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venerdì 24 aprile 2015

IL NERO DI TROIA DI CASTEL DEL MONTE: NELL’IDENTITÀ VITIGNO –TERRITORIO LA FORMULA CHE FA LA DIFFERENZA

IL NERO DI TROIA DI CASTEL DEL MONTE: NELL'IDENTITÀ VITIGNO –TERRITORIO 

LA FORMULA CHE FA LA DIFFERENZA

 

Un convengo per approfondire le potenzialità di un vitigno straordinario e del suo areale di produzione. Dal Consorzio un segnale forte per la valorizzazione di questo connubio vincente.


È andato in scena giovedì 23 aprile 2015, presso il Teatro Comunale di Corato (BA), l'interessante convegno "Il Nero di Troia di Castel del Monte: focus tecnico e potenzialità del territorio", momento clou del ricco programma di iniziative promosse sul territorio pugliese dal Consorzio di Tutela Vini DOC Castel del Monte dal 21 al 26 aprile. Scopo dell'incontro un approfondito focus sul Nero di Troia, il vitigno autoctono emblema della terra all'ombra del famoso castello ottagonale di Federico II.  

La sessione mattutina è stata incentrata sull'aspetto tecnico e produttivo e sulle peculiarità del vitigno.

"Il Nero di Troia è certamente un vitigno molto riconoscibile a livello olfattivo – ha affermato Paola Piombino, docente dell'Università Federico II di Napoli – ed il consumatore, in questo periodo, tende a premiare vini ben identificabili. Il Nero di Troia infatti ha una forte caratterizzazione, data soprattutto dalla speziatura, che è predominante all'interno del suo bouquet aromatico".  
Sul vitigno ed il legame con il territorio si sono espressi altri due relatori.

"Il vitigno Nero di Troia e il territorio che lo esprime, la splendida area di Castel del Monte, sono caratterizzati da una notevole complessità che esige una maggiore attenzione nel trattamento – ha osservato Laura De Palma dell'Università di Foggia - ma, fortunatamente, da questo binomio si ottiene un vino di altissimo livello, in grado di soddisfare sia gli standard produttivi che qualitativi".

Concorda con questa affermazione Luigi Tarricone del CRA-UTV di Turi e Barletta: "L'interazione tra il Nero di Troia ed il suo ambiente esalta le caratteristiche del vino. Ottimo è anche il lavoro dei produttori che, incrementando la biodiversità del suolo, contribuiscono parallelamente ad aumentare la biodiversità nel calice".

Il pomeriggio è stato dedicato a corsi sul marketing del vino e del territorio.
"Si vince con l'identità - ha affermato Donatella Cinelli Colombini, Presidente del Consorzio DOC Orcia - e sotto questo punto di vista il Nero di Troia e il suo territorio sono sulla strada giusta".

Dello stesso parere, riguardo il buon operato del Consorziodi Tutela Vini DOC Castel del Monte, Licia Granello, food editor de La Repubblica: "Occorrono segnali e scelte forti e il Consorzio sta dando precise indicazioni in tal senso".
Sul legame tra territorio e istituzioni si è espresso positivamente anche Giuseppe Liberatore, Presidente AICIG: "Le denominazioni rappresentano una condivisione di valori, che qui forse è ancora più sentita che altrove".

A sottolineare proprio l'importanza delle denominazioni d'origine è stato Mauro Rosati, Direttore della Fondazione Qualivita: "Il sistema delle indicazioni geografiche è tra i pochi in costante crescita. La Puglia sta agendo per il verso giusto e Castel del Monte ne è la prova".

Alessandro Scorsone, "sommelier di Stato", si è soffermato invece sul ruolo fondamentale svolto da chi offre i prodotti al pubblico: "Fa piacere notare come i produttori del Nero di Troia puntino molto su enoteche e ristoranti: il servizio del vino è un elemento di comunicazione essenziale, soprattutto quando a svolgerlo sono i giovani".

Una panoramica sul lavoro svolto finoradatutti gli attori della filieraè stata fornita da Rosa Fiore, Dirigente servizio alimentazione – Assessorato Risorse Agroalimentari della regione Puglia: "Il brand Puglia funziona. Bisogna continuare con il gioco di squadra. Il Nero di Troia ha dalla sua la storia, il racconto, la qualità".

A fornire un piacevole break musicale è stato il cantante lirico coratino Aldo Caputo, star di livello internazionale, apprezzato sui palcoscenici di tutto il mondo. Caputo, nominato "Ambasciatore ad honorem del Nero di Troia", ha dedicato, eseguendoli, due brani al vitigno "re" della sua terra: "La danza rituale del fuoco" del compositore spagnolo Manuel De Falla e "Dicitencello vuje" di Rodolfo Falvo ed Enzo Fusco, grande classico napoletano reso celebre dalla magistrale interpretazione di Roberto Murolo.

"Quella di oggi è stata una giornata fondamentale per la crescita di un intero territorio – ha chiosato Francesco Liantonio, Presidente del Consorzio di Tutela Vini DOC Castel del Monte – Abbiamo ricevuto tanti consensi, ma rimaniamo con i piedi per terra e continuiamo a lavorare per ottenere risultati sempre migliori, come il Nero di Troia e la sua terra meritano".

L'evento si è concluso con la cena "Cinque Chef per il Sovrano", e con l'elezione, degli "Ambasciatori del Nero di Troia", testimonial incaricati di dare lustro ad uno dei prodotti simbolo del territorio, selezionati tra giovani operatori del settore della ristorazione:  Francesco Capozza, Gianluca Tesse e Lavinia Arnò.

Le iniziative legate al progetto Nero di Troia proseguiranno fino a domenica 26 aprile, tra degustazioni, road show, mostre e laboratori sensoriali.
Il progetto è nato dall'iniziativa del Consorzio di Tutela Vini Castel del Monte DOC con la partecipazione delle aziende socie: Cefalicchio, Conte Spagnoletti Zauli, Grifo, La Cantina di Andria, Rivera, Santa Lucia, Torrevento, Tor dé Falchi.
L'iniziativa è resa possibile grazie al contributo dei fondi PSR (Programma Sviluppo Rurale) 2007/2013 Regione Puglia Asse 1 Misura 133, dell'Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia e delle cantine consorziate aderenti.

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