Cerca nel blog

mercoledì 13 dicembre 2023

Coop 28 di Dubai, il fallimento, prossima tappa il 2050 !!

Dalle patentate testate giornalistiche ai rappresentanti dell’Unione Europea tutti hanno esultato in riferimento al documento ufficiale uscito alla fine della Coop 28. Nella realtà i fatti sono ben diversi e gli stati che vivono alle spalle dei combustibili fossili sono riusciti a decantare i tempi sull’abbandono di questi combustibili creando una ipotetica sorta d’intenti che pone l’inizio dei processi di cambiamento al 2050. Avete letto bene l’inizio di una progressione graduale dovrebbe avvenire proprio fra 30 anni. Tra le fonti alternative di cui veramente si è parlato troviamo il nucleare che ha rappresentato una condivisione a larga maggioranza ma la sfida non è certo quella che viene presentata in quanto vi sono ragioni geopolitiche e tecniche che vanno a collidere con le illusioni politiche. Uno degli esempi di questa sfida è l’industria e specie quella dell’acciaio di cui si è molto parlato, un materiale che tende ad avere proprio entro il 2050 un aumento esponenziale che lo porterà ad un topo di produzione di 25 miliardi di tonnellate al mondo. La sua produzione è basata sugli altiforni che attualmente sfruttano l’energia fossile con produzione di CO2. Occorre una energia pulita e solo per fare girare questa industria occorrerebbero 900 centrali nucleari, cosa nella realtà impossibile. Aprendo un’altra parentesi importante occorre visionare anche l’industria della guerra e le stesse guerre che fanno incetta di CO2 nell’atmosfera, con grande contraddizione di chi si batte il petto per mandarle avanti creando, delle contraddizioni freudiane di palese delirio. Il Mondo oggi aveva bisogno di restare su una prospettiva legata all’aumento della temperatura terreste di 1,5 ° cosa oggi oramai impossibile vista la dilazione dei tempi che gli stati appartenenti alla coop 28 si sono dati, dobbiamo infatti parlare in considerazione delle scelte fatte di un 3,2° di riscaldamento globale entro il 2050. Le previsioni in tal senso sono altamente allarmanti per ecosistema della terra e in special modo per i fenomeni atmosferici. Come abbiamo accennato all’inizio molti paesi emergenti produttori di petrolio facenti parte dell’OPEC tra cui ultimamente anche il Brasile si sono opposti alla transizione fossile e continueranno tranquillamente le loro politiche che rappresentano per loro ricchezza e motivo di sviluppo economico la maggior parte del pianeta. Tali posizioni non sono state scardinate perché tali paesi non hanno nessun interesse, la sfida di cui si è comunque parlato è che forse rappresenta il futuro è il nucleare a cui molti paesi hanno aderito in un processo d’intenti per triplicare le centrali nei loro paesi non rendendosi conto però che rappresentano solo il 50% del pil mondiale. Anche l’Italia si è trovata d’accordo sul nucleare ma non vuole istallare centrali nel proprio paese proponendo solo centrali con reattori di piccola taglia che devono attuare gli imprenditori in un sistema off - grid. Naturalmente solo parole visto che in Italia l’energia elettrica viene prodotta al 45% dal Gas e per il 15% con energia importata. Infine, sia l’aumento della temperatura terreste collegata per alcuni ai cambiamenti climatici e la produzione di energia sostenibile viene rinviata al 2050. Il grande attore protagonista mr. nucleare nella sua visione olistica non potrà mai fornire una fissione utile a dare energia prima del 2050. Aspettare gli eventi ed il 2050 rappresenta la mera realtà con cui confronteremo nel futuro prossimo, questa è la reale visione della coop 28 di Dubai.

                                                                                                         Maurizio Cirignotta 

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *