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martedì 1 agosto 2006
Goletta Laghi: dichiarazioni Legambiente
LEGAMBIENTE LAZIO
Goletta dei Laghi: qualche preoccupazione per le acque dei laghi in Provincia di Roma con otto punti su ventidue “leggermente inquinamenti”, due “fortemente inquinati”.
Legambiente “Subito controlli alla rete fognaria, monitoraggio degli scarichi abusivi.
Diverse criticità emerse durante le tappe: forte incremento demografico con piani regolatori sovradimensionati, abusivismo, terreni agricoli sacrificati al cemento e inquinamento; abbassamento dei livelli idrometrici, con troppi prelievi di acqua, spesso abusivi e incontrollati. Ripartire dai laghi per ridisegnare un futuro diverso per i territori: salvaguardia, laboratori innovativi, turismo di qualità.”
Questa mattina, nell’ambito della conferenza stampa tenutasi nella Sala della Pace a Palazzo Valentini, al termine delle tappe in Provincia di Roma di Goletta dei Laghi "Cigno Azzurro 2006", la prima campagna nazionale per la tutela e il monitoraggio delle località lacustri italiane realizzata da Legambiente, con la collaborazione nel nostro territorio della Vice Presidenza Assessorato alla Tutela Ambientale della Provincia di Roma e il contributo nazionale di COOU, Consorzio obbligatorio oli usati, e COBAT, Consorzio obbligatorio batterie esauste sono state rilasciate dai rappresentanti di Legambiente le seguenti dichiarazioni:
“Sulla base del successo e dell’importanza dell’azione che abbiamo avuto sui mari negli anni scorsi con la Goletta Verde, quest’anno abbiamo voluto lanciare la nuova campagna Goletta dei Laghi, per riscoprire gli importanti ecosistemi lacustri, troppo spesso sottovalutati. E’ stato grande il successo di partecipazione da parte dei cittadini, molto attenti e interessati alla protezione di questo ecosistema. –dichiara Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio- La Goletta dei Laghi ha rappresentato un’ottima occasione per fare il punto della situazione sulla qualità delle acque, ma non solo: sono emerse diverse criticità che accomunano i nostri quattro laghi della Provincia di Roma ed i comuni che vi si affacciano, dal forte incremento demografico che ha portato con sé piani regolatori sovradimensionati, abusivismo, terreni agricoli sacrificati al cemento e inquinamento, al problema dell’abbassamento dei livelli idrometrici, causati dai tanti prelievi di acqua, spesso abusivi e incontrollati. Si può ripartire dai nostri laghi per ridisegnare un futuro diverso per questi territori, salvaguardandone gli aspetti naturalistici, ambientali e archeologici, rilanciando in questo modo anche l’economia e l’occupazione, attraverso l’attivazione di alcuni laboratori innovativi che abbiano al centro il lago, un turismo di qualità per quanto riguarda le strutture ricettive, ma anche un’offerta che non sia basata solo sulla balneabilità estiva, ma piuttosto sull’escursionismo, sull’offerta complessiva anche culturale, sulle bellezze storiche e archeologiche, sulle produzioni tipiche, anche creando una rete dei Comuni dei laghi.”
“La situazione delle acque dei laghi in Provincia di Roma desta qualche preoccupazione: i monitoraggi effettuati dai nostri tecnici hanno evidenziato che otto punti su ventidue sono in una condizione di “leggero inquinamento”, mentre due sono addirittura “fortemente inquinati”. –dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio- Le situazioni più preoccupanti sono emerse all’emissario del Lago di Albano con un valore di inquinamento organico quasi 30 volte superiore al limite di legge, e sul Lago di Nemi sotto l’abitato, con un inaspettato valore 15 volte superiore al limite di legge. Da monitorare la Foce del Fosso della Lobbra sul Lago di Bracciano, dove è visibile uno scarico che non ci dovrebbe essere e che invece getta reflui nel Lago, e i terreni agricoli a nord del Lago di Martignano. In tutti i casi sembra essere l’inquinamento di origine organica a portare al verdetto negativo, con cause che vanno ricercate negli scarichi di case sparse non collegate alla rete fognaria, oppure in scarichi abusivi: sui laghi, che sono ecosistemi chiusi, senza grossi ricambi di acqua, questi fatti sono ancora più preoccupanti. Come di consueto, le nostre analisi rappresentano solo una fotografia al momento del prelievo e non vogliono assegnare patenti di balneabilità, ma certo bisogna porre più attenzione ai nostri laghi, arrivando a collettare e depurare tutti gli scarichi. Per questo siamo particolarmente lieti che la Goletta dei Laghi abbia avuto la collaborazione della Vice Presidenza della Provincia di Roma, con la quale speriamo di trovare presto le cause di questo inquinamento per ciascuno dei punti individuati, collaborando anche con le amministrazioni locali, per affrontarle e risolverle.”
“Sulle rive dei nostri laghi si nascondono meravigliosi paesaggi, importanti sistemi ambientali che hanno una grande importanza ecologica, ma anche un valore economico importante per il turismo nel nostro paese, visto che ogni anno sulle rive lacustri si contano oltre 20 milioni di villeggiati, il 7% delle presenza annuali in Italia. –ha dichiarato Rossella Muroni, della Segreteria Nazionale di Legambiente- Per questo Legambiente quest’anno ha attraversato l’Italia con la Goletta dei Laghi, per analizzare le acque di balneazione, per parlare di turismo di qualità, per individuare e segnalare aree a rischio, per incentivare le buone pratiche di gestione sostenibile del territorio.”
Hanno preso alla conferenza stampa Rosa Rinaldi, Vice Presidente Assessore alla Tutela Ambientale della Provincia di Roma; Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio; Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio; Rossella Muroni, della Segreteria Nazionale di Legambiente; Luciano Tulli, vicepresidente del COOU; Andrea Pietrarota delle relazioni esterne del COBAT.
I Partner della Goletta dei Laghi di Legambiente
Giancarlo Morandi, presidente del COBAT, e Paolo Tomasi presidente di COOU, soddisfatti dei risultati della tappa sui laghi laziali, hanno dichiarato: ”Quello dell’inquinamento da rifiuti pericolosi, come gli oli usati e le batterie al piombo esauste, è un problema che interessa fortemente le acque lacustri e che è spesso causato dall’incuria e dalla disattenzione".
COBAT è il Consorzio Obbligatorio batterie esauste. Batterie che alla fine del loro ciclo di vita diventano rifiuti pericolosi, perché all’interno dell’involucro di plastica (in genere polipropilene) ci sono dei composti di piombo e acido solforico dannosi per l’ambiente e la salute dell’uomo. COBAT assicura la raccolta gratuita tramite operatori incaricati che ritirano le batterie esauste presso tutti gli autoriparatori, nonché nelle isole ecologiche istituite ad hoc dai Comuni o gestori che effettuano la raccolta differenziata e nei punti di raccolta di imprese ad alto consumo di batterie, di ipermercati, porti e consorzi agrari. Nel 2005, in Italia, il COBAT ha raccolto e riciclato oltre 200 mila tonnellate di batterie al piombo esauste e fatto risparmiare al nostro Paese oltre 100 milioni euro sulle importazioni di materia prima. Nella sola provincia di Roma nel 2005 sono state recuperate circa 8.000 tonnellate di batterie al piombo esauste (quasi il 50% delle 17.000 tonnellate raccolte nel Lazio) e
COOU è il Consorzio obbligatorio degli oli usati. La legge gli ha affidato i compiti di garantire la raccolta e il riutilizzo dei lubrificanti usati e di sensibilizzare i cittadini sui danni provocati dalla dispersione nell’ambiente di questo rifiuto pericoloso. Negli ultimi anni la comunicazione del COOU è stata particolarmente attenta al settore della nautica, per i gravi danni che può provocare nell’acqua: il cambio d’olio di un’auto, versato nel lago, inquina una superficie grande come un campo di calcio. Per questo ha deciso di partecipare attivamente all’iniziativa Goletta dei laghi.
Nel 2005 in Italia il COOU ha recuperato 213.373 tonnellate di oli usati (pari all’84,2% del potenziale raccoglibile).
Legambiente Lazio
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