invoglia l'Ucraina al processo di pace, parlando di provocazione diretta. Mosca non crede che Zelensky non userà i missili per attaccare la Russia e, in risposta, ha annunciato entro fine anno una nuova fregata con armi ipersoniche. Zelensky ha garantito che non userà le nuove armi per attaccare i territori russi, esse saranno adoperate per colpire le retrovie e fermare l'avanzata di Mosca nel Donbass. Il Cremlino è inferocito anche per la decisione britannica di inviare in Ucraina missili M270, ossia sistemi multipli di razzo capaci di colpire a ottanta chilometri di distanza. Il primo ministro inglese, Boris Johnson, ha affermato che il Regno Unito non resterà a guardare mentre l'offensiva russa distrugge le città e Lavrov ha risposto che più lunga sarà la gittata dei missili inviati all'Ucraina, più forte e lontano colpirà Mosca.

 

LA DIPLOMAZIA

L'ex presidente russo e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza di Mosca, Medvedev, si è espresso tramite i social, in questo caso Telegram, in una frase carica dodio. Ha affermato che gli viene chiesto spesso perché i suoi post sono così duri e per tutta risposta ha rivelato che odia gli occidentali, poiché vogliono la morte della Russia. Secondo il suo parere sono degenerati che, finché sarà vivo,farà di tutto per eliminare e far sparire. Per il Ministro degli Esteri italiano, Di Maio, quelle di Medvedev sono parole inaccettabili e inequivocabili verso chi sta lavorando per la pace e non sono un segnale di dialogo, né un'apertura verso un possibile cessate il fuoco. Nel frattempo Lavrov, il Ministro degli Esteri russo, ha incontrato il suo omologo turco ad Ankara per discutere del grano bloccato nei porti ucraini. L'obiettivo è quello di creare corridoi sicuri per permettere ai mercantili, scortati dalle imbarcazioni turche, di transitare attraverso il Bosforo e raggiungere le acque internazionaliLavrov afferma che il blocco del grano non è dovuto al conflitto edetta le condizioni affinché le navi cargo abbandonino le banchine con le stive piene: è necessario che gli ucraini sminino i porti e che l'Occidente allenti la morsa delle sanzioni, soprattutto quelle bancarie. Ma Kiev non si fida delle dichiarazioni di Lavrov e, in cambio dello sminamento del porto di Odessa, chiede l'interruzione delle ostilità russe per timore che Mosca possa attaccare via mare. I porti di Mariupol e di Berdiansk, sotto il controllo russo, sarebbero già in funzione e le autorità di Donetsk e di Lugansk hanno annunciato che sono carichi di cereali. Le trattative per sbloccare il grano dei porti affacciati sul Mar Nero, tuttavia, rimangono in fase di stallo.

 

LA SALUTE DI PUTIN

In questi anni siamo stati abituati a un'immagine di Putin come "uomo forte": cintura nera di judo, giocatore di hockey o a cavallo nelle terre selvagge. Ma in questi ultimi mesi i media ci hanno mostrato un presidente russo refrattario al contatto fisico che riceve Macron a un tavolo lungo sei metri, oppure sdraiato sulla sedia che dice a Lavrov di stringere la morsa attorno all'acciaieria Azovstal mentre la sua stessa mano destra stringe il tavolo. Un Putin col Parkinson come rumoreggiano gli osservatori sui social. Un Putin circondato da un'equipe medica ovunque vada, scrivono i media indipendenti russi. Un Putin, a detta di tre fonti provenienti da tre diverse agenzie di intelligence statunitensi, operato ad aprile per una forma avanzata di cancro e scampato a un attentato il mese precedente, come lo stesso capo dell'intelligence ucraina, Budanov, asserisce a metà maggio. Insomma, quello di oggi sembrerebbe un Putin malato, sicuramente isolato e paranoico, con sempre meno presa sul governo e circondato da persone che vogliono destituirlo.

 

Antonio N.P. Bottalico




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