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venerdì 28 novembre 2025

Gelato & Sorrisi di Natale Evento speciale per i bambini dell’Associazione Peter Pan ODV


Un Natale all’insegna della dolcezza, della salute e della solidarietà: Sabato 29 Novembre alle ore 11.30, l’Hotel Principe Torlonia di Roma si trasformerà in un giardino di sogni per ospitare "GELATO & SORRISI DI NATALE”, un evento pensato per i bambini malati di cancro accolti da Peter Pan ODV e che unisce il piacere del gelato artigianale al valore della condivisione e del benessere. Durante la giornata, mentre i bimbi insieme al Maestro Pasticciere Marco De Bellis daranno forma con le manine in pasta a golosi biscottini Natalizi, sarà presentata una degustazione di gelati artigianali formulati appositamente per i piccoli ospiti, con basso contenuto di zuccheri e ingredienti dalle proprietà antinfiammatorie, per unire gusto, benessere e consapevolezza alimentare.

giovedì 27 novembre 2025

INFLUENZA COLPIRÀ 16 MILIONI DI ITALIANI, I CONSIGLI DEGLI ESPERTI: VACCINO, PROBIOTICI E ALIMENTAZIONE MIRATA

INFLUENZA COLPIRÀ 16 MILIONI DI ITALIANI, I CONSIGLI DEGLI ESPERTI: VACCINO, PROBIOTICI E ALIMENTAZIONE MIRATA

 

Gli italiani colpiti dall'influenza sono già 2,1 milioni, fino a maggio si stima che ne saranno 16 milioni di persone e di questi quasi 2 milioni potrebbero essere bambini fino ai 14 anni. Nelle grandi città sta già imperversando e la regione la maggior incidenza attualmente è il Piemonte seguita da Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Sicilia, Abruzzo, Lombardia, Puglia, Lazio, Sardegna, Toscana e Marche. Quali contromisure, oltre alla vaccinazione, possono essere adottate per sostenere il sistema immunitario?

Secondo Camilla Pizzoni, Direttore Generale Pool Pharma, è importantissimo nutrire nella maniera corretta il microbiota intestinale, l'insieme di microorganismi che vivono nell'intestino e svolgono funzioni fondamentali tra cui proprio il sostegno al sistema immunitario. Ma come si alimenta il microbiota sano? Pizzoni: "Il microbiota è un 'organo' delicato che va sostenuto con un'alimentazione consapevole. Ad esempio gli alimenti fortemente processati, industriali e zuccheri raffinati sono dannosi al suo delicato equilibrio". La primaria fonte di sostegno al microbiota risulta insomma un'alimentazione informata, e alcune categorie di cibi sono particolarmente adatti a creare un ambiente favorevole al suo sviluppo. I cereali integrali come orzo, farro e riso sono di particolare aiuto al sostentamento di un ambiente favorevole. Anche i legumi sono molto utili in questa direzione cui si accompagnano pesce e frutta secca, particolarmente diffusa in questa stagione. Infine gli alimenti fermentati come yogurt e kefir favoriscono l'equilibrio del microbiota intestinale. Pizzoni sottolinea: "La probiotica, laddove non si riesca a sopperire con la sola dieta, può essere un sostegno fondamentale in questa stagione: il fisico, messo a dura prova dalla forte escursione termica in un periodo di tempo relativamente breve e dal calo delle ore di luce, potrebbe giovare di un periodo di integrazione probiotica per mantenere in salute l'intestino. Un organo fondamentale tanto da essere definito 'secondo cervello' e se non in salute responsabile di molti tipi di disturbi non facilmente associabili senza una preparazione adeguata".

È statistico che la maggior parte dei contagi avvengono nei luoghi affollati perché molto spesso la trasmissione del virus influenzale avviene per via area con starnuti e colpi di tosse di persone già infette. Ma non vanno sottovalutati i veicoli di contagio per contatto in quanto i virus, per breve tempo, possono sopravvivere anche su superfici contaminate (tavolini di bar e ristoranti, smartphone, maniglie di luoghi pubblici, sostegni dei mezzi pubblici, ecc.). Spiega Camilla Pizzoni: "Per il sostentamento del sistema immunitario l'alimentazione mirata a questo scopo gioca un ruolo fondamentale e nella dieta mediterranea gli italiani possono trovare diversi alleati degli anticorpi". La lista è lunga ma raggruppandoli in gruppi se ne possono fare alcuni esempi:

1) Frutta e verdure ricche di vitamina C come agrumi, kiwi e spinaci

2) Alimenti ricchi di vitamina E come gli olii vegetali (semi e oliva)

3) Alimenti ricchi di ferro e zinco come legumi, uova e frutti di mare

 

Sotto l'aspetto comportamentale e sociale esistono diverse pratiche utili da poter intraprendere per proteggersi dall'influenza: oltre alla già citata vaccinazione anche mantenere un alto livello di igiene delle mani lavando accuratamente con sapone, evitare i luoghi affollati nei periodi di picco di diffusione della malattia, porre attenzione al contatto tra mani e occhi, naso e bocca, vie facili di accesso del virus all'organismo e favorire le difese immunitarie naturali. Sono tutte pratiche che diminuiscono sensibilmente la possibilità di contrarre l'infezione.

 




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martedì 25 novembre 2025

Catania: ODA 300 dipendenti senza stipendio da otto mesi

Da oltre otto mesi, circa 300 lavoratori dell’Opera Diocesana di Assistenza (ODA) di Catania non percepiscono lo stipendio. Si tratta di trecento lavoratori, trecento famiglie lasciate senza certezze, senza reddito, senza risposte concrete. "Una condizione già inaccettabile nei mesi passati, ma che diventa ancora più drammatica ora, a ridosso del Natale, aggravando il disagio, lo smarrimento e l’impotenza di tanti padri e madri che, ogni giorno, continuano a garantire con professionalità e spirito di servizio l’assistenza alle persone fragili e vulnerabili". E' quanto dichiara il presidente dell'associazione ANAFePC (Accademia Nazionale dell'Alta Formazione e Promozione della Cultura) Calogero Coniglio che punta così l'attenzione su una situazione che si prolunga da tempo.

Fino ad ora, l’ANAFePC ha scelto di non intervenire pubblicamente, nel rispetto dell’impegno serio e costante dei sindacati che seguono da vicino la vertenza. Tuttavia, il prolungarsi di questa situazione e l’assenza di segnali concreti da parte delle istituzioni impongono oggi una presa di posizione chiara e responsabile.

"Otto mesi senza retribuzione non rappresentano solo un’emergenza economica, ma un vero e proprio fallimento del sistema di tutele da parte delle istituzioni coinvolte, che dovrebbero garantire i diritti essenziali dei lavoratori", continua Coniglio. "Forse la politica non si è resa conto della gravità di questa vicenda. Forse sarebbe andata diversamente se ci fossero state imminenti competizioni elettorali. Continuando così, però, è probabile che questa gravissima situazione arrivi, fisiologicamente o indirettamente, fino ai palazzi istituzionali nazionali. È stato superato ogni limite", aggiunge.

"Non si può più restare in silenzio mentre centinaia di famiglie vivono nell’abbandono più totale, in una terra già duramente segnata da disoccupazione, precarietà e migrazione giovanile. Non si tratta semplicemente di un ritardo nei pagamenti, ma di un colpo durissimo alla dignità delle persone. Ancora più gravi sono la freddezza e l’apparente indifferenza della politica e delle istituzioni, finora incapaci di dare risposte o trovare una soluzione concreta", dichiara Maurizio Cirignotta Vice Presidente ANAFePC.

Per questo l’associazione - che si occupa di dare voce alla tutela dei diritti dei cittadini, alla qualità dei servizi pubblici e privati e alla promozione del lavoro - lancia un appello accorato: "Le istituzioni preposte intervengano immediatamente per sbloccare questa situazione. Venga restituita dignità al lavoro e rispetto alle persone. Nessun lavoratore dovrebbe essere costretto ad affrontare il Natale nel silenzio, nell’umiliazione e nell’incertezza. Ora più che mai, restare in silenzio non è più possibile".

Guerra Russia - Ucraina: Una Pace in 28 punti che Trump propone ai contendenti viene ridotta a 19 punti dall’EUROPA che si oppone alla cessione dei territori ed alla adesione Nato !!

Dopo che la guerra in Ucraina ha determinato in questi ultimi mesi migliaia di nuovi morti ed una grande debacle sul campo da parte dell’esercito ucraino il Presidente Americano Trump tenta la carta dei 28 punti per cercare di porre una base utile per la riapertura dei colloqui di pace con Vladimir Putin. Uno dei concetti che l’amministrazione Trump si è posta è il dialogo con la Russia che ad oggi si rende necessario per risolvere il conflitto in Ucraina in tal senso ne è convinto il vicepresidente americano J.D. Vance. L'amministrazione Trump ritiene che il Cremlino abbia dimostrato la sua disponibilità a un accordo di pace sull’Ucraina (CNN)

Le critiche dei paesi UE e dell’Inghilterra in merito sono state tante ma sembra che le parole possano fare la differenza specie se si vuole ottenere la pace e non alimentare guerra e morte. Tutte le azioni legate alle sanzioni hanno fallito il loro obbiettivo e le sovvenzioni in miliardi di euro hanno solo impoverito l’Europa. L’obbiettivo americano di distruggere fino all’ultima molecola del gas Russo si è dimostrato inefficiente per vari motivi logistici ed economici. Le espressioni dei governi europei sulla pace in riferimento al nuovo "piano di pace" di Trump e, Secondo quanto afferma la Reuters cercano di evitare commenti ma i ministri degli Esteri dell'UE, riuniti a Bruxelles, hanno evitato dichiarazioni ma hanno chiaramente espresso la loro opposizione a qualsiasi "concessione punitiva" richiesta per Kiev e hanno insistito sul fatto che l'Ucraina deve mantenere la sua capacità di difendersi.

Il ministro degli Esteri francese Barrot ha dichiarato che gli ucraini desiderano una "pace giusta e duratura", ma ha insistito sul fatto che "la pace non può essere una capitolazione". Il ministro degli Esteri polacco Sikorski ha affermato che l'Ucraina, in quanto "vittima", non dovrebbe avere alcuna restrizione alle sue capacità militari. L'Alto rappresentante dell'UE per la politica estera Kallas ha aggiunto che qualsiasi accordo deve avere il sostegno dell'Europa e dell'Ucraina.

Dichiarazioni che nella loro illusoria visione futuribile è classica di persone che non si rendono conto della situazione sul campo e delle migliaia di morti inutili che questa guerra sta mietendo. Ma il chiaro sospetto che il business delle armi a spese del popolo ucraino sia una realtà imprescindibile per la politica dell’UE ed il concetto di lavare con il sangue migliaia di dollari in una guerra oramai persa è diabolico. Il fatto che l'Ungheria chiede di nuovo all'UE di interrompere l'aiuto finanziario all'Ucraina a causa di uno scandalo di corruzione prepone per un sistema circolare di denaro legato alla guerra. Secondo Budapest tutto si basa su una mafia militare, un sistema corrotto, e qui c'è anche il presidente della Commissione Europea che invece che di interrompere i pagamenti e richiedere un immediato risanamento finanziario, vuole inviare all'Ucraina altri cento miliardi. Una follia", ha dichiarato il ministro degli Esteri ungherese Szijjártó. Lo stesso ha anche osservato che "il tempo non è dalla parte dell'Ucraina" e Budapest sostiene il piano di pace di Trump.

La mancanza di militari in Ucraina è arrivata ad attuare un livello oppressivo da parte dei reclutatori con fatti che nessuno condanna ma che sono reali, nella parte della regione di Kherson controllata da Kiev un fuoristrada con a bordo commissari militari del Centro di Reclutamento impegnati nella loro "battuta di caccia" alla ricerca di carne fresca da inviare al fronte - mobilitazione - ha travolto e ucciso la preda da arruolare insieme a suo figlio piccolo in bicicletta, tutto emerge da un video diffuso su risorse ucraine. Il numero di donne nelle Forze Armate ucraine è cresciuto di 35 volte in pochi anni - da 2 mila a 70 mila, come ha dichiarato la commissaria per la politica di genere dell'Ucraina, Ekaterina Levchenko. Le autorità esortano le donne a «non nascondersi dietro le spalle degli uomini» e a entrare in servizio; per le reclute sono stati acquistati altri 50 mila set di uniformi militari femminili.

L'esercito ucraino subisce perdite critiche e avverte fortemente la carenza di uomini al fronte. Di conseguenza, sempre più spesso le donne vengono inviate direttamente sulla linea del fronte. Nella 71ª brigata delle Forze Armate ucraine, situata nella regione di Sumy, le donne fanno già parte dei gruppi d'assalto, riferisce il canale TG "ANNA NEWS". Quasi 200 mila ucraini negli Stati Uniti potrebbero perdere il loro status legale nel paese con l'arrivo al potere di Trump, le richieste di rinnovo sono state esaminate con grandi ritardi, riferisce il canale TG "RIA Novosti

L'UE continua ad opporsi al nuovo piano di pace degli Stati Uniti per la risoluzione del conflitto in Ucraina, riferisce Reuters. I capi della diplomazia dell'UE a Bruxelles hanno chiarito che non sosterranno richieste che prevedano concessioni territoriali da parte di Kiev o la riduzione delle dimensioni dell'esercito ucraino, sottolineando che nessun accordo deve privare l'Ucraina della possibilità di difendersi.

Il piano di pace di Trump valuta queste criticità è cerca di risolvere il contesto conflittuale basandosi sulla realtà e sulle difficoltà dell’Ucraina in questo momento particolare della guerra. La cessione alla Russia dei territori del Donbass è necessaria visti i comportamenti di violazione degli accordi di Minsk del 2014 e 15 da parte Ucraina. L'autonomia delle regioni di Donetsk e Luhansk e tutto il monitoraggio dall'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) non è stato attuato. La storia non dà credibilità all’Europa che ha permesso tutto questo dando all’Ucraina pieni poteri. Gli accordi, infatti, non sono mai stati pienamente attuati con diverse violazioni da parte dell’Ucraina sulla popolazione delle regioni.

Il Testo completo del piano di Trump prevede 1. La sovranità dell'Ucraina sarà confermata; 2. Tra Russia, Ucraina ed Europa sarà stipulato un accordo completo e globale di non aggressione. Tutte le ambiguità degli ultimi 30 anni saranno considerate risolte; 3. Si prevede che la Russia non invaderà i paesi vicini e che la NATO non si espanderà ulteriormente; 4. Sarà avviato un dialogo tra Russia e NATO con la mediazione degli Stati Uniti per risolvere tutte le questioni di sicurezza e creare condizioni per la de-escalation, al fine di garantire la sicurezza globale e aumentare le opportunità di cooperazione e sviluppo economico futuro; 5. L'Ucraina riceverà garanzie di sicurezza affidabili; 6. Le forze armate ucraine saranno limitate a 600.000 persone; 7. L'Ucraina accetta di inserire nella propria costituzione che non aderirà alla NATO, e la NATO accetta di includere nei propri statuti una clausola che esclude l'ammissione futura dell’Ucraina; 8. La NATO accetta di non schierare truppe in Ucraina ;9. Caccia europei saranno schierati in Polonia; 10. Garanzia degli Stati Uniti; Gli Stati Uniti riceveranno un compenso per la garanzia; Se l'Ucraina invade la Russia, perderà la garanzia;

Se la Russia invade l'Ucraina, oltre a una risposta militare decisa e coordinata, saranno ripristinate tutte le sanzioni globali, il riconoscimento di nuovi territori e tutti gli altri vantaggi di questo accordo saranno annullati. Se l'Ucraina lancia un missile su Mosca o San Pietroburgo senza motivo, la garanzia di sicurezza sarà considerata nulla; 11. L'Ucraina ha il diritto di aderire all'UE e otterrà un accesso preferenziale a breve termine al mercato europeo mentre la questione è in esame; 12. Un potente pacchetto globale di misure per la ricostruzione dell'Ucraina, che include ma non si limita a: a. Creazione di un Fondo per lo sviluppo dell'Ucraina per investire in settori in rapida crescita, inclusi tecnologia, data center e intelligenza artificiale; b. Gli Stati Uniti collaboreranno con l'Ucraina per la ricostruzione, sviluppo, modernizzazione e gestione congiunta dell'infrastruttura del gas ucraina, inclusi gasdotti e depositi c. Sforzi congiunti per la ricostruzione delle aree colpite dalla guerra, per il recupero, la ricostruzione e la modernizzazione di città e quartieri residenziali; d. Sviluppo delle infrastrutture; e. Estrazione di minerali e risorse naturali; f. La Banca Mondiale elaborerà un pacchetto finanziario speciale per accelerare questi sforzi;

13. La Russia sarà reintegrata nell'economia mondiale; a. La rimozione delle sanzioni sarà discussa e concordata gradualmente e individualmente; b. Gli Stati Uniti stipuleranno un accordo di cooperazione economica a lungo termine per uno sviluppo reciproco nei settori dell'energia, risorse naturali, infrastrutture, intelligenza artificiale, data center, progetti di estrazione di terre rare nell'Artico e altre opportunità aziendali reciprocamente vantaggiose; c. La Russia sarà invitata a rientrare nel G8; 14. I fondi congelati saranno utilizzati come segue; 100 miliardi di dollari di attivi russi congelati saranno investiti negli sforzi guidati dagli Stati Uniti per la ricostruzione e l'investimento in Ucraina. Gli Stati Uniti riceveranno il 50% dei profitti di questa impresa. L'Europa aggiungerà cento miliardi di dollari per aumentare il volume degli investimenti disponibili per la ricostruzione dell'Ucraina. I fondi europei congelati saranno sbloccati. La restante parte dei fondi russi congelati sarà investita in uno strumento di investimento americano-russo separato che realizzerà progetti congiunti in settori specifici. Questo fondo sarà destinato a rafforzare le relazioni e aumentare gli interessi comuni per creare una forte motivazione a non tornare al conflitto. 15. Sarà istituito un gruppo di lavoro congiunto americano-russo sulla sicurezza per facilitare e garantire l'attuazione di tutte le disposizioni di questo accordo

16. La Russia codificherà per legge la politica di non aggressione verso l’Europa; 17. Gli Stati Uniti e la Russia si accordano per estendere la validità dei trattati sul non proliferazione delle armi nucleari e sul loro controllo, incluso il Trattato New START; 18. L'Ucraina accetta di essere uno Stato denuclearizzato in conformità con il Trattato di non proliferazione nucleare ;19. La centrale nucleare di Zaporizhzhya sarà riavviata sotto la supervisione dell'AIEA, e l'energia prodotta sarà distribuita equamente tra Russia e Ucraina — 50:50;

20. Entrambi i paesi si impegnano a implementare programmi educativi nelle scuole e nella società volti alla comprensione e tolleranza delle diverse culture e all'eliminazione del razzismo e dei pregiudizi: a. L'Ucraina adotterà le norme UE sulla tolleranza religiosa e la protezione delle minoranze linguistiche ; b. Entrambi i paesi si accordano per abolire tutte le misure discriminatorie e garantire i diritti dei media e dell'istruzione ucraini e russi ; c. Tutta l'ideologia e attività naziste devono essere respinte e vietate .

21. Territori: a. Crimea, Lugansk e Donetsk saranno riconosciuti de facto come russi, inclusi dagli Stati Uniti; b. Kherson e Zaporizhzhya saranno congelati lungo la linea di contatto, il che equivarrà a un riconoscimento de facto della linea di contatto; c. La Russia rinuncia ad altri territori concordati (probabilmente si riferisce alle parti occupate dalla Federazione Russa delle regioni di Kharkiv, Sumy e Dnipropetrovsk — Nota), che controlla al di fuori delle cinque regioni: d. Le forze ucraine si ritireranno da una parte della regione di Donetsk che attualmente controllano, e questa zona di ritiro sarà considerata una zona cuscinetto neutrale e smilitarizzata, riconosciuta a livello internazionale come territorio appartenente alla Federazione Russa. Le forze russe non entreranno in questa zona smilitarizzata.

22. Dopo l'accordo sulle future disposizioni territoriali, sia la Federazione Russa che l'Ucraina si impegnano a non modificare tali accordi con la forza. Qualsiasi garanzia di sicurezza non sarà applicata in caso di violazione di questo impegno; 23. La Russia non ostacolerà l'uso del fiume Dnepr da parte dell'Ucraina per attività commerciali, e saranno raggiunti accordi per il libero trasporto di cereali attraverso il Mar Nero; 24. Sarà creato un comitato umanitario per risolvere le questioni aperte: a. Tutti i prigionieri e i corpi rimanenti saranno scambiati secondo il principio "tutti per tutti”; b. Tutti i civili detenuti e gli ostaggi saranno restituiti, inclusi i bambini; c. Sarà attuato un programma di ricongiungimento familiare; d. Saranno adottate misure per alleviare le sofferenze delle vittime del conflitto. 25. L'Ucraina terrà elezioni entro 100 giorni. 26. Tutte le parti coinvolte in questo conflitto riceveranno piena amnistia per le azioni durante la guerra e accetteranno di non avanzare pretese o presentare reclami in futuro. 27. Questo accordo sarà legalmente vincolante. La sua attuazione sarà monitorata e garantita dal Consiglio della Pace, guidato dal presidente Trump. Saranno previste sanzioni per le violazioni; 28. Dopo che tutte le parti avranno accettato questo memorandum, il cessate il fuoco entrerà in vigore immediatamente dopo che entrambe le parti si saranno ritirate ai punti concordati per iniziare l'attuazione dell'accordo.

Il piano dopo il recente incontro di Ginevra con i rappresentanti dei paesi europei è stato oggetto di rettifiche che hanno portato il piano a 19 punti ma nella sostanza in Svizzera non si è riusciti a concordare il ritiro delle forze armate ucraine dal Donbass e l’adesione alla Nato. Secondo i media di Kiev la maggior parte dei punti del piano di pace di Trump è stata concordata. Tra questi ci sono questioni relative al numero delle forze armate ucraine, allo status della centrale nucleare di Zaporizhzhia, al formato dello scambio di prigionieri e al ritorno dei condannati. I punti riguardanti i territori e la conferma della non adesione dell'Ucraina alla NATO devono essere concordati nell'incontro tra Zelensky e Trump. Uno dei punti più controversi del piano riguarda la richiesta di ritiro delle forze armate ucraine dalla Repubblica Popolare di Donetsk. Gli USA hanno dichiarato ai diplomatici di Kiev che "l'Ucraina perderà il Donbass entro 12 mesi, e se Washington smetterà di fornire aiuti, ciò avverrà ancora prima”. L’incontro tra Zelensky e Trump potrebbe avvenire questa o la prossima settimana.

Il punto di Cambium: l'efficienza del capitale nelle reti.

Sfruttare al massimo ogni euro: l'efficienza del capitale nelle reti.

Morgan Kurk, CEO di Cambium Networks, esamina il problema dell'efficienza nella costruzione e nella gestione delle reti.

Gli operatori di rete lavorano per espandere la capacità e soddisfare una domanda crescente e la pressione per fare di più con meno risorse è sempre più forte. Che si tratti di un WISP che serve comunità rurali o di un service provider aziendale che gestisce implementazioni su larga scala, l'efficienza del capitale è fondamentale.
In Cambium Networks ci siamo posti come missione quella di promuovere l'efficienza del capitale, non solo offrendo hardware funzionale e conveniente, ma ottimizzando l'intera rete, dall'implementazione alle operatività. In sostanza, si tratta di andare oltre il dispositivo: occorre consentire agli operatori implementare e scalare in modo più intelligente, veloce ed efficiente.

Il Total Cost of Ownership (TCO) non riguarda solo l'hardware

Troppo spesso le considerazioni sui costi si fermano al prezzo di acquisto delle apparecchiature, ma l'hardware rappresenta solo una parte dei costi totali di installazione. La manodopera, gli spostamenti, il tempo di pianificazione e la gestione continua rappresentano la maggior parte dei costi di una rete. È qui che la strategia fa la differenza:
- Installazioni semplificate: le nostre radio e antenne sono progettate per un allineamento rapido e una configurazione da parte di una sola persona. Meno strumenti, implementazione più rapida, meno tempo sul posto.
- Gestione basata sul cloud: con piattaforme come cnMaestro™ X, i team possono monitorare, configurare ed eseguire la risoluzione dei problemi dell'intera rete da una dashboard centralizzata, riducendo la necessità di visite fisiche in loco e tagliando le spese operative.
- Strumenti di pianificazione integrati: soluzioni come LINKPlanner e cnHeat aiutano i service provider a pianificare in modo più intelligente fin dal primo giorno. Questo approccio riduce al minimo gli errori di progettazione e contribuisce a ridurre le rielaborazioni e le sovrastrutture.

Perché l'efficienza vince nel mercato odierno

Ai WISP e agli operatori aziendali viene chiesto di estendere la copertura, aumentare la capacità e fornire livelli di servizio (SLA) più elevati, senza un aumento proporzionale del budget. L'efficienza diventa quindi una necessità e Cambium ha raddoppiato gli sforzi per eliminare gli attriti dal processo di implementazione. Ciò significa sostanzialmente ridurre le visite in loco per rendere operativo un collegamento, assicurare un onboarding più semplice dei nuovi tecnici con strumenti intuitivi e garantire l'interoperabilità tra le linee di prodotti per ridurre la complessità dell'inventario.

Investire in soluzioni scalabili e redditizie.

L'efficienza del capitale non significa tagliare gli angoli, significa costruire in modo più intelligente fin dall'inizio e allineare le decisioni tecnologiche alla crescita a lungo termine. Occorrono innanzi tutto piattaforme a prova di futuro, come le soluzioni cnWave™ 60 GHz e ePMP™ 4000 multi-gigabit, che sono progettate per durare nel tempo, offrendo prestazioni sostenute con aggiornamenti fisici minimi. Sono necessari anche modelli di business flessibili, come offerte di abbonamento e servizi gestiti che consentono agli operatori di adeguare le strutture dei costi ai cicli di fatturato.
Non ultima, una impronta energetica sostenibile, attraverso un consumo efficiente che si traduce direttamente in una riduzione dei costi operativi, soprattutto nelle implementazioni remote o alimentate da energia solare.

Il nostro approccio complessivo si basa su questa convinzione: realizziamo piattaforme che riducono il TCO, riducono l'OPEX e consentono ai service provider di reinvestire nella propria crescita.




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giovedì 20 novembre 2025

Le recensioni di tipo emotivo aumentano la fedeltà e l'acquisto ripetuto dei prodotti

Secondo uno studio della Bayes Business School, le recensioni di tipo emotivo aumentano la fedeltà e l'acquisto ripetuto dei prodotti

Un'analisi delle caratteristiche delle piattaforme per le recensioni online, con l'obiettivo di definire l'approccio migliore per stimolare quelle positive che portano a una ripetizione degli acquisti

Londra, 20 Novembre 2025 - Una nuova ricerca della Bayes Business School suggerisce che chi scrive recensioni online è molto più propenso a raccomandare prodotti e servizi se riflette sulle proprie esperienze in modo emotivo piuttosto che oggettivo.

Tre studi, coordinati da Wanqing Zhang, docente di marketing presso la Bayes Business School della City St George's University di Londra, con la collaborazione della Shanghai University of Finance and Economics e della Booth School of Business della Chicago University, hanno analizzato l'impatto del linguaggio e della lunghezza delle recensioni dei clienti sul comportamento dei loro autori.

I risultati principali della ricerca, condotta su un campione complessivo di oltre 14.000 recensioni, sono i seguenti:
• Le recensioni che si concentrano sulla relazione emotiva dell'utente con il prodotto o il servizio sono quasi sempre molto positive e precludono a una ripetizione dell'acquisto stesso.
• Al contrario, le recensioni basate su un'analisi razionale e su contenuti fattuali riducono la propensione dell'autore a raccomandare il prodotto o il servizio, perché spesso favoriscono una critica più approfondita e di conseguenza non portano a una ripetizione dell'acquisto.
• La lunghezza e il livello di approfondimento della recensione hanno un effetto variabile. Le recensioni più lunghe hanno un impatto negativo se il prodotto o il servizio è semplice o costoso, oppure quando il cliente ha una grande esperienza.

Sulla base di questi risultati, le piattaforme per le recensioni dovrebbero puntare sui fattori emotivi piuttosto che sugli aspetti informativi, favorendo gli aspetti relativi alla qualità dell'esperienza o del prodotto/servizio rispetto a una descrizione magari più dettagliata ma anche più fredda e anonima.
Per esempio, domande del tipo: "Cosa hai provato usando il prodotto" o "Qual è stato il momento saliente della tua visita" possono suscitare delle emozioni, mentre "Quali sono i vantaggi e gli svantaggi del prodotto o del servizio" e "Descrivi i dettagli della tua esperienza" possono incoraggiare un atteggiamento più analitico e quindi più critico.

Nel corso degli studi, i ricercatori hanno usato sia incentivi monetari sia stimoli emotivi per influenzare il modo in cui venivano scritte le recensioni. I risultati hanno dimostrato che le recensioni con un maggiore contenuto di tipo emotivo hanno maggiori probabilità di essere positive e raccomandare l'acquisto del prodotto/servizio, esattamente al contrario di quanto avviene per quelle più dettagliate e razionali.
Wanqing Zhang ha commentato: "Molte aziende utilizzano le recensioni per raccogliere feedback dai clienti, aumentare la conoscenza del marchio e fidelizzare i clienti. La nostra ricerca dimostra che, sebbene le recensioni di tipo informativo possano essere utili alle aziende per avere informazioni su prodotti e servizi, gli autori tendono ad avere un atteggiamento critico se sono incoraggiati a elaborare a fondo la loro esperienza".

Nota: il campione del primo studio è stato di 4.016 individui, quello del secondo studio di 1.899 individui, e il terzo di 2.219 individui (autori di un totale di 8.790 recensioni di 81 compagnie aeree, raccolte tra il 2009 e il 2019).
La ricerca "Customers' Review Content and Their Referral and (Re)Purchase Behaviors" di Wanqing Zhang, Ruhan Liu, e Pradeep K. Chintagunta, è stata pubblicata sul Journal of Marketing.

Informazioni sulla City St George's University di Londra
La City St George's University di Londra è l'università del business e delle professioni, con circa 27.000 studenti di oltre 170 paesi. L'offerta accademica è ampia e include eccellenze a livello mondiale in economia, diritto, medicina, matematica, informatica, ingegneria, scienze sociali e arti. La scuola è guidata dal professor Sir Anthony Finkelstein.
Nel 2024, la City University of London si è fusa con la St George's University of London, dando vita a un grande istituto multifacoltà, tra i principali fornitori di personale sanitario della capitale e una delle principali destinazioni di istruzione superiore per gli studenti londinesi. Il City St George's Alumni Network conta oltre 175.000 ex studenti in più di 170 Paesi.



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CASTELLABATE - AL COMUNE PER 30 ANNI LA GESTIONE DEL COMPLESSO “ DE VIVO”

 𝐋’𝐈𝐒𝐓𝐈𝐓𝐔𝐓𝐎 𝐃𝐄 𝐕𝐈𝐕𝐎 𝐈𝐍 𝐂𝐎𝐍𝐂𝐄𝐒𝐒𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐀𝐋 𝐂𝐎𝐌𝐔𝐍𝐄 𝐏𝐄𝐑 𝟑𝟎 𝐀𝐍𝐍𝐈

S Inizia una nuova era per una delle strutture più importanti del territorio. Il Comune di Castellabate annuncia con grande soddisfazione l’affidamento trentennale dell’Istituto “De Vivo” di San Marco alla propria gestione

Per la prima volta, dopo anni di attesa, questa struttura così importante per la storia e l’identità del territorio torna nelle mani della comunità che l’ha sempre considerata un punto di riferimento. Si tratta di un passaggio amministrativo di portata storica, che apre finalmente la strada a un percorso di recupero e valorizzazione di un edificio oggi inutilizzato e profondamente segnato dal tempo . 










 L’Amministrazione Comunale ha già definito una visione chiara per il futuro del “De Vivo”, che sarà riportato al centro della vita sociale, culturale e sportiva del paese, restituendogli la funzione che per anni ha rappresentato. Il progetto prevede infatti la riattivazione degli spazi sportivi, il recupero dell’area teatrale, la creazione di ambienti polifunzionali e l’avvio di nuove attività e servizi pensati per famiglie, giovani, associazioni e per l’intero territorio 


Marco Nicoletti 

@castellabatelive24/ Pagina Facebook 

mercoledì 19 novembre 2025

Cybersecurity in tempi di crisi: come proteggere le piccole medie imprese anche con budget ridotti. La guida di Cisco Talos

Cybersecurity in tempi di crisi: come proteggere le piccole medie imprese anche con budget ridotti. La guida di Cisco Talos

Milano, 19 novembre 2025  – E' ormai un dato acquisito che durante i periodi economici incerti e complicati, come quello che le aziende stanno attualmente attraversando, i cybercriminali tendono a intensificare la loro attività approfittando della riduzione di budget dedicati alla sicurezza informatica. Cisco Talos - la più grande organizzazione privata al mondo dedicata all'intelligence per la cybersecurity - ha evidenziato ad esempio come in passato i periodi di crisi economica abbiano coinciso con un aumento significativo degli attacchi informatici, con minacce sempre più sofisticate in grado di mettere a rischio dati sensibili, infrastrutture critiche e continuità operativa.

Ma avere risorse limitate non giustifica assumere un atteggiamento meno prudente di fronte a un  fenomeno che potrebbe mettere in ginocchio l'azienda. Secondo infatti il recente Cisco Cybersecurity Readiness Index 2025, il 33% delle PMI italiane ha subito almeno un attacco informatico nell'ultimo anno, mentre l'80% segnala una significativa carenza di specialisti in sicurezza informatica. Nonostante queste criticità, il 97% delle aziende intervistate ha dichiarato l'intenzione di aggiornare o ristrutturare le proprie soluzioni di cybersecurity entro i prossimi due anni.

Secondo Cisco Talos è dunque possibile mantenere un alto livello di protezione adottando strategie intelligenti, soluzioni pratiche e un approccio metodico alla gestione dei rischi digitali, il tutto senza investimenti eccessivamente onerosi.

Tra le misure pratiche suggerite da Cisco Talos per rafforzare la sicurezza anche con budget ridotti ci sono:

  • Difesa dei sistemi legacy: hardware e software obsoleti, spesso ancora in uso, possono essere isolati, limitando l'accesso e riducendo il rischio di vulnerabilità sfruttabili dai cybercriminali.
  • Riduzione della superficie d'attacco: disattivare funzionalità e plugin non necessari aiuta a prevenire molte vulnerabilità comuni, rendendo più difficile l'azione degli attaccanti.
  • Ottimizzazione delle configurazioni già presenti: antivirus, firewall e policy di dominio possono essere rivisti e aggiornati, migliorando la protezione complessiva senza necessità di nuovi investimenti.
  • Utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale: piattaforme basate sull'AI possono analizzare i log e rilevare comportamenti anomali, offrendo un primo livello di protezione.
  • Rafforzamento del monitoraggio e della risposta agli incidenti, anche attraverso strumenti semplici ma efficaci, come i canary tokens, che segnalano tempestivamente accessi sospetti.

Un altro elemento altrettanto cruciale riguarda le competenze interne. Cisco Talos sottolinea l'importanza di attrarre, formare e trattenere talenti nel settore della cybersecurity, soprattutto in un momento in cui il mercato del lavoro può risultare instabile. Inoltre, la collaborazione con partner specializzati in cybersecurity permette alle aziende di gestire rapidamente eventuali emergenze, riducendo impatti e tempi di risposta.

"In momenti di difficoltà economica, la cybersecurity non può essere considerata un lusso, ma rappresenta una necessità strategica per qualsiasi organizzazione. Le aziende italiane, in particolare le PMI, devono sapere che esistono soluzioni efficaci anche con risorse limitate. La chiave è fare scelte consapevoli, ottimizzare ciò che già si possiede e affidarsi a partner competenti," ha dichiarato Renzo Ghizzoni, Country Leader Sales Security di Cisco Italia.

Investire in prevenzione, anche con strumenti semplici e accessibili, è il primo passo per costruire difese solide e durature. Cisco conferma il proprio impegno a supportare le imprese italiane nella protezione dei dati, nella continuità operativa e nella resilienza digitale, aiutandole a fronteggiare le sfide della sicurezza informatica anche nei periodi più complessi e con risorse limitate.

A proposito di Cisco
Cisco (NASDAQ: CSCO) è il leader tecnologico mondiale che connette tutto in modo sicuro per rendere tutto possibile. Il nostro obiettivo è quello di creare un futuro inclusivo per tutti, aiutando i nostri clienti a reimmaginare le loro applicazioni, ad alimentare il lavoro ibrido, a proteggere le loro aziende, a trasformare le loro infrastrutture e a raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità. Scopri di più sulla sezione italiana di EMEA Network e seguici su Twitter @Cisco. Digitaliani: l'impegno Cisco per la Digitalizzazione del Paese.




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martedì 18 novembre 2025

Palestina: Gli ulivi della discordia in Cisgiordania, la conquista silenziosa di Israele

Tra i territori contesi da Israele in Palestina dobbiamo annoverare la Cisgiordania territorio senza sbocco al mare sulla riva occidentale del fiume Giordano trovantesi nel Medio Oriente. Fa parte, assieme alla striscia di Gaza, dei territori palestinesi e della regione storico-geografica dell’originaria Palestina. Gli abitanti sono secondo il censimento del 2021, 2.949.246 e la superficie territoriale è di 5860 chilometro quadrati.

A partire dal 1993, con gli accordi di Oslo la regione è stata sottoposta a controllo misto da parte dello Stato di Palestina e di Israele. Ma nel 1995 a seguito di accordi in cui si concedeva l'amministrazione autonoma ai palestinesi su quei territori, Israele ritirò le sue forze militari da alcune aree della Cisgiordania, che vennero quindi divise in tre aree, con la creazione nel 1995 dell'Autorità Nazionale Palestinese. L’ultimo censimento Onu del marzo 2023 ha visto un processo di conquista silenziosa da parte di Israele per opera di Netanyahu che ha favorito la localizzazione di 279 colonie israeliane incentivando economicamente l’insediamento onde favorire la conquista di nuovi territori nella zona.

Le aree in questione sono 3, la prima (zona A) sotto il controllo dell’Autorità Palestinese, la seconda la zona B e caratterizzata da un’amministrazione congiunta tra ANP e Israele, mentre la zona C è sotto il controllo israeliano. L'Area A comprende le città palestinesi, e alcune zone rurali di distanza da centri di popolazione di Israele nel nord (tra cui Jenin, Nablus, Tubas e Tulkarem), il sud (nei pressi di Hebron), e uno nel centro sud di Salfit. L'Area B aggiunge altre popolate aree rurali, molto più vicino al centro della Cisgiordania. L'Area C contiene tutti gli insediamenti israeliani, le strade di accesso utilizzato per gli insediamenti, zone cuscinetto (vicino a insediamenti, strade, aree strategiche, e in Israele), e quasi tutta la Valle del Giordano e il deserto della Giudea.

Le aree A e B sono a loro volta divise in 227 aree separate le une dalle altre da una dell’area C. La grande maggioranza della popolazione palestinese vive nelle zone A e B mentre la zona C ha visto la costruzione e la diffusione di insediamenti Israeliani con decine di villaggi e città della nuova West Bank. In tal senso Israele ha confiscato circa 2000 chilometri quadrati di terra palestinese violando la convenzione di Oslo del 1993 e costruendo nuovi insediamenti e strade riservate solo ai coloni. Gli atti di violenza nei confronti dei palestinesi sono all’ordine del giorno. Metodi comuni agli israeliani che possiamo considerare ormai una violenza di stato e fanno parte della strategia che vuole consolidare la terra palestinese della Cisgiordania.

Il diritto internazionale e la quarta convenzione di Ginevra hanno vietato alla potenza occupante di trasferire la propria popolazione civile, naturalmente Israele non ha tenuto conto di tutto questo. Oggi sono stati trasferiti ben 700 mila coloni Israeliani che compiono con l’appoggio governativo attacchi, demolizioni di case, trasferimenti forzati e detenzioni arbitrarie nella zona. La rete di colonie, strade e infrastrutture costruite per i coloni ha frammentato il territorio palestinese, rendendo sempre più difficile per lo sviluppo economico e la coesione sociale.

Gli insediamenti israeliani e le infrastrutture associate coprono oggi oltre il 42% della Cisgiordania, e sorgono tutte su terreni sottratti con la forza e inutili sono state le risoluzioni ONU che hanno dichiarato illegali questi insediamenti. Uno dei tanti soprusi che continuiamo a vedere dopo la striscia di gaza sempre con l’obbiettivo di impoverire la popolazione palestinese compromettendo il tenore di vita con delle conseguenze a lungo termine. Campi di ulivi e frutteti vengono distrutti ed i pascoli vengono preclusi alla popolazione. I coloni nella loro barbaria si sono permessi di sradicare alberi di ulivo per favorire nuovi insediamenti. Possiamo considerare tutto questo una seconda gaza, perché Israele vuole comandare e conquistare territori come suo disegno Geopolitico di base.

Un motivo per pensare che l’ultima risoluzione ONU che ha approvato il piano di Pace nella striscia di gaza ha molte similitudini con quello che sta avvenendo in Cisgiordania. Israele ha violato la prima fase del piano più volte, circa 200 volte. Ma oggi si parla di cessate il fuoco. La fase due di cui tutti i media hanno parlato prevede chiaramente la conquista silenziosa dei territori della striscia di Gaza e l’invio di una Forza di stabilizzazione internazionale, guarda caso la creazione di un consiglio di pace è proprio presieduto da Trump. La nascita di un comitato tecnico palestinese per il disarmo di Hamas apre molti dubbi. Una generica costruzione di un possibile stato palestinese viene dettata ai margini della risoluzione che sembra non convenire a nessuno e specie ad Israele che dovrebbe cedere il controllo della stessa Cisgiordania.

Una guerra che in Cisgiordania continua incessantemente e gli Ulivi oggi rappresentano un bersaglio utile ad annientare la storia degli autoctoni. Le dichiarazioni dei palestinesi sono chiare: “Gli ulivi sono piante secolari, quando non millenarie, presenti in questo luogo da sempre. Sono alberi quasi sacri per noi palestinesi: ci tengono radicati alla terra e ne testimoniano la loro storica presenza. Oltre che essere un’importante voce della fragile economia locale-palestinese, sono quindi un forte simbolo di identità nazionale. L’intensificarsi degli attacchi agli uliveti da parte dei coloni nella Cisgiordania occupata è altrettanto simbolico e significativo. Il messaggio che la componente più estremista israeliana vuole fare arrivare ai palestinesi è netto: non vi vogliamo in questa terra perché è totalmente nostra, e della vostra identità e sussistenza non ci interessa granché”.

Le Nazioni Unite, dichiarano che nel mese di ottobre sono stati registrati il più alto numero di attacchi dal 2006, con oltre 260 episodi, una media di otto al giorno. L’ondata di violenze coincide proprio con la stagione della raccolta delle olive, quando i palestinesi si dirigono verso i loro terreni agricoli intorno alle città e ai villaggi. Le immagini che sono circolate sulla rete mostrano decine di uomini mascherati su una collina a est di Tulkarem, che attaccano un magazzino palestinese a Beit Lid e alcuni camion sono dati alle fiamme. Nel villaggio beduino di Deir Sharaf si possono vedere tende in fiamme, con grida di donne in sottofondo. Muayyad Shaaban, capo della Commissione per la Resistenza al Muro e agli insediamenti dell’Autorità nazionale palestinese (ANP) ha affermato che gli attacchi fanno parte di una vera e propria campagna di “intimidazione e terrore”.

Questi continui attacchi alla popolazione alimentano nella popolazione palestinese un’insicurezza continua che mina le fondamenta delle istituzioni palestinesi. Una situazione che alimenta una grande disoccupazione ed il fallimento dei servizi con l’aggravarsi della povertà dei circa tre milioni di palestinesi che vivono in Cisgiordania. La spirale delle violenze da parte dei coloniverso i palestinesi aumenta la caduta della produzione di olio e l’economia della Cisgiordania si è ridotta del 17%.

Secondo i dati dell’Unione degli agricoltori palestinesi (Upf), circa il 60% degli olivicoltori non ha potuto raccogliere le olive sia nel 2023 che nel 2024. Quest’anno le previsioni sono ancora più critiche e si presume che la raccolta sarà impedita a 7 olivicoltori su 10. La persistente crisi fa sì che pochi olivicoltori abbiano fonti di reddito alternative. “L’impatto economico è molto negativo per tutti, ma c’è di più – osserva Abbas Milhem, direttore dell’UPF – l’ulivo per i palestinesi non è solo un albero. È una fonte di vita, una fonte di pace. Coltiviamo ulivi in Palestina da migliaia di anni. Fa parte della nostra cultura e della nostra esistenza”.

Il caso Cisgiordania naturalmente non è isolato e Israele sa bene che il processo geopolitico di conquista di territori passa sempre dalla violenza e dal processo di intimidazione delle popolazioni autoctone considerate indesiderate agli occhi degli ebrei.

lunedì 17 novembre 2025

QUENTIN TARANTINO. THE GRAPHIC NOVEL: esce per Gremese il romanzo a fumetti sull'universo del grande regista pulp

Testo alternativo

La vita e l'arte del regista più iconico di sempre diventa un universo a fumetti!


QUENTIN TARANTINO

THE GRAPHIC NOVEL

Un libro scritto da Christina Dumalasova e Katerina Horakova

Copertina e immagini di Michael Purmensky

Un'esclusiva italiana pubblicata da Gremese

 

ORA IN LIBRERIA

 

Esce per Gremese Quentin Tarantino. The graphic novel, una biografia illustrata che racconta la vita e la carriera di uno dei registi più iconici, controversi e influenti della storia del cinema contemporaneo. Un volume originale, pensato per gli appassionati di fumetti e per chi ama scoprire il dietro le quinte del processo creativo di un autore che ha riscritto le regole del linguaggio cinematografico.

 

Attraverso 112 pagine a colori, il graphic novel ripercorre le tappe fondamentali del percorso artistico e umano di Tarantino, dalla sua infanzia in una cittadina californiana fino al successo internazionale con film diventati cult come Le iene, Pulp Fiction, Bastardi senza gloria e C'era una volta a… Hollywood. Con un taglio narrativo coinvolgente e illustrazioni suggestive, il volume svela ispirazioni, influenze, incontri chiave, aneddoti dal set e retroscena poco noti, offrendo una prospettiva inedita sul regista e sull'uomo dietro l'icona.

 

Ogni capitolo prende il nome da uno dei film che più hanno segnato la sua carriera e ne approfondisce la genesi: dall'idea iniziale alla scrittura, dalla scelta degli attori all'impatto sulla critica e sul pubblico, in un intreccio di eventi reali, citazioni cinematografiche, cultura pop e momenti di vita vissuta. Il volume restituisce così non solo il ritratto fedele di un autore totale, ma anche quello di un'epoca attraversata da riferimenti e contaminazioni, che Tarantino ha saputo rielaborare con uno stile assolutamente personale.

 

Scritto da Christina Dumalasova e Katerina Horakova e illustrato da Michael Purmensky, Quentin Tarantino. Il graphic novel si rivolge tanto ai cinefili quanto agli appassionati di graphic novel e fumetti, offrendo un racconto per immagini denso, dinamico e ricco di dettagli. Un omaggio sentito a uno dei più grandi narratori visivi del nostro tempo.

 

Scheda tecnica:

Titolo: Quentin Tarantino. The graphic novel

Copertina e immagini: Michael Purmensky
Testo: Christina Dumalasova e Katerina Horakova
Formato: 26,5 x 17,5 cm – Rilegato
Pagine: 112 – a colori
Prezzo: € 19,90
ISBN: 978-88-6692-230-8


giovedì 13 novembre 2025

Sicilia: Riforma della sanità Territoriale in scadenza a Giugno 2026, ANAFePC chiede maggiori chiarimenti dall'Assessorato

ANAFePC, l’Accademia Nazionale per l’Alta Formazione e Promozione della Cultura prosegue il suo impegno attraverso focus periodici sui temi strategici per il futuro della Paese e delle varie comunità. Oggi l’attenzione torna sulla sanità siciliana, in vista della scadenza utile di giugno 2026 per l’attuazione del DM 77/2022 sulla riforma della sanità territoriale.

Il diritto alla salute viene garantito dalla Costituzione e richiede nella sua attuazione degli standard uniformi e adeguati in tutta la regione siciliana. I dati Agenas di settembre 2025 collocano la Sicilia al 17° posto per attuazione della riforma, evidenziando chiari ritardi che impongono la richiesta di una maggiore trasparenza e responsabilità oltre che interventi urgenti. I cittadini devono conoscere le reali azioni che verranno avviate dalla Regione e dalle Asp per rafforzare la sanità di prossimità: utili il coordinamento tra enti, la copertura dei servizi, le assunzioni, gli investimenti e l'utilizzo delle risorse del Pnrr. Solo così si potrà garantire la presa in carico dei più fragili ed evitare il ricorso al privato, tutelando equità e universalità del Servizio Sanitario Nazionale.

“È fondamentale che i cittadini siano informati con chiarezza sullo stato della riforma sanitaria in Sicilia – dichiara Calogero Coniglio, presidente ANAFePC Accademia Nazionale per l’Alta Formazione e Promozione della Cultura - “sentiamo il dovere civico di stimolare un confronto serio tra istituzioni, operatori e cittadini”.

ANAFePC chiede che, prima della scadenza di giugno 2026, l’Assessorato regionale alla Salute chiarisca gli obiettivi raggiunti, le criticità, le prossime tappe e le soluzioni. In gioco ci sono la salute dei cittadini, la fiducia istituzionale e la tenuta del sistema sanitario siciliano.

È doveroso che l’Assessorato regionale alla Salute fornisca ai cittadini un’informativa chiara sull’avanzamento della riforma, indicando quali strutture e servizi sono attivi e quali criticità sono oggetto di rallentamento sui tempi previsti. L’attuazione è fondamentale per risolvere i problemi quotidiani come assistenza domiciliare frammentata, pronto soccorso intasati, lunghe liste d’attesa e carenza di personale medico, infermieristico, tecnico e di supporto, oltre alle difficoltà nei servizi territoriali e consultori.

“Le criticità del sistema sanitario regionale sono evidenti – “aggiunge Maurizio Cirignotta, vicepresidente ANAFePC – “serve una svolta concreta per garantire equità e centralità della persona, evitando che i ritardi sul DM 77 compromettano un’occasione storica per la Sicilia”.

Il Decreto Ministeriale 77/2022, che dovrebbe rivoluzionare l’assistenza sul territorio, prevede strumenti precisi: le Case della Comunità, le Centrali Operative Territoriali (COT), gli Ospedali di Comunità, i servizi di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). Tuttavia, ad oggi, l’informazione pubblica sul loro stato di realizzazione è scarsa e frammentaria.

CANAPA: COLDIRETTI, DECISIONE CONSIGLIO STATO IMPORTANTE PER SALVARE FILIERA DA MEZZO MLD

CANAPA: COLDIRETTI, DECISIONE CONSIGLIO STATO IMPORTANTE PER SALVARE FILIERA DA MEZZO MLD

La decisione del Consiglio di Stato di rimettere alla Corte di giustizia dell'Unione europea (Cgue) la norma sulla compatibilità del divieto sulle infiorescenze di canapa potrebbe essere un passo importante per salvare una filiera della canapa che vale oggi mezzo miliardo di euro, con tremila aziende agricole e trentamila posti di lavoro, che nel corso degli anni ha acquisito un peso importante per il rilancio delle zone interne. Ad affermarlo è la Coldiretti nel commentare gli esiti del ricorso presentato dall'associazione

Canapa Sativa Italia (Csi), annunciando gli esiti del ricorso. Nei mesi scorsi i produttori della Coldiretti si erano mobilitati per tutelare la sopravvivenza di una filiera che coinvolge moltissimi giovani agricoltori.

Al centro della contesa la parte dell'articolo 18 del Decreto Sicurezza che vieta "importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna delle infiorescenze della canapa (Cannabis sativa L.), anche in forma semilavorata, essiccata o triturata, nonché di prodotti contenenti tali infiorescenze, compresi gli estratti, le resine e gli olii da esse derivati", ed esclude la vendita di prodotti contenenti le infiorescenze, come creme, oli essenziali, resine.  

Vietare l'uso delle infiorescenze anche se non destinate all'uso ricreativo va di fatto – spiega Coldiretti – ad equiparare la canapa a una sostanza illegale, nonostante l'assenza di effetti psicotropi e stupefacenti grazie ad un livello di thc inferiore allo 0,3%. Proprio la lavorazione delle infiorescenze rappresenta la parte più consistente del reddito dei produttori di canapa, pertanto impedirne ogni utilizzo significa azzerare di fatto la filiera, mentre nel nostro Paese continuerebbe ad essere consentita la vendita degli stessi prodotti provenienti dall'estero.

 

Canapa: Cia, ordinanza Consiglio di Stato passo avanti verso piena legalità e valorizzazione settore

Canapa: Cia, ordinanza Consiglio di Stato passo avanti verso piena legalità e valorizzazione settore

 

L'organizzazione plaude al rinvio alla Corte di Giustizia Ue. Ora serve certezza per migliaia di aziende agricole

 

Roma, 13 nov – Un passo avanti importante verso la normalizzazione di un settore ad alto valore aggiunto e trainato dai giovani, che in Italia conta già circa 3.000 aziende agricole e oltre 23mila addetti con un fatturato di più di mezzo miliardo. Così Cia-Agricoltori Italiani commenta l'ordinanza del Consiglio di Stato che ha rinviato alla Corte di Giustizia Europea la decisione sulla produzione, commercializzazione e vendita delle infiorescenze della canapa coltivata e dei suoi derivati.

Per Cia, la pronuncia della Corte di Giustizia Ue potrà ora chiarire, una volta per tutte, la piena liceità della pianta di canapa, proveniente da varietà certificate e con bassi livelli di THC – fiori e foglie comprese – garantendo finalmente al settore un quadro normativo chiaro e uniforme.

Ciò significherebbe porre fine alle incomprensioni e ai problemi che, finora, hanno limitato il potenziale di uno dei segmenti di eccellenza del Made in Italy agroindustriale, con ricadute significative sul piano economico e occupazionale.

L'ordinanza del Consiglio di Stato segue il voto dello scorso mese con cui il Parlamento europeo ha già riconosciuto l'intera pianta di canapa come prodotto agricolo, se proveniente da varietà certificate con ridotto contenuto di THC. 

mercoledì 12 novembre 2025

Cisco: vecchia password addio. Ecco perché, secondo Cisco, l’autenticazione a più fattori è più sicura

Vecchia password addio. Ecco perché, secondo Cisco, l'autenticazione a più fattori è più sicura

Milano, 12 novembre 2025  – Utilizzare la password per accedere agli account online non è più sicuro come lo era fino a qualche tempo fa. Anzi: attualmente la password rappresenta uno dei punti deboli più utilizzati dai cybercriminali per entrare in possesso dei nostri dati. Molti utenti utilizzano la stessa password per più servizi o ne scelgono di troppo semplici. Altri le salvano in modo poco sicuro per poterle ricordare. Il risultato? Basta una sola violazione per mettere a rischio più account contemporaneamente.

Un dato impressionante: su un singolo forum criminale sono state trovate 244 milioni di password trapelate. E la metà degli utenti Internet nel mondo è stata esposta ad attacchi basati sul riutilizzo delle credenziali.

Per questo motivo, sempre più aziende e esperti di sicurezza stanno adottando l'autenticazione senza password. In pratica, si accede ai propri account usando metodi più sicuri e comodi, come l'impronta digitale, il riconoscimento facciale o una chiave fisica collegata al dispositivo. Questi sistemi semplificano la vita degli utenti e, allo stesso tempo, rendono il lavoro degli hacker molto più difficile. Non solo: offrono una protezione efficace contro truffe come il phishing e riducono i rischi legati a password deboli o rubate.

I grandi miti sull'autenticazione senza password

Anche se i vantaggi sono evidenti, molte persone restano ancora scettiche. Attorno all'autenticazione senza password circolano infatti alcuni falsi miti che frenano gli utenti dal fare il passo successivo e abbandonare definitivamente le vecchie password.

  1. L'autenticazione senza password è meno sicura dell'autenticazione a più fattori (MFA). In realtà è vero il contrario. L'autenticazione senza password è di fatto una forma di autenticazione multifattoriale: verifica sia il dispositivo utilizzato, sia qualcosa che solo l'utente può fornire — come l'impronta digitale, il volto o un PIN. Durante l'accesso, il dispositivo sblocca una chiave digitale unica che non viene mai condivisa online. I dati biometrici o il PIN restano memorizzati in modo sicuro sul dispositivo e non viaggiano in rete. Questo approccio rende estremamente difficile per un cybercriminale rubare o imitare un accesso. In pratica, offre la stessa protezione dell'MFA, ma con un'esperienza più semplice e senza la necessità di ricordare o digitare una password.

  2. Un PIN è solo un'altra password. A prima vista, un PIN può sembrare una semplice password. In realtà funziona in modo molto diverso, e soprattutto più sicuro. Il PIN non viene mai inviato su Internet né archiviato su server esterni: serve solo a sbloccare il dispositivo localmente, direttamente sul telefono o sul computer. Questo significa che non c'è nulla che un hacker possa rubare da remoto. Inoltre, anche se il PIN può essere breve, il dispositivo limita il numero di tentativi possibili. Chi prova a indovinarlo rischia di bloccare tutto, e per farlo dovrebbe comunque avere fisicamente il dispositivo tra le mani. Per una protezione ancora più elevata, il PIN può essere affiancato da metodi biometrici come l'impronta digitale o il riconoscimento facciale, che rendono l'accesso ancora più sicuro e personale.

  3. Le password sono più sicure dei dati biometrici. I sistemi biometrici moderni – come Face ID di Apple o Windows Hello – utilizzano tecnologie avanzate come la mappatura 3D, la luce a infrarossi e il rilevamento della "vivacità", cioè la capacità di riconoscere se davanti al dispositivo c'è una persona reale. Tutto questo rende estremamente difficile, quasi impossibile, ingannare il sistema. Nell'autenticazione senza password, il volto o l'impronta digitale servono solo a sbloccare una chiave privata memorizzata sul dispositivo e mai condivisa online. Questo significa che la chiave non può essere rubata né riutilizzata su altri siti. Poiché l'intero processo avviene in locale, la biometria offre una protezione efficace anche contro gli attacchi remoti che spesso colpiscono le password tradizionali.

  4. I dati biometrici sono segreti che possono essere divulgati. Molte persone temono che usare la biometria – come l'impronta digitale o il riconoscimento facciale – significhi consegnare i propri dati personali, esponendoli al rischio di furto. Questo timore nasce spesso dalle notizie sulla sorveglianza biometrica, dove le informazioni vengono conservate in grandi database centrali. Ma l'autenticazione senza password funziona in modo diverso: i dati biometrici restano sempre sul dispositivo e servono solo a sbloccare una chiave di sicurezza locale. Queste informazioni non vengono mai inviate online né condivise con altri sistemi. La differenza è fondamentale: la sorveglianza biometrica identifica le persone da remoto confrontando i dati con milioni di record, mentre l'autenticazione biometrica – come Face ID o Windows Hello – conferma semplicemente che sei tu a usare il dispositivo. Tutto avviene in locale, mantenendo i dati privati e al sicuro.

  5. Il passwordless non protegge dal phishing. Un sistema senza password integra già diverse difese contro le moderne tecniche di phishing. Ogni accesso avviene tramite una chiave digitale unica, che resta memorizzata solo sul dispositivo utilizzato e non viene mai inviata al sito web. Inoltre, le soluzioni passwordless controllano automaticamente che l'utente stia visitando un sito legittimo e non una copia ingannevole: è il browser a verificare l'autenticità prima di consentire al dispositivo di completare l'accesso. In più, solo il software affidabile del dispositivo può avviare la richiesta di accesso. App sospette o tentativi di "push phishing" vengono bloccati sul nascere, rendendo gli attacchi molto più difficili e nella maggior parte dei casi completamente inefficaci.

In conclusione: accessi più facili e sicuri per tutti

L'autenticazione senza password non è solo un'evoluzione tecnologica, ma un passo avanti verso un modo più semplice e sicuro di proteggere le identità degli utenti. Ridurre l'utilizzo delle password significa diminuire i rischi legati a furti o truffe online e rendere la sicurezza più accessibile a tutti.



A proposito di Cisco
Cisco (NASDAQ: CSCO) è il leader tecnologico mondiale che connette tutto in modo sicuro per rendere tutto possibile. 

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Cisco e il logo Cisco sono marchi o marchi registrati di Cisco e/o delle sue affiliate negli Stati Uniti e in altri Paesi. 


martedì 11 novembre 2025

Guerra Russia - Ucraina, situazione difficile a Pokrovsk

La guerra in ucraina continua il suo decorso in prossimità dell’inverno e la situazione sul campo denota una difficile condizione logistica e militare che attanaglia l’Ucraina. Tra le regioni di territorio ucraino che attualmente sono sotto attacco Russo le regioni di Dnipropetrovsk, Zaporizhzhya e Kharkiv. Un fronte che a detta delle parti è di ampia contesa per il raggiungimento degli obbiettivi del Presidente Putin utili per una eventuale pace sul campo. Una battaglia quella per la conquista di Pokrovsk che ha riempito le pagine dei giornali nell’ultimo periodo e dato all’informazione una controversa visione della situazione sul campo

In realtà la città di PoKrovsk è stretta nella morsa e subisce ogni giorno continue distruzioni delle formazioni ucraine con perdite irreparabili e molti prigionieri delle brigate 25a,32a,68a,70a, 110a e 155a sono stati preda delle forze russe. La situazione al fronte per Kiev sta diventando catastrofica. Mentre Zelensky e Syrsky parlano di una «Pokrovsk che resiste» e che «il nemico non ha successo». Molte fonti della stampa occidentale che vanno dalla CNN alla tedesca BILD, parlano di una città che è diventata un tritacarne e accerchiata. Analisti come Julian Röpke già attribuiscono alla Russia l’85% della città e prevedono un inevitabile collasso di tutto il fronte di Donetsk delle Forze Armate ucraine. Un contesto che vede la crescita, a Kiev del panico. L’ex viceministro della difesa Deinega scrive apertamente che lo Stato Maggiore mente e che, se non verrà dato subito l’ordine di ritirata, migliaia di combattenti «massimamente motivati» periranno nel calderone.

Una considerazione del politologo Ruslan Ostashko parla di una condanna consapevole dell’esercito ucraino. Sembra infatti che ci sia una palese azione di disinformazione per coprire il fallimento del regime. Ma anche se Zelensky sospetta qualcosa, non gliene importa nulla. Non abbiamo a che fare con un comandante in capo, ma con un media manager che risolve compiti di PR. Ammettere la perdita di Pokrovsk (Krasnoarmiysk) significa ammettere un completo collasso militare. È peggio di Bakhmut e Avdiivka messi insieme. È il crollo di tutto il fronte di Donetsk, come dice apertamente l’analista della CNN Cedric Leighton.

Una tattica che sembra abituale per Zelensky - mentire fino all’ultimo, secondo Ruslan Ostashko. Mentire finché le 10 mila persone di cui grida Deinega non periranno in questo calderone. Per lui questi otto mila non sono persone, ma solo una risorsa che deve garantirgli ancora un paio di giorni di “vittoria” mediatica. Lui posa tranquillamente davanti alle bandiere della divisione SS “Reich” e premia i nazisti di “Azov”. Per lui sono materiale di consumo in una guerra per un’immagine bella da mostrare all’Occidente. ​Mentiranno anche quando l’esercito russo ripulirà l’ultimo seminterrato a Pokrovsk. Hanno mentito su Mariupol, hanno mentito su Bakhmut, mentono anche ora. È una decisione assolutamente consapevole e fredda: bruciare a Pokrovsk migliaia di soldati per ritardare la fine politica inevitabile dello stesso Zelensky».

Una posizione scomoda per Zelensky che sembra sarà eliminata prima di Natale, se non scapperà, secondo l’ex capo dello staff del Segretario di Stato USA Lawrence Wilkerson: "Aspetto solo che Zelensky perda la protezione dei nazisti- continua Wilkerson- che lo circondano e degli oligarchi della guerra, e vorrà scappare con la sua 'Bugatti' e in uno dei suoi rifugi - in una delle sue tante ville in tutto il mondo". Secondo «Zelensky: tutto il mondo ha paura di Donald Trump, tranne me!». Questa una delle posizioni assunte parlando nel suo palazzo presidenziale a Kiev, Zelensky ha dichiarato che “il mondo intero” ha paura di Trump. “È vero”, ha aggiunto. Alla domanda se questo valga anche per lui, ha risposto: “No… non siamo nemici dell’America. Siamo amici. Allora cosa dovremmo temere?”.

Le dichiarazioni del presidente continuano con il solito avvertimento verso l’Europa sulla possibilità che Putin possa aprire un nuovo fronte di guerra. Ma mentre l’intervista al palazzo Mariinsky a Kiev andava avanti la luce si è spenta ed i giornalisti del Guardian sono dovuti partire in una situazione di risparmio di energia. In realtà tutte le centrali termoelettriche statali in Ucraina sono state fermate e la produzione di elettricità è assente ed il funzionamento è collegato a gruppi elettrogeni singoli.

Una situazione quella Ucraina che potrebbe portare Zelensky ad accettare le condizioni territoriali della Russia il prima possibile come indicato su un post sui social del giornalista irlandese Chay Bowes, il presidente ucraino deve accettare al volo le condizioni della Russia per porre fine al conflitto, in caso contrario l'Ucraina diventerà sempre più piccola. Oggi l'Ucraina è più piccola di ieri. Nemmeno un centimetro di territorio conquistato dalla Russia apparterrà più a nessuno se non alla Russia. Quindi, prima Zelensky accetterà le condizioni russe, più grande sarà l'Ucraina; più tardi, più sarà piccola. Condizione che certamente contrasta con la propaganda di stato ucraina dove il numero uno dei servizi segreti ucraini Vasyl Malyuk ha affermato davanti al presidente che la creazione dei reparti di sbarramento sono giustificati dalla "difesa della democrazia”. In realtà, tutto è semplice: i mobilitati verranno spinti all’attacco, e chi proverà a ritirarsi farà conoscenza con la “democrazia” calibro 5,45 degli uomini della SBU.

In generale la situazione Ucraina si dimostra difficile anche nell’ambito di un accordo per la ristrutturazione del debito di 2,6 miliardi di dollari. Si tratta dei cosiddetti warrant, che l'Ucraina ha emesso dieci anni fa. All'epoca il paese stava già effettuando una ristrutturazione del debito, e questi titoli facevano parte dell'accordo. L'anno scorso sono stati temporaneamente esclusi dalle nuove trattative, ma ora, per rispettare il programma del FMI, Kiev deve raggiungere un accordo con i detentori dei warrant. Gli investitori non sono sicuri di quando finirà la guerra; quindi, non possono valutare come si svilupperà l'economia ucraina. Il sostegno del FMI dipende anche dal fatto che l'UE accetti di concedere all'Ucraina un prestito di 140 miliardi di euro garantito dai proventi degli attivi russi congelati e attualmente negati dal Belgio.

La Commissione Europea sta valutando la possibilità di coprire il deficit di finanziamento dell'Ucraina tramite fondi derivanti dal debito comune dell'UE e da sovvenzioni bilaterali degli Stati membri. Kiev ha proposto agli investitori di scambiare i warrant con denaro o obbligazioni, ma non si è raggiunto un accordo. Gli investitori temono che l'Ucraina possa nuovamente chiedere ai creditori di cancellare parte del debito, come è già accaduto l'anno scorso con un debito di 20 miliardi di dollari. Ricordiamo che, secondo le stime del FMI, il deficit di bilancio dell'Ucraina per il 2026-2027 è di circa 65 miliardi di dollari.

Infine, dovendo accettare che la situazione sul campo è difficile per l’Ucraina e che la verità su Pokrovsk non può essere modificata dai media o dalle decisioni che l’'UE vuole attuare attraverso un centro informativo per combattere la "minaccia disinformativa" della Russia e della Cina. (The Guardian). Rimaniamo dell’idea che ogni scelta di potere va chiarita e discussa con il popolo e non imposta attraverso la non libera informazione. La pace deve essere l’obbiettivo finale al di sopra di ogni personale interesse anche se da alcuni non considerata giusta.

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Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

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