L’evento di ottobre a Kazan città della Russia sud-occidentale posta sulle rive del Volga e capitale del Tatarstan ha rappresentato uno degli eventi Planetari più importanti del 2024 svoltosi tra il 22 ed il 24 ottobre. Il Brics è un’organizzazione intergovernativa nata nel 2001 nell’ambito ONU che inizialmente aveva l’obbiettivo di evidenziare opportunità di investimento per i paesi aderenti ma che poi si è evoluto come blocco geopolitico all’interno del quale sono nati accordi bilaterali importanti con l’intento di costruire condizioni di non interferenza, uguaglianza e reciproco beneficio dallo strapotere di altri Paesi.
I
membri che attualmente ne fanno parte sono i paesi fondatori quali il Brasile, la
Russia, l’India ed il Sudafrica a cui si sono aggiunti nel 2024 Iran, Egitto, Etiopia,
Emirati Arabi Uniti. L’Arabia saudita
viene invitato come paese invitato alle attività dell’organizzazione. Molti i
paesi che hanno chiesto di entrare nel gruppo tra questi la Turchia, l’Algeria,
la Bielorussia, la Bolivia, Cuba, L’Indonesia, il Kazakistan, la Malesia, la Nigeria,
la Tailandia, l’Uganda, l’Uzbekistan ed il Vietnam invitati all’evento come
paesi in procinto di essere accettati.
Un
vero colosso mondiale che comprende il 30% della superficie terrestre mondiale
ed il 45% della popolazione del globo. Un’economia quella del Brics che ha un
Pil di 28 trilioni di dollari che rappresenta il 27% del Pil Mondiale con
riserve di 5,2 trilioni di dollari dal 2024. Una compagine che oggi sfida
ampiamente il G7 che passa in secondo ordine per ricchezza nominale e crescita economica
con un importante predominio Geopolitico Mondiale.
Il
presidente Vladimir Putin nel suo discorso di apertura ha sottolineato proprio
l’aspetto economico del BRICS che oggi supera i 60 miliardi di dollari superiore
al minoritario G7 con un divario che tende ad allargarsi, infatti, un quarto
delle esportazioni di beni mondiali avviene all’interno dell’associazione di stati.
Secondo il presidente Russo il tasso di crescita dei Paesi Brics nel 2024 è al
4% mentre per i paesi del G7 solo l’1,7%. Uno sconvolgimento di poteri
economici a livello planetario che vede la Russia cooperare con 24 paesi.
Naturalmente
guardando le sanzioni palesate dall’UE si crea una fonte di dubbio mediatico che
in realtà e stato solo un Bumerang per i paesi del G7. Nel breve periodo si
prevede una crescita significativa da parte di Russia, Cina, India e Brasile,
mentre il contributo dei paesi del G7, tra cui Stati Uniti, Germania e
Giappone, dovrebbe diminuire, ha affermato Bloomberg citando il Fondo monetario
internazionale.
L’UE
oramai in declino per le sue scelte atlantiste a discapito dei cittadini
europei vede alcuni paesi che volevano entrare nell’UE voltarsi verso l’astro
nascente del BRICS, è il caso della Turchia di Erdogan che ha chiesto di
entrare nell’organizzazione dei BRICS con la dichiarazione del suo presidente: "Solo
perché siamo un Paese della NATO, non possiamo interrompere il nostro legame
con il mondo turco e islamico. I BRICS e l’ASEAN sono strutture che ci offrono
l’opportunità di sviluppare la cooperazione economica”.
La
cooperazione prevede anche attraverso la Banca BRICS la creazione di una moneta
comune che sostituirà il dollaro negli scambi tra i paesi aderenti secondo il
Presidente Russo “Il tempo di Biden, Macron, Scholz è finito. I paesi vogliono
vivere in un mondo multipolare ed equo, basato sul rispetto reciproco e
sull’uguaglianza sovrana degli Stati”. Il presidente Vladimir Putin ha anche proposto
di creare una nuova piattaforma di investimenti BRICS per sostenere le economie
nazionali e i paesi del sud e dell’est del mondo. Ridurre la dipendenza dal
dollaro è una priorità e potrebbe consentire ai paesi BRICS di diventare
invulnerabili alle sanzioni occidentali sia ora che in futuro.
Ma sono le
dichiarazioni del presidente Cinese XI Jinping a fare riflettere la sua richiesta
di attuazione del concetto di “sicurezza comune e indivisibile” per prevenire
altri conflitti è chiudere le guerre in atto dando importanza ad un progetto di
sicurezza globale contro le guerre attraverso la mutua deterrenza. pone,
inoltre, il BRICS come soggetto di programma di una “riforma della governance
globale”, che oggi non riflette il peso crescente dei Paesi del “Sud del mondo”
nel mondo.
Ad
avvalorare l’entità della manifestazione sotto il cappello ONU è il segretario generale delle Nazioni Unite
Antonio Guterres che ha colto l’occasione del vertice BRICS in Russia per
lanciare un forte appello alla pace in Ucraina, invocando una pace giusta. La guerra
in Ucraina alimentata dai paesi occidentali attraverso la fornitura di armi ha
infatti permesso che in Ucraina oggi vi sia un calo demografico di dieci
milioni di persone che scappano dall’idea illusoria di vittoria.
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