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giovedì 10 agosto 2006
Legambiente: ecco le Bandiere verdi e nere
Bocciate la tangenziale nella conca di Cortina, la falla finanziaria della diga di Ravedis in Friuli, le cave sui versanti della Val Malenco in Lombardia, il cemento sui pascoli di Tremalzo.
Promosse i no alle seconde case detti dall'amministrazione provinciale di Trento, l'impegno per una mobilità più leggera come i comuni altoatesini di Bressanone e Brunico, l'impegno di amministratori e agricoltori per la tutela della natura nel fondovalle, come nella riserva del Pian di Spagna in Valchiavenna.
"Attraverso l'assegnazione delle bandiere nere la nostra associazione ogni anno appunta i luoghi in cui il paesaggio e le risorse naturali sono a rischio, additandone i responsabili, mentre le bandiere verdi premiano l'impegno di quanti hanno mosso passi nella direzione giusta, quella di uno sviluppo di qualità: con un occhio alla sfida per la salvaguardia della biodiversità, che rappresenta un impegno vincolante per il nostro Paese", ha spiegato in una nota Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente.
Il riferimento, spiega l'associazione ecologista, è alla campagna Countdown 2010, lanciata dalla Iucn (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), che ha impegnato le Nazioni che l'hanno sottoscritta ad attivare, entro il 2010, le misure necessarie per arrestare la perdita di biodiversità nel nostro pianeta, in cui le Alpi rappresentano un vero e proprio scrigno di specie animali e vegetali.
Tra le 13 Bandiere Nere, quelle assegnata alla Provincia di Cuneo "per le eccessive artificializzazioni nell'alto corso del Po", all'Anas "per i cimiteri stradali in Valle Camonica" ; alla Provincia autonoma di Trento "per la scarsa attenzione verso la conservazione della natura".
Tra le Bandiere Verdi, riconoscimenti anche a piccoli comuni, come a Quiliano nel Savonese, a Pamparato nel Cuneese, a Etroubles in Val d'Aosta e a Brentonico in Trentino, "per la promozione di uno sviluppo adeguato ai valori territoriali".
Legambiente ha deciso di assegnare una bandiera verde anche ai sindaci dei comuni della Valle di Susa "per la loro capacità di governare con responsabilità e determinazione un movimento pacifico e democratico quale quello della grande protesta contro il tunnel della Torino- Lione
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