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venerdì 8 agosto 2025

Coniglio (ANAFePC), già membro ONSEPS al Ministero della Salute, analizza la sanità siciliana

Calogero Coniglio Presidente dell’ANAFePC Accademia Nazionale per l'Alta Formazione e Promozione della Cultura, già membro ONSEPS Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli esercenti le Professioni Sanitarie e socio-sanitarie al Ministero della Salute, presenta un’analisi fondata sulla sanità siciliana, frutto di oltre 27 anni di esperienza. Il report mette in luce criticità e possibili soluzioni per un sistema più efficiente e vicino ai cittadini e richiama a un’alleanza tra istituzioni, operatori e comunità per una sanità più giusta e trasparente.

L’associazione ANAFePC intende avviare un’analisi approfondita di tutti i settori lavorativi siciliani, che periodicamente renderà pubblica, con l’obiettivo di informare correttamente l’opinione pubblica, tutelare i diritti dei cittadini e sollecitare le istituzioni a intervenire tempestivamente.

Il primo focus riguarda il comparto sanitario, per migliorare la qualità e l’accessibilità dei servizi sul territorio, promuovere legalità, equità e funzionalità nel sistema sanitario regionale. La sanità pubblica in Sicilia attraversa una fase di profonda difficoltà che interessa ogni livello della rete ospedaliera e assistenziale. Nonostante le risorse previste dal PNRR per la riforma territoriale, le Case della comunità, gli Ospedali di comunità e l’assistenza domiciliare integrata sono ancora largamente incompiuti o assenti, lasciando molte aree isolate e prive di risposte adeguate.

Nelle grandi città come Palermo e Catania, i principali presidi ospedalieri – il Policlinico, Villa Sofia-Cervello e Civico a Palermo, Il Garibaldi, il Policlinico, l’Ospedale San Marco e il Cannizzaro a Catania – sono sottoposti a enorme pressione. Le province siciliane, coordinate dalle nove Aziende Sanitarie Provinciali, che gestiscono l’organizzazione sanitaria nei rispettivi territori, mostrano una situazione critica e variegata. Ogni Asp, da Palermo a Trapani, da Agrigento a Caltanissetta, da Enna a Messina, da Ragusa a Siracusa e Catania, affronta sfide simili, legate a carenze di personale, tagli di reparti, tecnologie obsolete e difficoltà nell’assistenza di prossimità. Nei comuni più piccoli, ospedali fondamentali, soffrono di riduzioni di servizi essenziali e di mancanza di specialisti. L’assistenza domiciliare rimane largamente insufficiente in tutta la regione, lasciando anziani e pazienti cronici privi di un adeguato supporto, mentre i medici di base sono pochi e sovraccarichi. La mancata integrazione tra ospedale e territorio aggrava ulteriormente la situazione.

Un problema cruciale riguarda la gestione delle strutture sanitarie: “Non servono direttori generali autoritari e “colonnelli” al servizio di logiche politiche, spesso gli stessi confondono i ruoli, anziché dirigere, comandano e trascurano il valore della leadership” - dichiara Maurizio Cirignotta Vice Presidente ANAFePC – “ostacolando spesso i processi di miglioramento e innovazione necessari per il rilancio del sistema sanitario, serve trasparenza, competenza e responsabilità”.

Le disfunzioni sono così numerose che i cittadini potrebbero denunciare quotidianamente; vedono inefficienze e ingiustizie evidenti ma spesso restano inascoltati e scoraggiati, in un silenzio che nasconde mancanza di trasparenza e responsabilità. Serve un cambiamento deciso e un impegno politico chiaro e trasparente, che la cittadinanza apprezzerebbe e riconoscerebbe pubblicamente, cosa oggi rara.

La riforma sanitaria deve rafforzare le strutture locali, superare la centralizzazione e garantire servizi accessibili, riconoscendo la salute come diritto fondamentale e questione di giustizia sociale. La sanità siciliana necessita di una strategia condivisa, risorse adeguate, personale qualificato, investimenti tecnologici e un’efficace assistenza territoriale, per tutelare tutti i cittadini.

Di fronte alle gravi difficoltà della rete ospedaliera e dei servizi sanitari in tutta la Sicilia, Coniglio rivolge un appello urgente al Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e all’Assessore regionale della Salute Daniela Faraoni per mettere la sanità al centro dell’agenda politica regionale: “È necessario un cambiamento profondo che assicuri il rispetto dei diritti, l’equità nell’accesso alle cure, l’assunzione di personale qualificato, il potenziamento dell’assistenza territoriale e investimenti reali anche nei piccoli comuni, perché non servono più promesse ma interventi concreti, visione, responsabilità, continueremo a raccogliere informazioni da strutture e cittadini e farci portavoce dei cittadini con azioni di sensibilizzazione e confronto per promuovere una sanità pubblica più giusta e una cultura della salute più diffusa in tutta la Sicilia”.

 

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