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domenica 28 aprile 2024

CASTELLABATE - DURANTE LA PROCESSIONE SUL MARE L’OMAGGIO AI CADUTI DEL VELELLA

CASTELLABATE - Ieri 27 Aprile , grazie al meteo favorevole dopo giornate di pioggia e condizioni sfavorevoli, si è potatura finalmente compiere la tradizione , che vede il patrono di San Marco Di Castellabate,  nella suggestiva e storica processione sul mare , voluta decenni fa dal parroco Don Antonio Lista . 


Anche quest’anno una processione di barche in rigoroso ordine hanno “scortato” la statua di San Marco Evangelista per le vie del mare lungo la costa di Castellabate , partendo dal Porto Turistico fino a Santa Maria per poi raggiungere Punta Licosa , dove accompagnata da una preghiera di suffragio e ricordo , il parroco Don Pasquale Gargione ha lanciato nelle acque di Punta Licosa una composizione di fiori a ricordo dei caduti del Sommergibile Velella  , il cui relitto affondato alla fine del secondo conflitto mondiale è stato localizzato solo nel 2003 e le prime immagini sono state diffuse dalla marina militare nel 2023 . 


Quella del sommergibile Velella, che giace nei fondali di Punta Licosa, a Castellabate, è certamente una storia che infonde tristezza, come tutti gli eventi tragici legati alla guerra. Questa, però, è una tristezza mista a rimpianto, se si pensa al destino beffardo del sommergibile affondato il 7 settembre del 1943, poche ore prima dell’armistizio. 


Varato nel 1936, il Velella prese parte a numerosissime missioni, nell’Egeo, in Mar Rosso e sulle coste africane, in Atlantico. Nel settembre del 1943, ormeggiato nel porto di Napoli, si accingeva alla sua ultima missione: sbarrare la strada al convoglio nemico in vista dell’imminente sbarco alleato a Salerno. 


La storia:


La sera del 7 settembre, mentre si trovava nel mare di Punta Licosa, il Velella fu silurato dal sommergibile inglese Shakespeare, che risparmiò l’altro mezzo marino italiano protetto dalla penombra, a differenza del primo, ancora tragicamente visibile agli inglesi grazie agli ultimi bagliori del giorno.Tutto l’equipaggio calò a picco con il sommergibile, ancora oggi adagiato sul fondo del mare, a 140 metri di profondità, e mai recuperato.


La storia del Velella, con i suoi 50 morti, è triste, ma alla tristezza si aggiunge l’amarezza: soltanto cinque ore e mezza dopo l’affondamento, fu annunciato al mondo l’armistizio con l’Italia. In pratica il sacrificio di quei marinai fu inutile, e ai più quasi sconosciuto, almeno fino al 2003, anno dell'avvistamento del relitto.



Marco Nicoletti

@castellabatelive24 / Pagina Facebook ©️


📸 PHOTO CREDIT MARCO COPPOLA 




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