SUL CAMPO
19/06/2022 - I russi continuano ad avanzare nel Donbass. Severodonetsk, nella regione del Lugansk dove le milizie di Mosca attaccano contemporaneamente da nove posizioni diverse, è completamente accerchiata e i bombardamenti continuano. La dinamica è quella delle ultime settimane: gli ucraini sono superiori nei combattimenti di fanteria e riescono a riacquisire il controllo di alcune vie ma, a quel punto, pesa la superiorità dell'artiglieria russa che spiana tutti gli edifici dove la resistenza può trovare riparo. Le forze di Mosca bombardano sistematicamente l'impianto chimico Azot, dove sono rifugiati militari e cinquecentocinquanta civili di cui quaranta bambinie la loro situazione ricorda sempre più quella dell'assedio alle acciaierie Azovstal, a Mariupol. È fallito il tentativo di evacuarli lungo il corridoio umanitario annunciato da Mosca e i russi hanno annunciato di aver isolato l'impianto, asserendo che all'interno ci sono solamente nazionalisti. Nel frattempo, è scaduto l'ultimatum lanciato ai soldati ucraini che hanno trovato riparo nell'Azot, dove il perimetro è stato violato dai russi. L'autore dell'ultimatum è stato lo stesso generale russo che ha raso al suolo Mariupol e i filorussi hanno invitato gli avversari ucraini asserragliati nella fabbrica chimica ad arrendersi se non vogliono morire. I militari dell'Azot hanno inizialmente rifiutato la resa ma, secondo fonti russe, hanno successivamente cominciato a uscire allo scoperto. Il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, ha affermato che la guerra per il Donbass sarà ricordata come una delle più violente in Europa e che il costo umano della battaglia di Severodonetsk, decisiva per il controllo del Donbass, è terrificante. Kiev informa che muoiono cinquecento soldati ucraini ogni giorno e che si combatte su ogni metro. Tutti i ponti che collegano la città alle retrovie ucraine sono stati distrutti ed è impossibile far arrivare rifornimenti. Severodonetsk, una volta popolata da centomila abitanti, è isolata dal resto del mondo e i diecimila civili rimasti nelle proprie dimore non possono più fuggire.Secondo fonti dell'intelligence britannica, le armate russe hanno compiuto delle piccole avanzate verso Kharkiv, dopo che la stessa era stata liberata soltanto da poche settimane. Proprio a Kharkiv sono scomparsi due ex militari statunitensi volontari nell'esercito ucraino, che alcune foto ritraggono prigionieri delle forze filorusse, e a Kherson sarebbe scomparso un terzo militare americano. Zele
LA DIPOLOMAZIA
Settimana importante sul campo diplomatico per l'inizio del processo dell'annessione di Kiev all'Unione Europea. La presidente della Commissione europea è stata in visita nella capitale ucraina e ha affermato che oggi l'Ucraina è una democrazia parlamentare solida con un'amministrazione eccellente. Inoltre, ha affermato che il popolo ucraino è pronto a morire per entrare nell'Unione Europea e che quest'ultima vuole che viva questo sogno. Racconta così la von derLeyen, indossando camicia blu e giacca gialla in onore dei colori della bandiera ucraina, il parere favorevole della Commissione allo status dell'Ucraina come paese candidato a entrare a far parte dell'Unione Europea. Ursula von der Leyen ha esortato il Consiglio europeo, che si riunirà la settimana prossima a Bruxelles e che voterà per l'adesione dell'Ucraina, a trovare l'unanimità dimostrando un coraggioall'altezza di questa sfida storica. In settimana vertice a Kiev tra il presidente francese Macron, quello italiano Draghi e il cancelliere tedesco Scholz, che si sono dimostrati d'accordo sul fatto che la pace dovrà essere voluta e decisa dagli ucraini e hanno promesso il loro appoggio per l'entrata dell'Ucraina nell'Unione Europea. La first lady ucraina, Olena Zelenska, ha affermato che questo è ciò che vogliono in trincea e che gli ucraini non entreranno in Europa come rifugiati ma come alleati. Macron e Scholz hanno assicurato a Zelensky che non negozieranno mai con la Russia alle spalle dell'Ucraina. Sul fronte opposto, Lavrov annuncia che i contatti con l'Europa sono scomparsi dalle priorità del Cremlino e che l'annessione dell'Ucraina aggraverà solo la situazione. La sua portavoce, invece, dichiara che l'Ucraina con i confini di prima non esiste più. Il presidente degli USA, JoeBiden, si è detto disponibile a fornire un nuovo pacchetto di armamenti del valore di un miliardo di dollari con i missili a medio raggio che Zelensky chiede disperatamente. La risposta di Putin non tarda ad arrivare e, durante il Forum di San Pietroburgo, il leader russo attacca l'Occidente asserendo che l'era dell'ordine mondiale unipolare a guida statunitense è finita.
I RIFORNIMENTI
Il colosso russo Gazprom taglia il gas all'Europa: il 50% in meno all'Italia, il 60% in meno alla Germania e azzerata completamente la fornitura alla Francia. Secondo Bruxelles non vi è alcun rischio immediato di approvvigionamento ma Mosca è sicura che l'Europa riscontrerà problemi in autunno e in inverno e che i prezzi resteranno alti per anni. Ma, da inizio anno, nel nostro paese il primo fornitore di gas non è la Russia ma l'Algeria e il governo ha stretto accordi anche con vari paesi africani e del Medio Oriente. Gazprom comunica che le motivazioni sono di natura tecnica: la mancanza di componenti, causata delle sanzioni, per riparare le turbine fornite dal gruppo tedesco Siemens. Mentre Scholz e Draghi ipotizzano un uso politico in risposta alle sanzioni ai danni di Mosca, che sta utilizzando il gas come arma nello stesso modo in cui ha strumentalizzato il grano. Proprio sul grano, Putin accoglie con favore l'invito dell'ONU per il dialogo sulla sicurezza alimentare e ha ribadito che la Russia non ostacola la fornitura di frumento dall'Ucraina, affermando che le mine nei porti del Mar Nero sono state posizionate proprio dagli ucraini per bloccare lo sbarco dei militari russi. Intanto, dal Venezuela è pronto a partire verso l'Italia il primo rifornimento di greggio che conta due milioni e mezzo di barili.
Antonio N.P. Bottalico
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