“Nella sera/ ombre
passano nel silenzio,/ pensieri scorrono/ sulle ali del ricordo/ e suonano
prepotenti/ le note di tristezza al cuore./ Avevano occhi di speranza,/ mani di
cielo,/ profumo di bosco ed aliti/ di vento per destino./ Furono tramonto,/ ed
il sole si spense/ dentro la notte in cui svanirono./ Perché ora tanti volti/
confondono la memoria?” – “Femminicidio”
Una delle prime liriche della silloge “Versi dal silenzio” si intitola “Femminicidio”, una lirica che imprime nel lettore un’angoscia senza
tempo, una perdita che non potrà essere colmata. Ricordi che si accavallano per
creare nuovi ricordi, la coscienza scava per ricordare volti, vite, donne.
Carmelo Salvaggio
è l’autore di questa nuova pubblicazione della casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana
editoriale “Poesia”. La silloge è in pubblicazione e sarà disponibile nelle
librerie online e fisiche sin da gennaio 2015.
Carmelo è originario
di Canicattì in provincia di Agrigento ma sin da piccolo ha vissuto ad
Aprilia. “Versi dal silenzio” è la sua seconda pubblicazione preceduta nella
scorsa primavera dal primo libro “Nel riflesso dei giorni”.
Carmelo Salvaggio
è stato molto disponibile nel rispondere a qualche mia domanda sulla sua
passione letteraria e sulla sua vita da autore. Buona lettura!
A.M.: Ciao
Carmelo, grazie per aver concesso questa intervista per parlare un po’ della
tua nuova pubblicazione “Versi dal silenzio”. Come nasce l’idea di questa
silloge poetica?
Carmelo Salvaggio: Grazie
a voi. Gli anni appena trascorsi, da che mi sono affrancato dal lavoro che
molto mi ha assorbito e molto comunque ho amato, avevo responsabilità
nell'organizzazione aziendale e nei rapporti con il personale, sono stati anni
di liberazione e di riavvicinamento verso la riflessione sui temi sociali da me
molto sentiti, sulla condivisione delle esperienze vissute e sulla ripresa e
riscoperta di una mia mai spenta passione verso la poesia ed il suo messaggio.
Devo dire che non mi aspettavo che ci fosse un così grande seguito verso questa
forma di arte che ritenevo intima e vissuta in piccole enclavi di elezione. Mi
sbagliavo e questo mi ha dato forza nel voler partecipare al coro di tante voci
che attraverso la poesia creano unione e cultura su tutti i temi che
identificano, connotano e sovrastano l'uomo. Penso che l'avvento dei social
network sia stato elemento fondamentale per la diffusione e la presa di
coscienza nei confronti di questa forma sublime di arte. L'idea di questa
silloge poetica nasce da un motivo contingente. Sono il vincitore del
"Premio Mimesis 2014" ed il premio al vincitore consiste nella
pubblicazione di una silloge edita da Rupe Mutevole Edizioni. Ho già avuto il
mio battesimo letterario nella primavera scorsa con la pubblicazione del mio
primo libro "Nel riflesso dei giorni" (Editsantoro), presentato il 22
marzo 2014, nel quale ho trasmesso i miei valori verso il vissuto, la famiglia,
il sociale esponendoli nella loro semplicità di impatto e verità. Questa
seconda silloge nata per il motivo già detto, ripercorre un po’ gli stessi temi
ma in modo più intimistico, con l'intento di trasmettere al lettore un
sentimento di prima persona, di immedesimazione, di far propria una esperienza
universale. Ho scelto la silloge tra i componimenti scritti durante l'anno
2013, che ritengo anno di grande maturazione. Li offro al lettore, nella
volontà che possano essere motivo di sua riflessione e nella consapevolezza di
voler dare un contributo umano affinché creino eco nell'animo che li farà suoi.
A.M.: Nella
lirica “Coscienza” reciti “Nell’eco/ assordante/ del silenzio/ goccia su
goccia/ a scavar/ la pietra/ piange/ la coscienza”. Perché la coscienza piange?
Carmelo Salvaggio: Questa
lirica, come del resto diverse altre, ha due chiavi di lettura una
personalissima che risiede in un periodo di forte introspezione nel quale
chiedevo a me stesso coerenza ed umiltà nell'approccio dei rapporti
interpersonali. L'altra risiede nella immedesimazione verso l'uomo di questo
tempo, spesso messo a dura prova dagli eventi in cui si trova costretto. Contrariamente
a quanto possa sembrare, in questa poesia insiste un messaggio di speranza. Un
ossimoro rafforza una profonda e lunga riflessione(goccia su goccia), tesa a
scuotere i propri sentimenti, magari scavando la verità (dura pietra) dei
dolorosi momenti non sempre compresi. La coscienza, entità profonda del nostro
io, piange perché si ritrova ed il suo pianto non è di dolore ma di gioia,
perché il ritrovarsi diventa un dono.
A.M.: Quanto è
autobiografica la tua opera?
Carmelo Salvaggio: Nella
misura in cui ho maturato i versi di ogni componimento, l'opera rispecchia mio
sentire e miei principi. La realtà affianca spesso la ricerca dei temi ed un innato
desiderio di immedesimazione mi porta a farli sentire parte del mio vivere. Chi
di noi può dire che la storia o il vissuto dell'altro sono indifferenti a noi
stessi. Spesso ciò che accade ad un nostro coetaneo, ad una persona del nostro tempo,
potrebbe accadere a noi stessi come in una sorta di vita parallela, da lì nel
mio elaborare nasce il desiderio di capire. E quale migliore mezzo se non
l'immedesimazione?
A.M.: Secondo te,
qual è la lirica di “Versi dal silenzio” che potrebbe colpire maggiormente il
lettore?
Carmelo Salvaggio: Guarda,
a questa domanda credo di non saperti rispondere. Ho toccato tanti e tali temi
esistenziali che mi è veramente difficile sceglierne uno in particolare. Ogni
verso che ho scritto, l'ho veramente amato come fosse l'unico verso. Credo che
l'interesse dei lettori sia vario ed altrettanto universale da poter apprezzare
le varie tematiche trattate. Mi affido alla loro sensibilità.
A.M.: Ti
consideri un lettore accanito? Qual è l’ultimo libro che hai letto?
Carmelo Salvaggio: Sono
un buon lettore ed apprezzo vari autori. La mia anima è legata al classico però
ho allargato le mie letture agli autori più disparati. Oggi ad esempio, sto
leggendo con interesse il libro scritto da Giulio Scarpati "Ti ricordi la
casa rossa? - A mia madre" (Mondadori).
A.M.: Quali
regali hanno trovato i tuoi cari sotto l’albero di Natale? Qualche libro?
Carmelo Salvaggio: C'è
tradizione di lettura in casa, pertanto non sono mancati libri sotto il nostro
albero. I nipotini sono ancora piccoli, due di loro hanno incominciato a
frequentare la prima elementare o come dicono ora la scuola primaria. Posso
dire però che già da qualche anno ho riservato loro una collana completa delle
favole più note.
A.M.: Come ti
trovi con la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni? La consiglieresti?
Carmelo Salvaggio: Non
conosco molto bene Rupe Mutevole Edizioni però, dall'approccio che sto avendo e
dall'attenzione che mi viene rivolta, mi sono fatta l'idea che si tratti di una
eccellente casa editrice. Sarà un piacere per me poterla apprezzare e
consigliarla agli amici.
A.M.: Hai qualche novità per il nuovo anno? Ci puoi
anticipare qualcosa?
Carmelo Salvaggio: Per
l'anno prossimo ho un cassetto pieno di sogni, tra questi la volontà di voler
scrivere qualcosa in prosa, magari un romanzo; scrivere qualcosa per i bambini,
magari una serie di favole; condividere poesia con tutti gli amici autori e con
nuovi.
A.M.: Salutaci
con una citazione…
Carmelo Salvaggio: Ricordi
scolastici mi riportano ad una bellissima poesia dove l'autore scrive: "Io sono una lampada ch'arda | soave! | La
lampada, forse, che guarda, | pendendo alla fumida trave | la veglia che fila;
|| e ascolta novelle e ragioni | da bocche | celate nell'ombra, ai cantoni, |
da dietro le soffici ròcche | che albeggiano in fila:.." (G. Pascoli -
La poesia - Canti di Castelvecchio). Mi piace comunque ricordare che la poesia
fine a se stessa non è poesia se non riesce a rendere la dimensione umana;
ammoniva Sant'Agostino - Dottore della Chiesa: "Le persone viaggiano per stupirsi delle montagne, dei mari, dei fiumi,
delle stelle; e passano accanto a se stessi senza meravigliarsi." Ringrazio
la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni ed in particolare la D.ssa Alessia Mocci
per l'intervista gentilmente realizzata.
A.M.: Grazie a
te Carmelo, è stato molto interessante entrare nel tuo mondo con le tue
risposte. Ora posso dire di conoscerti un po’ di più e spero che anche qualche
nostro lettore sia dello stesso parere. Buon 2015!
Per pubblicare con Rupe Mutevole Edizioni invia un'e-mail
(info@rupemutevole.it) alla redazione inviando il tuo inedito, se vuoi
pubblicare nella collana "Trasfigurazioni" con la collaborazione di
Oubliette Magazine invia ad: alessia.mocci@hotmail.it
Written by Alessia Mocci
Addetta stampa (alessia.mocci@hotmail.it)
Info
http://www.rupemutevoleedizioni.com/
Fonte
http://oubliettemagazine.com/2014/12/30/intervista-di-alessia-mocci-a-carmelo-salvaggio-autore-del-libro-versi-dal-silenzio/
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