Fabrizio Palenzona, Aeroporti di Roma, curiosità ed ammirazione al Leonardo da Vinci per l'arrivo del "Prinses Amalia", il DC3 Dakota della Klm che 80 anni fa collegò per la prima volta Roma a Amsterdam.
Dopo essere arrivato ieri all'aeroporto dell'Urbe il DC3 ha fatto tappa nel primo scalo della Capitale, dove ha sostato dalle 13 alle 14.30, quando è ripartito alla volta di Venezia, con a bordo 18 tra imprenditori ed agenti di viaggio; quindi il giro celebrativo farà tappa il 27 a Norimberga, il 28 a Francoforte, prima di far ritorno lo stesso giorno ad Amsterdam. L'arrivo dell'aereo, salutato da un arco d'acqua creato da due mezzi "Super Dragon X8" dei vigili del fuoco, ha suscitato l’interesse e la curiosità di moltissimi operatori aeroportuali, che hanno scattato foto ricordo a ripetizione.
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Il primo volo tra l’Olanda e Roma ci fu il 29 ottobre del 1931: circa nove ore di volo con due scali, contro i 150 minuti attuali. Ed il 28, 29 e 30 ottobre e i week end fino a marzo (esclusi i periodi festivi) la compagnia di bandiera olandese offrirà il collegamento da Roma all’Olanda, andata e ritorno, a 80 euro per ricordare gli 80 anni del primo volo. La Klm ha portato a Roma l’aereo che nel giugno del ’44 venne prestato all’Air force degli Stati uniti per partecipare a una serie di azioni militari. Quello stesso aereo venne acquistato nel 1946 da sua altezza reale il principe Bernhard e divenne il primo aereo ufficiale del governo dei Paesi Bassi. Il veivolo venne messo a riposo nel ’75 finendo nel museo di Lelystad ma nel 1998 ha ripreso a volare. Nel 2010 venne ribattezzato ''Prinses Amalia'' dal nome della pronipote del principe Bernhard e con la livrea olandese ha ripreso a volare nei cieli d’Europa.
Oggi questo DC3 viene usato solo come rappresentanza dalla Klm ed è perfettamente funzionante: 18 posti, 180 nodi velocità (circa 380 chilometri orari), un’altezza di volo molto bassa (l’aereo non è pressurizzato) che permette sorvoli con viste mozzafiato. Il DC3 per molti anni è stato praticamente l’unico mezzo di trasporto aereo, prodotto in 10.500 esemplari terminò di volare quando l’Unione europea impose una serie di modifiche tecniche e elettroniche che non potevano essere attuate.
FONTE: Repubblica.it
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